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  • Parabola Ascoli: dal trionfo in Canada nel 1980 alla cessione di Orsolini
Parabola Ascoli: dal trionfo in Canada nel 1980 alla cessione di Orsolini

Parabola Ascoli: dal trionfo in Canada nel 1980 alla cessione di Orsolini

E’ il 22 giugno del 1980, siamo ad Hamilton, città sul lago Ontario distante un’ora di macchina da Toronto. Sull’erba sintetica dell’Ivor Wynne Stadium, la casa dei Tiger-Cats, Enrico Perico ha appena segnato il gol del definitivo 2-0: l’Ascoli ha battuto i Glasgow Rangers. Lo so, suona strano, eppure è tutto vero. Questa non è post-verità, è semplicemente il culmine della Red Leaf Cup, la Coppa della Foglia Rossa, unica edizione di un quadrangolare ideato da canadesi, per canadesi, al termine della stagione calcistica 79/80. Le squadre partecipanti erano di tutto rispetto, c’era il Brasile, rappresentato dal Botafogo, la Francia dal Nancy, la Scozia dai Rangers, e infine l’Italia, dall’Ascoli del presidentissimo Costantino Rozzi. Messa giù così, però, ad un millennial sembrerà una barzelletta, mentre a un appassionato di fantascienza, l’inizio di un’ucronìa, ovvero di una storia alternativa alla storia stessa. Infatti ci si potrebbe chiedere: cosa sarebbe successo all’Ascoli, se l’Ascoli fosse arrivato quarto in Serie A nel 1980? Il fatto è che i marchigiani, quarti, ci arrivarono davvero quell’anno, e fu proprio per questo che vennero chiamati da laggiù; così come vincendo in Canada quel singolare torneo, furono forse i primi  italiani a giocare su un campo sintetico. Ma su quest’ultimo punto, occorrerebbe verificare. 

In realtà, volevo raccontarvi del miglior piazzamento ottenuto dai bianconeri, e di quella Coppa dal nome bizzarro, non tanto per rispolverare vicende dimenticate, bensì per rafforzare con una suggestione ulteriore il legame tra Canada e Ascoli Picchio, attualmente incarnato nella persona di Francesco Bellini, il patron québécois di origini ascolane. Cresciuto nel capoluogo piceno, si è trasferito ventenne in Québec per completare gli studi. Grazie al successo ottenuto nel settore farmaceutico, nel 2005 è stato nominato Cavaliere del Lavoro da Carlo Azeglio Ciampi, mentre nel 2012 ha ricevuto la laurea honoris causa in Chimica e Tecnologie farmaceutiche dall’Università di Camerino. Il 6 febbraio 2014 tuttavia, tra un’onorificenza e l’altra, Bellini ha trovato il tempo di salvare l’Ascoli, fresco fresco di fallimento per bancarotta (dicembre 2013). La B, perché da quel 4° posto là era passata moltissima acqua sotto i ponti, il Picchio la centra mediante ripescaggio, nell’estate 2015. E dopo una salvezza conquistata per merito dei gol (17) di Cacia, secondo soltanto a Lapadula nella classifica dei cannonieri, Francesco Bellini segue da Montreal la stagione 2016/2017 dell’Ascoli con un po’ più di tranquillità. Questo, sia perché la squadra pare migliore e ancora migliorabile, sia perché da quest’anno, pur rimanendo azionista di maggioranza assoluta, ha rinunciato alla carica di presidente, nominando quale amministratore unico Andrea Cardinaletti, ex presidente del Credito Sportivo, nonché ex secondo di Zamparini al Palermo. 

Per motivi di salute, l’allenatore Devis Mangia ha abbandonato l’Ascoli nel maggio scorso, lasciando al resto dello staff il finale di stagione. Così, al rientro dalle vacanze, la panchina va ad Alfredo Aglietti, l’attuale allenatore (ex Virtus Entella). Con lui l’Ascoli parte sì senza sconfitte, ma accumula punticini su punticini con ben quattro pareggi. Finalmente arriva la prima vittoria contro il Vicenza per 2-0: è però un’illusione, perché il Picchio infila a quel punto una serie di 4 sconfitte consecutive, tra le quali, l’ultima, la più pesante, è quella contro il Verona (1-4). Dopo un calo così preoccupante, i marchigiani si riprendono con una striscia altrettanto rilevante, ma di segno opposto. La 10^ vincono a Cittadella (0-1), pareggiano con la Salernitana in casa, poi battono Carpi (0-2) e Virtus Entella (2-1), facendo un filotto di 10 punti. Alzata la cresta, il Picchio viene tuttavia pettinato dal Frosinone (3-1) e dopo un pareggino a Perugia incappa nell’ultima sconfitta stagionale contro il Brescia. Le partite restanti, a parte la vittoria con la Ternana al 21° turno (0-1), saranno ancora e soltanto pareggi, come sabato scorso nel difficile match contro la Spal (1-1). Ricapitolando, Aglietti ha ottenuto nonostante la neve e, soprattutto, le problematiche relative al terremoto, un bottino di 29 punti in 23 gare (ancora da recuperare il ritorno con la Pro Vercelli), guadagnandosi in questo modo una posizione di metà classifica. Tanto vicina alla zona playoff (a -5 dallo Spezia), quanto del resto ancora in orbita playout (a +3 dal Pisa). Lanciato uno sguardo sul percorso fatto, stupiscono gli 11 pareggi e le 6 sconfitte. Nel primo caso solo il Latina ha saputo fare meglio finora (14), nel secondo, l’Ascoli perde tanto quanto il Frosinone, l’Entella, lo Spezia e il Latina stesso, facendo peggio soltanto di uno rispetto al Verona, la Spal, il Benevento e il Perugia.  

Concludiamo infine con un po’ di altri numeri: dei 24 gol fatti, bomber Cacia ne ha già segnati 7. D’altronde è il terzo miglior marcatore nella storia della serie B. Seguono i due esterni alti a 4 reti, Gatto e il neoacquisto juventino Orsolini. Staccati a 3, altri due attaccanti: Favilli e Perez. I nomi di Favilli e Orsolini, inoltre, non possono non rimandare al terzo giocatore diversamente bianconero dell’Ascoli, vale a dire forse il meno noto ma non certo il meno promettente dei tre, la mezzala Francesco Cassata (1 gol). Mentre Orsolini proviene dalla Primavera del Picchio e procederà verso Torino a fine anno, Cassata e Favilli sono scesi nelle Marche dopo aver ben impressionato alla Juventus di Grosso. In attesa di giudizio, proveranno a disputare un girone di ritorno da paura.  

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