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  • Peter Pan Cassano ha chiesto il TFR

    Peter Pan Cassano ha chiesto il TFR

    • Furio Zara
    Peter Pan ha chiesto il TFR. Sia sempre benedetto quel cicciottello di gamba tozza che molto promise, poco mantenne e più che altro consumò il proprio talento sull’altare dell’ingenuità, bulleggiando assai, alternando lampi di bellezza assoluta a cassanate a favore di telecamera. L’estate sta iniziando, Antonio Cassano sta finendo. Ora che arranca verso i trentacinque - li compie il 12 luglio - si guarda intorno con l’aria smarrita del bambino che all’imbrunire è rimasto da solo in cortile. Amici, dove siete? C’è qualcuno che vuole giocare ancora con me? No. Non è tempo per noi. C’è sempre una squadra a cui viene accostato, ma poi non succede niente. Entella, Cina, Verona. Stavolta si parla del Crotone.

    Una vocina nella nostra coscienza ci sussurra: amico, Cassano è un ex ma non gliel’ha ancora detto nessuno. Pussa via, uccello del malaugurio. Cassano un ex? Non ci vogliamo credere. Non rottamate i nostri sogni. Le cronache di questi giorni ce lo consegnano in versione burla, al mare, mentre scherza con Insigne e lo porta a fare un giro in bicicletta, seduto sul sellino dietro. Se fa ridere, avvisateci con un colpo di gomito. Ultima partita giocata: maggio 2016, aveva addosso la maglia della Sampdoria. Più di un anno fa. Sembra il Pleistocene. L’abbiamo amato, osannato, detestato, rifiutato, condannato e perdonato. Abbiamo sbagliato noi: aspettavamo sempre l’alba dalla parte sbagliata.

    Totti ha smesso, Cassano ci sta provando: la fantasia ha perso la residenza.  Dicono che si stia allenando. Dicono sia in forma. Dicono ne abbia ancora voglia. Eppure: l’ombra di Antonio Cassano si è staccata da terra, Peter Pan in bermuda se ne va pedalando verso la pensione sul lungomare dei rimpianti e noi siamo lì, a guardare il mare, aspettando che all’orizzonte compaia una squadra, un vascello, un’occasione.

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