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  • Parmamania: questione di testa

    Parmamania: questione di testa

    Tre punti, troppo poco gioco e una miriade di problemi, anche societari, da risolvere: un ultimo posto in classifica che mette paura, troppi gol subiti e in più, l'aggravante di avere una difesa che fa acqua da tutte le parti, essendo la peggiore di un campionato fin qui mediocre: otto sconfitte in nove partite, tanti infortuni; questo il quadro desolante che fa da sfondo a una situazione imbarazzante, con il peso di dover affrontare nel giro di otto giorni, Inter e Juventus.

    D'accordo, non sarà l'Inter migliore, ma resta sempre una montagna quasi impossibile da scalare si tratta, in questo momento. Se questo non è il peggiore periodo di Donadoni come alenatore, beh, ci manca pochissimo. Troppi problemi tutti insieme, il tecnico di Cisano Bergamasco non li aveva mai risolti. E la partita di sabato sera sa tanto di ultima spiaggia per Donadoni che non ci pensa, lo giura in conferenza stampa. Non sappiamo quanto vera possa essere questa affermazione, come fa a non pensarci, beato lui, ma la gara con i nerazzurri diventa cruciale, forse definitiva.

    E come successe qualche anno fa con Colomba, Donadoni potrebbe dire addio al Parma proprio in caso di ko con i nerazzurri. La testa deve essere sgombra, dice, la società lo aiuta in questo e conferma a tutte le latitudini il suo nome anche in caso di sconfitta. Ma è la testa che comanda, ovvio, Ghirardi in questo caso, sarebbe disposto ad affidare ancora una squadra ultima, e in pessime condizioni allo stesso traghettatore che non è riuscito a salpare in nessun porto e che naviga a vista? 

    Vedremo, il Parma dovrà avere la voglia giusta saper nuotare in questo mare di squali e di volersi salvare. La testa deve essere sgombra, vuota e deve focalizzarsi solo sulla partita di sabato, perché solo così si può uscire dalla crisi nera. Dice Donadoni. Vincere sarebbe un colpaccio, perdere sarebbe un pugno nei denti dritto. Vediamo, è questione di testa. 

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