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Napolimania: state distruggendo Gabbiadini

Napolimania: state distruggendo Gabbiadini

  • Giovanni Scotto

Ci domandiamo come si sente Manolo Gabbiadini quando legge e ascolta: "Il Napoli non ha un centravanti". Vero che Higuain ormai è un ricordo dolente, vero anche che Milik, un acquisto indovinato, sarà fermo a lungo, ma perché non considerare Gabbiadini? È arrivato nel gennaio del 2015, sotto la gestione di Rafa Benitez. Non era titolare (c'è era sempre il Pipita davanti) eppure giocò spesso, segnando otto gol con la maglia del Napoli in quello scorcio di stagione. In totale, considerando anche la Sampdoria, ne totalizzò 20 in campionato, risultando il miglior cannoniere italiano in quella annata.

Con l'addio di Benitez e l'arrivo di Sarri Gabbiadini è entrato in una selva oscura. Nella sua seconda esperienza in azzurro ha patito la straordinaria stagione di Higuain (record di sempre in Serie A, 36 gol) ed è stato quindi impossibile contendergli il posto. In più fu fermato da un infortunio, circa un anno fa in nazionale, che lo tenne fuori per quasi due mesi. Eppure quando Higuain si fermò per la squalifica di tre giornate, Gabbiadini segnò quattro gol in tre partite, tenendo fede alla sua media nonostante lo spazio ridottissimo. Eppure si capiva che l'ex Sampdoria non godeva della piena fiducia di Sarri: il ruolo di prima punta non è mai stato affiancato da qualche variante tattica. Non sembra essere un problema, perché Gabbiadini preferisce giocare in quella posizione. Eppure la fiducia nei suoi confronti è stata scarsa, a partire da questa estate: dopo che De Laurentiis lo confermò a gennaio (no ai 25 milioni del Wolfsburg perché serviva un vice-Pipita) questa estate il Napoli ha provato a cederlo, senza riuscirci. Gabbiadini segnò quattro gol in amichevole col Monaco, e anche questo ha convinto il club a confermarlo.

Una conferma, però, solo di facciata. Vero che si parla perfino di rinnovo, ma Sarri non punta su Gabbiadini. Di fatto, Manolo è riserva anche senza un attaccante centrale davanti a lui. Gioca Mertens adattato al suo posto. Come si può chiedere a un giocatore di dare il massimo in queste condizioni? Sarebbe bastata una presa di posizione della società e dell'allenatore: "Manolo, sei tu il nostro attaccante ora che Milik non c'è. Vai e gioca, sbaglia pure ma assumiti le tue responsabilità". Incidere nella mente del giocatore il ruolo di protagonista, cosa che non è accaduta. Vero che il ragazzo ha avuto le sue occasioni senza sfruttarle, ma c'è ancora tempo. Il Napoli col falso nueve non va, Mertens corre a vuoto e tira poco. Perché Sarri non punta con decisione su Gabbiadini? E' lui l'attaccante con i numeri giusti. Difficile pretendere un rendimento di qualità senza avere fiducia e facendo la riserva della riserva. I calciatori diventano grandi partendo soprattutto dalla testa. Sarri dovrebbe saperlo bene.

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