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  • Napoli-Juve, la chiave è Insigne-Dybala
Napoli-Juve, la chiave è Insigne-Dybala

Napoli-Juve, la chiave è Insigne-Dybala

  • Matteo Quaglini
Chi potrebbe essere più decisivo stasera in Napoli-Juventus, tra Insigne e Dybala? La domanda che ci è venuta in mente è forse un po’ semplicistica vista la forza complessiva delle due squadre migliori del campionato, ma ha un senso perché questa partita scudetto passa dai loro piedi. Senza dubbio non ci saranno assenteismi. Quei tratti cioè che alcune volte attanagliano i campioni nelle gare decisive e spartiacque, facendoli giocare con l’acqua alla gola e togliendoli dal fulcro del gioco nonché dalla possibilità di determinare il risultato.
La partita nella partita tra l’italiano e l’argentino sarà invece lo snodo cruciale per disequilibrare le linee, rompere la solidità dei moduli, condizionare i rispettivi avversari ad adattamenti tattici.

Insigne è il giocatore perfetto per aprire il blocco difensivo della Juventus, non tanto con il gol quanto con il passaggio.
 Mentre Dybala col suo gioco verticale rapido e stretto può mandare in crisi la sincronizzata difesa di Sarri, sorprendendola anche con il tiro da fuori. Qui ci vuole attenzione: il tiro da fuori è sempre più raro come gesto tecnico. Arrivano segnali, di tanto in tanto da Bologna o Bergamo (Verdi o Cristante) da Roma (Nainggolan) ma in generale non ci sono grandi specialisti come un tempo. Se Dybala ritrova la potenza e la precisione di Sassuolo, allora questo gesto tecnico può determinare la partita.
Sarri potrebbe chiamare Jorginho a ribattere il tiro perché sulla stessa linea di Dybala quando l’argentino va a giocare verticale alla prima punta. Oppure potrebbe far uscire Koulibaly dalla linea difensiva rischiando sia di romperne gli equilibri sia un passaggio filtrante dell’argentino per un inserimento. Ma seguendo i numeri finora in 14 partite Dybala ha fatto 66 tiri (più di tutti in serie A con 27 nello specchio) e solo due assist. Il suo gioco è chiaro: si guarda la porta senza mezzi termini. 

In seguito a questo dettaglio tecnico potrebbe contrapporsi, come dicevamo, Koulibaly. Un rischio calcolato per un dettaglio non marginale nella sfida alla Juventus e a Dybala. Ora abbiamo qualche elemento in più: la specificità del tiro, gli equilibri tra modo di attaccare e modo di difendere e il passaggio. Ecco, il passaggio. E qui entra in gioco Insigne. Lo scugnizzo della Napul’è contemporanea ha pensato, elaborato e realizzato 1021 passaggi fin qui. Ma è la costruzione che conta, lì sulla fascia sinistra ad aprire e rifinire i triangoli di Sarri, c’è ora un passaggio largo in meno e uno verticale in più. Perché Hysaj non è Ghoulam e allora il passaggio è corto in avanti per Hamsik o lungo a scavalcare per Callejon. Su questo doppio modo di pensare regge tutta l’idea di Insigne nell’attaccare la difesa della Juventus: Alternare è la parola d’ordine. Una volta gioco interno, una gioco largo a spostare il blocco difensivo. La partita di Insigne è tutta qui, in un gesto tecnico semplice che chiama in causa il suo meglio e cioè dribbling e precisione.

La Juventus non è più granitica in difesa, si lamenta e sbuffa. Non soffre più, quindi non tiene, non resiste, non esce dalla difficoltà dell’attacco avversario stando lì come un tempo, vuole subito l’altra metà campo come a respirare aria pura. Su questa diversità di atteggiamento tattico si può appoggiare il Napoli. Perché non è tanto il tiro che i campioni d’Italia accusano, ma il passaggio. Il passaggio che di trasmissione in trasmissione del pallone arriva sempre più vicino alla linea e quando parte il tiro è troppo tardi per le chiusure. La Juventus è vulnerabile in quello che ha sempre saputo fare meglio difensivamente parlando: l’inibizione delle trame offensive degli avversari. E in questo Insigne è il re del campionato. Il piccolo mattatore della costruzione rasoterra. Che Napoli-Juventus si risolva su un passaggio più che su un tiro è possibile. Per capire la sfida Insigne-Dybala però occorre lo studio di un altro parametro. La Juventus e il suo modulo. E ricominciano le domande. Meglio il 4-2-3-1 o il 3-5-2 di scudetti passati?

Guardando il pre-gara sembra che la Juventus partirà con il primo potendo ruotare sul secondo in corso d’opera scalando Alex Sandro più avanti sulla linea dei centrocampisti, Douglas Costa da sinistra a destra e Dybala più stretto in mezzo pronto, appunto, al tiro. Nasce il 3-5-2 dentro il corso del gioco. Questo è importante perché se la Juventus parte larga, Insigne ha più tempo e spazio per lavorare passaggio su passaggio, quello giusto e decisivo o per Hamsik o per Callejon. Se parte stretta o ci va dopo poco tempo, diventa più difficile perché la Juventus (come fa negli scontri diretti) serrerà i ranghi proprio per non farsi colpire laddove 14 partite di campionato, 14 gol subiti, 10 gol subiti fuori casa, 2 sconfitte hanno dimostrato essere debole: la difesa delle trame avversarie.

Infine un paradosso. Abbiamo detto che Dybala può vincere questa partita col tiro e che Insigne può farlo con il passaggio. Ma un attimo, in una battaglia campale si deve considerare tutto. E allora Insigne ha partecipato tra gioco e conclusioni a 103 tiri, 12 più di Dybala (91) e ha solo 4 tiri in meno nello specchio dell’argentino (27vs23). Dybala ha segnato 12 gol Insigne 4 però recuperando più palloni, 71vs 54. Con le piccole aggressioni degli attaccanti del Napoli potrebbe arrivare, da parte di Insigne, il recupero giusto, il controllo a seguire perfetto, il tiro a scardinare la Juventus bloccata sulle sue posizioni per impedirne i passaggi.  Come in un Western ci vorrà il tempo esatto per eseguire miglior gesto tecnico. Tiro di Dybala o passaggio di Insigne? Chi l’avrebbe mai detto che Napoli-Juventus sarebbe stata così semplice.

@MQuaglini
 

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