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Milanmania: Montella come Sacchi, Suso la scintilla. Tocca alla Juve, non si può sbagliare

Milanmania: Montella come Sacchi, Suso la scintilla. Tocca alla Juve, non si può sbagliare

  • Carlo Pellegatti
La musica di Ennio Morricone, la regia di Sergio Leone, il titolo del film “Giù la testa “. Famoso il coro “Sean, Sean, Sean” dedicato al protagonista  John “Sean" Mallory interpretato da James Coburn. Sean è un esperto dinamitardo, proprio come sembra essere oggi Vincenzo Montella. 

Prima del match di Verona, aveva avvisato tutti: "La mia squadra sta per esplodere !". Ovviamente in senso positivo. Contro il Chievo, ancora il fragore della esplosione non è certo avvenuto, ma l'allenatore rossonero ha acceso la miccia e vorrebbe che il "BOOOOM" avvenisse nella partita simbolo di questa prima parte di stagione, Milan-Juventus .

Attendiamo la fine del film, ma intanto molti si pongono una domanda, la più attuale e scottante: "Ha sbagliato Montella a non mettere al centro del progetto Suso, in una squadra rinnovata con giocatori di buona qualità, oppure Suso non ha capito subito che, indipendentemente  dallo schema, avrebbe potuto muoversi in totale autonomia, libero quindi di partire dal suo corridoio preferito, quello di destra?”. Il Milan intanto ha perso posizioni su posizioni, con la speranza che la vittoria di Verona regali il forte slancio necessario per poter agganciare, o per lo meno intravedere, il gruppetto delle prime sei. La rete di Suso, il raddoppio grazie alla sfortunata autorete di Cesar, hanno portato improvvisamente quella spensieratezza, quel gusto, quella gioia di giocare e di divertire che sono spesso mancate nelle ultime prove.

Emblematiche le prestazioni di Ricardo Rodriguez, attento e determinato anche nella fase difensiva, ma soprattutto quella di Calhanoglu, che, dopo la sua prima rete in maglia rossonera, è apparso trasformato, mostrando luminosi sprazzi della sua classe. Mi sembra riduttivo, quasi offensivo, spiegare il franco successo rossonero con l’assenza di Leonardo Bonucci, giudicato il coacervo di tutte le disgrazie rossonere. Visto l’atteggiamento mentale, lo spirito di sacrificio, la assoluta dedizione alla causa, il risultato non sarebbe cambiato certamente con “Maxi Bon” in campo. 

Lo stesso Maran ha ammesso che sia stata una partita complicata per i suoi ragazzi proprio per la determinazione e l’attenzione egli avversari, qualità che Bonucci può solo esaltare, non certo diminuire. Rimane però da sottolineare la partita autorevole di Romagnoli, che vogliamo sempre vedere, a livello di personalità, come mercoledì sera al Bentegodi. Mi sembra presto alzare peana e epinici dopo la confortante prestazione di Verona, ma è indubbio che passare qualche ora senza il toto-allenatore, senza gli approfondimenti, spesso prive di notizie vere, sui debiti della Società, senza i commenti acidi sulla ricca campagna acquisti, non può che tranquillizzare un ambiente agitato soprattutto a causa della mancanza di vittorie.

I punti persi e lasciati devono essere recuperati presto nella seconda metà del girone di andata. Al Milan tocca ora  la Juventus, che ,nella scorsa stagione non ha mai dominato la squadra di Montella. Sabato sera sapremo se Verona ha segnato l’inizio di un cammino vittorioso. E’ già successo il 25 ottobre 1987, con il Milan di Sacchi, vittorioso al Bentegodi, nel momento più delicato della sua magnifica avventura rossonera. La storia può ripetersi trent’anni dopo. Montella sta vedendo la miccia bruciare. La musica intanto si alza. Il coro intona “ Sean, Sean, Sean”. Un consiglio: giù la testa!!

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