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  • Mondonico a CM: il doppio ex presenta Torino-Atalanta

    Mondonico a CM: il doppio ex presenta Torino-Atalanta

    • Alessandro Salvatico
    Domenica pomeriggio, Stefano Colantuono raggiungerà la vetta di una classifica speciale: quella dell'allenatore con più presenze in panchina nella storia dell'Atalanta. A quota 247 affiancherà, per poi sorpassarlo con il match successivo, Emiliano Mondonico, inarrivabile per i risultati ottenuti ma almeno statisticamente eguagliato. E lo farà, per uno scherzo del destino, proprio contro il Torino: squadra allenata in passato dallo stesso Colantuono ma soprattutto dallo stesso “Mondo”, che in granata e in nerazzurro ha vissuto il 90% della propria carriera da tecnico. L'ex allenatore di Torino e Atalanta parla ai microfoni di Calciomercato.com.

    Mondonico, e così l'hanno “presa”...
    Sì, e mi fa piacere. Essere il traguardo da raggiungere, aver stabilito il tal record da eguagliare, è roba che si addice ai morti... (ride).

    L'Atalanta di oggi, però, pare aver dati segnali di risveglio contro il Napoli ma complessivamente sta deludendo le aspettative.
    Onestamente non credevo avrebbe sofferto così, quest'anno; l'ho detto e lo ripeto: io l'avrei pronosticata addirittura al 6° posto. Sì, mi attendevo parecchio, perchè c'è un allenatore molto bravo e che ha la situazione in mano ed erano arrivati un paio di acquisti convincenti.

    Questione psicologica?
    Sì, probabilmente sì, per tutti come in particolare – in questi casi è sempre così – per gli attaccanti o l'attaccante, Denis in particolare; speriamo si sia sbloccato una volta per tutte, penso che sarà così.

    Venendo al Toro, rieccolo in Europa, per la prima volta dai...tempi di Mondonico. E in coppa brilla, ma in campionato stenta. Come mai?
    E' la classica situazione che si verifica quando una squadra punta su una competizione più che su un'altra, non potendo fare altrimenti.

    Perchè non potrebbe fare altrimenti?
    Perchè non ne ha le risorse. E' una buona squadra, ma probabilmente non sufficientemente attrezzata, in termini di qualità e di esperienza, per preparare ogni settimana due partite come prima faceva con una sola. Ventura, che è il miglior allenatore possibile per questo Toro, sta facendo ancora ottime cose, ma la realtà è diversa rispetto ai miei tempi.

    Eppure, lei ci riusciva...
    Ma per l'appunto, le cose sono cambiate. Anche il Toro non è più lo stesso, nel mio c'erano alcuni fuoriclasse che non dico oggi manchino ai granata, ma che coniugavano anche una certa esperienza in alcuni casi, e determinate doti caratteriali in altri, che attualmente credo non siano facili da trovare non solo a Torino, ma in assoluto. Certo, raggiungere il terzo posto con i granata era comunque un'impresa, anche allora.

    Con Cerci e Immobile sarebbe stato tutto più facile?
    Sicuramente, e se la perdita della qualità che garantivano quei due giocatori è indubbia, io penso che a pesare sia maggiormente la difficoltà inevitabile a trovare un'alternativa al gioco che si faceva lo scorso anno; va cambiato completamente, visto che Quagliarella e Amauri sono meno mobili, e dunque ci vuole tempo. E pazienza.

    Dopo le squadre della sua vita, una battuta anche su quella del suo cuore: la Fiorentina.
    E' una squadra che per tutte le avversarie resta da prendere con le pinze, ma certo paga la leggerezza in attacco. Babacar sta trovando solidità ma è un lavoro in corso d'opera, che Rossi e Gomez non avrebbero richiesto perchè già pronti. Per fortuna hanno un allenatore con idee ben precise.

     

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