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  • Pisacane, De Rossi, Pirlo e quel sogno in comune chiamato Boca Juniors
Pisacane, De Rossi, Pirlo e quel sogno in comune chiamato Boca Juniors

Pisacane, De Rossi, Pirlo e quel sogno in comune chiamato Boca Juniors

  • Alessandro Cosattini
“Tifo Boca fin da piccolo, la squadra del mio idolo Maradona”. A parlare è Fabio Pisacane, immortalato da Sky con tatuato sul braccio sinistro lo stemma club argentino nel corso della sfida tra Cagliari e Sampdoria. Quelle immagini hanno fatto il giro del mondo e hanno dato il via a un vero e proprio stalkeraggio nei confronti del terzino di origini napoletane. ”Da ieri sera dall’Argentina mi stanno bombardando di messaggi”, dice Pisacane stesso. E basta fare un giro sul profilo Twitter del giocatore per capire quanti tifosi degli Xeneizes lo abbiano contattato in queste ore. Tatuaggio ma non solo: Pisacane ha anche la cover del cellulare e i parastinchi personalizzati, col logo del Boca Juniors. Ed è lo stesso terzino del Cagliari a spiegare il motivo di questa passione: “Il Boca è la squadra del mio cuore in onore di Maradona il mio primo idolo, e del mio secondo Idolo, Gabriel Omar Batistuta". 
 
 

Nuovi parastinchi .... Insieme in questa bellissima AvventurA .... Grazie ad @ortopediachessa #familia #bocajrs. #amorimiei #cagliaricalcio

Una foto pubblicata da Fabio PisacaneRosy Pesce (@fabioemariarosariapisacane) in data:


NON SOLO PISACANE - Ma Pisacane non è il solo a tifare (e sognare) il Boca Juniors. Nel recente passato altri calciatori italiani hanno coltivato il desiderio di giocare alla Bombonera. Quando Pablo Daniel Osvaldo nel 2015 ha fatto ritorno al Boca, due italiani in particolare si sono interessati alla vita nella capitale argentina. E non due qualsiasi: De Rossi e Pirlo (l'immagine con la maglia del Boca Juniors è un fotomontaggio). Il club di Buenos Aires affascina diversi italiani ed è stato lo stesso Osvaldo a svelarlo: “Ho un ottimo rapporto con Pirlo, e spesso mi ha chiesto cosa significhi giocare nel Boca. Così come De Rossi, che mi ha detto che gli piacerebbe molto giocare nella Bombonera. Questo stadio è un mito per molti di loro. Non riesco nemmeno a immaginare cosa sarebbe se decidessero di venire a giocare qui al Boca…". De Rossi ha poi deciso di rimanere a Roma, Pirlo è sbarcato negli Stati Uniti, ma la porta della Bombonera per i due centrocampisti italiani è ancora aperta. GATTUSO - Non lo è più, invece, per altri due giocatori col Boca Juniors nel cuore: Rino Gattuso e Roberto Baggio. A pochi mesi dalla Coppa Intercontinentale del 2003, l’ex centrocampista del Milan svelò il suo amore per l’Azul y oro: “È ovvio che voglio battere il Boca a dicembre, ma non nascondo che sarebbe questa la squadra nella quale mi vedrei bene, al termine della mia esperienza al Milan. Il mio sogno è giocare, un giorno, nel Boca. Ogni volta che vedo il calcio argentino alla televisione, mi entusiasmo per le giocate del club di Buenos Aires; immagino me stesso, nello stadio Bombonera, e mi emoziono. Non ho mai visto tifosi tanto appassionati come i loro. Credo che il Boca in Argentina sia l'equivalente del Milan in Italia, per cui se avessi l'opportunità di andarci, non potrei dire di no”. E il buon Ringhio, ora allenatore del Pisa, anche in altre occasioni ha ribadito la sua passione per il Boca. 

IL DIVIN CODINO - Così come Roberto Baggio, che anni fa ha svelato a La Gazzetta dello Sport di tifare esclusivamente per gli Xeneizes, nonostante nella sua carriera abbia vestito le maglie di ben sette club italiani. “Storia curiosa. Una domenica piovosa, in casa mia, vedevo una partita in tv insieme a un amico. Erano sul 4-0, si giocava alla Bombonera. A un certo punto inquadrano a lungo la curva dei tifosi: ballavano, cantavano, sbandieravano. Un’allegria contagiosa. “Bella forza fare così quando si vince”, dico al mio amico. E lui: “Roberto, guarda che loro stanno perdendo…” Folgorazione: da allora è diventata la mia squadra. Quello stadio dà sensazioni incredibili. Una volta mi sono trattenuto alla fine della partita, seguendo la cerimonia di smontaggio di bandieroni e striscioni: tutto avviene ritmato al suono di tamburi; escono dallo stadio portando a spalla, in una fila lunghissima, 150 metri di striscione arrotolato. Da brividi”. Un anno fa, alla vigilia di un Inter-Juventus, lo stesso Baggio dichiarò: “La guardo sicuramente, ma tifo... Boca Juniors”. 
 

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