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  • Milanmania: Donnarumma e Belotti presente e futuro, invece ecco chi stona

    Milanmania: Donnarumma e Belotti presente e futuro, invece ecco chi stona

    • Luca Serafini
    In tre partite tra campionato e coppa Italia, Milan e Torino ci hanno regalato 12 gol. Sintesi estrema di due squadre ricche di energia e determinazione, per quanto visibilmente incomplete. Una con l'attaccante italiano più forte, Belotti, l'altra con un portiere che per 20 anni potrebbe aver risolto nel ruolo i problemi rossoneri e quelli azzurri, Donnarumma

    Montella fa bene ad arrabbiarsi per le troppe facce della sua squadra, incline a entrare in partita soltanto dalla fine del primo tempo in poi, esattamente quanto quella di Mihajlovic tenda a uscire nella ripresa. Eppure in alcune occasioni è proprio l'allenatore milanista a complicarsi la vita, ricorrendo a un turnover troppo cospicuo per una rosa così limitata. A Torino infatti, già costretto a rimpiazzare De Sciglio con un ventenne fuori ruolo e - sulla stessa corsia - l'involuto Niang con lo spostamento di Bonaventura in avanti e l'inserimento dell'intermittente Bertolacci, ha fatto riposare anche Kucka dando spazio all'inconsistente Pasalic, sul conto del quale ormai ci viene da pensare che sia in vigore una sorta di clausola contrattuale. Non si riesce a spiegare diversamente l'ostinazione nel suo costante utilizzo. Il doppio risultato è stato di una scarsissima protezione difensiva e di una enorme difficoltà di Locatelli, solo e soffocato nel traffico. 

    L'organizzazione impiantata da Montella ha il suo limite più evidente nelle individualità. Pasalic sembra un semaforo lampeggiante notturno, al suo posto un cartello avrebbe le stesse funzioni e sortirebbe gli stessi risultati. Mentre Kucka non pare davvero sostituibile al meno per il momento, Bertolacci non riesce a dimostrare cosa poter fare da grande. Bacca sovente fa pensare che a centravanti invertiti il Milan uscirebbe vincente. La difesa, travolta dalla mancanza di una diga e dall'onda anomala Belotti, ha perpetrato i suoi orrori per buona parte dei 90', orrori tattici e tecnici, individuali e collettivi. Bonaventura e Romagnoli steccano nell'azione del primo gol granata, anche grazie all'assenza in zona di Calabria (ma dove si era cacciato?). Bonaventura alto a sinistra si fa prendere talvolta dalla sindrome di Crujiff.

    Detto di Suso che inventa sempre qualcosa, l'ostinazione nel non vedere insieme Lapadula e Bacca in certi frangenti appare indecifrabile, se non volendola riferire al terrore nel cambiare l'assetto. Ma se questo è vero, significa che la corsa alla Champions è tornata ad essere circoscritta a un altro gruppo di squadre di cui il Milan non fa parte. Senza mai dimenticare da dove arriva (per cui questo piazzamento già pare miracoloso) e con chi ci arriva, alcuni evidentemente più abituato a cantare che a portare la croce. Nel coro, qualcuno stecca suo malgrado. 
     

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