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  • Noia Coppa Italia: è sempre la stessa
Noia Coppa Italia: è sempre la stessa

Noia Coppa Italia: è sempre la stessa

  • Furio Zara
Di cosa parliamo quando parliamo di Coppa Italia? Di un film già visto. Tante volte. Pure troppe. Piace a qualcuno? Boh. Non c’è competitività, non c’è sorpresa, non c’è il fascino che esiste - lo sappiamo - in Inghilterra. Ma nemmeno altrove, dove comunque le big vengono «garantite». A noi piacerebbe una Coppa Italia da «spariglio», dove Davide incontra Golia fin dall’estate e magari trova nella bisaccia la pietra giusta per colpirlo e farlo cadere. Ma il nostro calcio racconta una storia diversa.

Date un’occhiata alle otto squadre che quest’anno andranno a giocarsi i quarti finale: Juventus, Inter, Napoli, Fiorentina, Lazio, Milan, Atalanta e Torino. E adesso riprendiamo le otto squadre che arrivarono ai quarti l’anno scorso: Juventus, Inter, Napoli, Fiorentina, Lazio, Milan, più Roma e Cesena. Sei su otto sono le stesse. Le sorprese - si fa per dire - quest’anno sono Atalanta e Torino al posto di Roma e Cesena. Continuiamo nel giochino, andiamo a vedere le migliori otto di due anni fa: Juventus, Inter, Napoli, Lazio, Milan, più Carpi, Spezia e Alessandria, che si trovò per un calendario facile contro il Milan in semifinale. Siamo sempre lì. E se si continua a riavvolgere il film della Coppa Italia degli ultimi dieci anni la fotografia non cambia.

Non c’è spazio per nessuna novità. Le grandi sono favorite dalla formula perché 1) Entrano in gioco tardi e 2) Giocano in casa (e questo aspetto è davvero un’anomalia che ci distingue in negativo). La Juventus ha vinto gli ultimi tre trofei, sbarazzandosi due volte della Lazio e una del Milan. Se consideriamo gli ultimi dieci anni la Coppa se la sono portata a casa la Juve (tre volte), Inter, Napoli e Lazio (due volte a testa) e Roma una volta.

L’ultima vera sorpresa in finale è stato il Palermo, che nel 2010-11 si è arreso ad un’Inter che - perduto Mourinho e reduce dal Triplete - bruciava gli ultimi fuochi di gloria. Altrove ogni tanto c’è spazio per l’imprevisto. La Francia negli ultimi tempi ha raccontato le favole di Calais (finalista nel 2000) e Queville (finalista nel 2012): il Calais militava in quarta serie, il Queville in terza divisione. Da noi sarebbe impensabile. in Inghilterra il Milwall - che nel 2004 stagnava a metà classifica nell’equivalente della nostra serie B - arrivò in finale di FA Cup, salvo perdere poi con il Manchester United dove allora giocava Cristano Ronaldo. Quattro anni dopo, nella FA Cup del 2008, in semifinale arrivarono tre squadre del torneo cadetto. West Bromwich Albion, Barnsley e Cardiff, che andò in finale e perse con il Portsmouth, unica squadra di Premier League.

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