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  • PIT STOP: Marchionne e FCA in caduta libera, è la fine del sogno americano
PIT STOP: Marchionne e FCA in caduta libera, è la fine del sogno americano

PIT STOP: Marchionne e FCA in caduta libera, è la fine del sogno americano

  • Luca Talotta
Invadere il mercato americano per creare un nuovo Eldorado per il gruppo FCA. L’idea di Sergio Marchionne, a monte, poteva anche avere senso. E forse poteva essere pure vincente, se non fosse però per il fatto che qualcosa, fino a questo momento, non ha funzionato.
 
FCA NEGLI STATI UNITI, NUMERI DELUDENTI - E che i numeri del gruppo Fiat Chrysler Automobiles siano deludenti è chiaro analizzando le vendite. Parliamo di un’azienda che al suo interno presenta brand che non hanno registrato incrementi mensili addirittura da agosto 2016; e a questo c’è da aggiungere che tre dei marchi presenti hanno la serie più lunga di decrementi mai vista nel settore: Jeep non vede il segno più da 14 mesi, Fiat da 18 e Chrysler addirittura da 21.
 
DI CHI E’ LA COLPA? - Ora la domanda sorge spontanea: di chi è la colpa? Di norma, in questi casi, a pagare è sempre il capo. Un po’ come accade nel calcio quando a pagare è l’allenatore con l’esonero. In questo caso però è difficile pensare ad un allontanamento di Sergio Marchionne. Perché è lui che ha costruito (o cercato di farlo) il mercato americano di FCA; perché è lui che tira le file e, di fatto, perché le decisioni le prende un CdA che finora è sempre stato dalla sua parte.
 
ALFA ROMEO, UNICO SORRISO - Ma se da una parte il gruppo FCA ha registrato ad ottobre un calo di vendite per il 14esimo mese consecutivo, fermandosi a 153.373 veicoli piazzati sul mercato americano, dall’altro c’è anche da dire che Alfa Romeo è l’unica azienda che invece registra passi in avanti. Il motivo? Il brand è arrivato quest’anno sul mercato, quindi non c’è un metro di paragone con il passato. C’è da dire, però, che le 1.220 unità di Alfa Romeo vendute sono comunque un numero che fanno ben sperare. Per tutti gli altri, invece, sono lacrime amare: Jeep ha perso il 2,5%, Ram il 3,3%; a seguire, poi, Chrysler (-22%); Fiat (-33%) e Dodge (-41%). 
 
LO STELVIO C’E’ MA NON SI VEDE, PER ORA… - Tra i singoli modelli ci sono dei timidi segnali di ripresa: in aumento le vendite del pickup Ram (0,7%) della nuova Jeep Compass (81%) e della Jeep Cherokee (19%), mentre sono in calo quelle del Dodge Grand Caravan (-79%), Chrysler Pacifica (-2,1%) e del Jeep Grand Cherokee (-3,6%). E l’Alfa Romeo Stelvio? Dal suo arrivo dopo l’estate ne sono state vendute 434 unità. Come si può capire, a parziale scusante del lavoro fin qui svolto dalla dirigenza FCA, il mercato americano è molto vario e molto complesso.
 
LE SCELTE DI MARCHIONNE - Ora dovrà scendere in campo Sergio Marchionne. E dovrà capire perché ogni marchio del gruppo è sceso nella quota mercato (tranne come detto il nuovo arrivato Alfa Romeo, le cui vendite ammontano a 1.250 veicoli); perché la quota flotte è precipitata al 15%, perdendo addirittura il 43% rispetto all'anno precedente; e perché, nel giro di un anno (da ottobre 2016 a ottobre 2017), il mercato statunitense FCA si è affossato in un dirupo, passando dal 13,1% a 11,4%. 
 

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