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  • PAGELLONE. Higuain 4, Gabbiadini 3, Thohir e Suning 1: tutti bocciati

    PAGELLONE. Higuain 4, Gabbiadini 3, Thohir e Suning 1: tutti bocciati

    10 I GIOVANI DEL MILAN. Locatelli s’inventa un gol da favola nella partita più importante, Donnarumma continua a essere decisivo. Trentacinque anni in due, rappresentano uno straordinario patrimonio per i cinesi in arrivo. La nuova squadra va costruita su di loro, i Baresi e i Maldini di oggi.

    9 LA SAMPDORIA. La vittoria nel derby vale triplo: battere il Genoa già pesa doppio, poi bisogna aggiungerci il fatto che questo successo allontana polemiche e ombre dal mondo blucerchiato. E da Giampaolo, ovviamente.

    8 BERNARDESCHI/KALINIC. Due più tre: cinque gol per rilanciare la Fiorentina. Fanno piacere soprattutto le prodezze del giovane fantasista di casa nostra, che in questo inizio di stagione si era un po’ smarrito. Sousa lo ha ricollocato sul campo, restituendogli fiducia, e ci ha azzeccato.

    7 EL SHAARAWY. E’ un po’ il simbolo della Roma che si arrampica a meno due dalla vetta: è rimasto fuori a lungo, eppure si è ripresentato lucido e smanioso, tanto da segnare tre gol in due partite da Europa e campionato. Se i giallorossi avranno la sua capacità di mettersi alle spalle i momenti difficili, potranno volare.

    6 TORO-LAZIO. Due belle squadre, che cercano innanzitutto il gioco (peraltro con schemi simili). Emozionante e spettacolare questo 2-2, impreziosito da un gol meraviglioso di Immobile, l’ex granata fischiato senza pietà da quei tifosi ai quali - appena tre anni fa - ha regalato il titolo di capocannoniere e 22 reti, aggiungendone altre 5 nella seconda metà della scorsa stagione.

    5 CROTONE. Finalmente gioca davanti alla sua gente, finalmente la città conosce la serie A. E’ un debutto con sconfitta, anche perché l’avversario è di un’altra categoria. Ma certamente, se esiste una possibilità di salvarsi, questa passa attraverso lo Scida.

    4 HIGUAIN. Deludente nella partita in cui doveva trascinare la Juve, a maggior ragione dopo l’infortunio di Dybala. Il gioco dei bianconeri è differente rispetto a quello del Napoli e Gonzalo dà la sensazione di non essersi ancora calato in modo completo nella nuova realtà, perché manca di continuità.

    3 GABBIADINI. E poi ci vogliono dire che non soffra le pressioni… Perde la testa nel momento più sbagliato, reagendo con un calcio inaccettabile al fallo di un difensore del Crotone. Così ora il Napoli, già privo di Milik (ma per infortunio), rimane anche senza il centravanti di scorta forse addirittura per tre partite. Non sta sprecando l’occasione che gli è capitata con l’assenza del polacco: sta facendo molto di peggio.

    2 DE BOER. Dopo la vittoria decisamente immeritata contro il Southampton, a Bergamo arriva una sconfitta che fa precipitare l’Inter vicino alla coda della classifica. L’allenatore non è il solo responsabile, ma - sul piano tecnico - è certamente il principale: l’organico nerazzurro non giustifica un rendimento tanto scadente e una posizione tanto deficitaria.

    1 THOHIR/SUNING. Il primo ha scelto de Boer per sostituire Mancini, e ha clamorosamente sbagliato; il secondo ha affidato grandi poteri decisionali al primo, commettendo un errore ancora più grave. La sensazione - fortissima - è che uno dei club più prestigiosi al mondo sia nelle mani di gente che con il calcio ha poco, quasi niente a che fare, e che non ha nemmeno l’umiltà di far prendere le decisioni fondamentali a chi invece ha esperienza e conoscenze.

    0 ARBITRI. Ne combinano di tutte, guidati dal prode Rizzoli che condiziona Milan-Juve con quel gol incredibilmente annullato a Pjanic. Assistiamo, nella giornata, ad altri disastri sparsi. Tra i quali, ad esempio, la scellerata scelta sui rigori in quel di Torino: ai granata ne viene assegnato uno inesistente, dopo che gliene è stato negato uno che invece c’è (e uno probabile non viene dato alla Lazio). Ma Nicchi, vedrete, sarà contento del comportamento della sua sciagurata squadra.

    @steagresti
     

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