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  • 'Non ci posso credere', 20 anni fa l'altro Fenomeno: Rolando all'Inter! VIDEO

    'Non ci posso credere', 20 anni fa l'altro Fenomeno: Rolando all'Inter! VIDEO

    • Angelo Taglieri
    "Un angolo per chi ha la visione del calcio di Nick Hornby, per chi vive la partita come un film, per chi reputa Babangida il miglior calciatore della storia. Un piccolo mondo per chi non ha scritto calcio con il pallone tra i piedi, ma con una penna tra le dita, una telecamera sulla spalla o un joystick in mano, per quelli cresciuti a pane, nutella e Holly e Benji . Il calcio visto con gli occhi, e gli occhiali, del Nerd".

    20 anni fa l'annuncio di Massimo Moratti, che regalava al popolo dell'Inter, e al calcio italiano intero, Luis Nazario da Lima. Romantico come Aristoteles, Ronaldo era forte, fortissimo: un Pallone d'Oro alzato sotto il cielo di Milano, una Coppa Uefa vinta contro la Lazio, frastornata dai suoi cambi di ritmo abbinata da una tecnica fuori dal comune. Un oggetto non identificato, mai compreso dai difensori italiani. Costacurta diceva: "Vi assicuro che noi abbiamo marcato gente come Maradona, ma lui era assurdo. Lo marcavi stretto e lui ti chiamava la profondità, coprivi lo spazio per non dare la profondità e lui ti puntava in uno contro uno, era ossessionante". Un'ossessione, per tutti. Maglia nerazzurra, numero 10 il suo primo anno e gli occhi luccicanti di migliaia di tifosi. Anche se...

    "NON CI POSSO CREDEREEEE!" - Capello riccio, maglia mimetica e una frase che è leggenda. "Miiiiii, non ci poooossoooooo credereeeeee" con le braccia che si muovono veloci, proprio come il Fenomeno. Si tratta di Rolando, celebre personaggio creato da Aldo Baglio. Il 9 dicembre 1996 Studio Sport manda in onda un servizio, dove venivano elencati i possibili arrivi nel campionato italiano: tra questi c'era Ronaldo, per errore trasformato in Rolando. E lì, il nostro Rolando, quello vero, quello perennemente incredulo, si illumina, pensando di essere il giocatore più forte del mondo. E l'Inter lo prende: presentazione con Moratti e Mazzola, cambio di maglia, perché il nerazzurro non gli va a genio, meglio il camouflage. Ovviamente il numero 10 sulle spalle, con i compagni Ganz, Branca e Bergomi felici del suo arrivo. Per non parlare, poi, di mister Hodgson: "Uno dei più grandi giocatori del mondo, un grande regalo per me". Allenamento, gol in partitella e abbraccio dei compagni. Un pizzico di follia targato Gialappa's Band. Poi, la telecamera si spegne, la luce rossa si affievolisce, Simoni prende il posto di Hodgson e Ronaldo, il Fenomeno, sbarca nel pianeta Serie A. 

    @AngeTaglieri88

     

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