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  • Momenti Di Gioia: Partizan Kostajnica, una porta in Croazia e l'altra in Bosnia

    Momenti Di Gioia: Partizan Kostajnica, una porta in Croazia e l'altra in Bosnia

    • Alessandro Di Gioia
    "In un calcio ormai privo di esempi da seguire e positività, ma sempre più basato sul denaro e sul ritorno economico, e funestato da eventi che con il pallone non hanno nulla a che vedere, questa rubrica vuole proporre un momento di svago settimanale che ci riavvicini allo sport più bello del mondo, legato al campo di gioco ma non solo, anche ai social, alle iniziative di beneficenza e a storie da raccontare: il calcio è felicità, il calcio è passione, il calcio è "Momenti Di Gioia""

    Lo strano caso del Partizan Kostajnica, quando hai una porta in uno stato e l'altra porta in un altro stato: incredibile a dirsi, ma è così. La squadra di calcio bosniaca ha infatti il campo che per tre quarti appartiene al suo territorio nazionale, mentre per il restante quarto alla Croazia. Il presidente del club, Zoran Avramovic, ha dichiarato: "Quando i palloni finiscono nell'Unione Europea (di cui i croati fan parte), chi li recupera si porta il passaporto in via precauzionale".

    TRA CROAZIA E BOSNIA SPUNTA... LA SERBIA! - Per questo motivo, le squadre che si recano il trasferta sul campo del Partizan arrivano al campo munite di tutti i documenti necessari: non solo i tifosi ma anche i giocatori, visto che la Bosnia non fa parte dell'Unione Europea. I calciatori cambiano in continuazione territorio, durante una singola partita: quando attaccano sono in Croazia, quando difendono sono in Bosnia e viceversa. Non bastasse già questa situazione kafkiana, la regione bosniaca dentro quale si trova lo stadio del Partizan è quella della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia, come poi si evince dal nome del club, che riecheggia il ben più noto Partizan Belgrado. 

    PASSAPORTO NECESSARIO - Continua il presidente Avramovic al quotidiano serbo Kurir: "Questa situazione è figlia della dissoluzione della Jugoslavia. Quando la palla finisce sul territorio croato, chi è deputato a riprenderla si porta il passaporto in forma precauzionale.La polizia di frontiera croata non ha ancora chiesto il passaporto ai calciatori, ma lo ha fatto a dei contadini vicini al campo da gioco". La panchina si trova in Croazia, motivo per cui chi attende di entrare in gioco osserva la partita direttamente dall'Unione Europea: "I giocatori però non giocano con il passaporto nei calzoncini. Prima della divisione dei Balcani in singoli Stati nazionali  giocavamo nella Lega Regionale di Zagabria, contro squadre come lo Slaven Belupo. Questo ci ha permesso di avere buone relazioni con la Croazia e i croati. Ne abbiamo avuti tanti nel nostro club, e occasionalmente anche alcuni tifosi vengono a vederci". Muniti di passaporto, sia ben chiaro.

    @AleDigio89

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