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  • Nazionale, Juventus, Napoli: il nostro calcio è piccolo e presuntuoso

    Nazionale, Juventus, Napoli: il nostro calcio è piccolo e presuntuoso

    • Stefano Agresti

    Quando parliamo di calcio, siamo incredibilmente presuntuosi. Pensiamo, forse per la nostra gloriosa storia, che il campo non ci tradisca, quasi ci debba qualcosa per via dei quattro titoli mondiali e dei tanti fuoriclasse che abbiamo avuto. Guardiamo a determinate realtà come se non fossero alla nostra altezza e non potessero batterci. Il campionato francese? Dai, cos’è… Gli ucraini? Non contano. Olandesi e portoghesi? Alla fine vinciamo noi.

    In realtà siamo molto più piccoli di quanto immaginiamo, soprattutto in questo momento storico. Di talenti autentici, di fuoriclasse, non ne abbiamo: non c’è più un Baggio, non c’è più un Totti, l’unico vero fenomeno che ci è rimasto ha trentanove anni e gioca in porta (nella Juve, per chi aveesse dubbi). Inoltre i nostri club non hanno la possibilità di acquistare fenomeni in giro per il mondo: un tempo i Messi e i Cristiano Ronaldo si sfidavano nel nostro campionato, ora nemmeno ci pensano. Tutto questo si riflette sul rendimento e sui risultati delle nostre squadre.


    La Juve nelle ultime stagioni ci ha salvato la faccia a livello internazionale, ma gli ultimi dieci giorni hanno ricondotto tutti - compresi i bianconeri - alla realtà. La Nazionale è stata umiliata in Spagna, la stessa Juve è stata travolta a Barcellona, il Napoli ha perso in Ucraina, la Roma - unica a fare un punto in Champions - ha vacillato paurosamente con l’Atletico. Un mezzo disastro. Anzi, un disastro completo. E giovedì sera tocca alle tre di Europa League, una competizione che di solito affrontiamo con la segreta speranza di essere eliminati quanto prima per non avere questo intralcio tra i piedi. Già: per noi presuntuosi cosa conta la seconda coppa europea? O Champions o nulla.

    O Champions o nulla. Nulla, forse. Perché ora, dopo questi rovesci, niente è più scontato. Nemmeno la qualificazione agli ottavi di finale, messa in discussione da portoghesi e ucraini, così come non è affatto certa la partecipazione degli azzurri ai Mondiali di Russia. Ma che ci importa? Da presuntuosi quali siamo, sappiamo che alla fine saremo noi ad andare avanti. 

    @steagresti
     


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