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  • Quando Eder, eroe degli Europei, apparteneva a una società offshore

    Quando Eder, eroe degli Europei, apparteneva a una società offshore

    • Pippo Russo
    È passato alla storia come l'eroe della vittoria portoghese agli Europei del 2016. Lui è Éderzito António Macedo Lopes, noto al mondo calcistico come Éder, attaccante classe 1987. Nativo della Guinea Bissau,  Éder è stato naturalizzato portoghese e poi chiamato a far parte della nazionale lusitana. Ciò che lo ha portato a firmare il gol vincente nella finale contro la Francia del 11 luglio 2016. Ma l'attaccante che adesso gioca nel Lille è stato anche al centro di una storia oscura, nella quale entrano in ballo società offshore che a un certo punto sembrano essere sue proprietarie. Questa storia emerge grazie ai documenti di Football Leaks, e nei giorni scorsi è stata raccontata da Yann Fossurier nel quadro di una collaborazione fra le testate Mediapart (che fa parte dell'European Investigative Collaborations, il consorzio di media europei che pubblica i Leaks) e Mediacité.

    La prima scena si svolge sabato 28 gennaio 2012. Siamo a tre giorni dalla chiusura della finestra invernale del calciomercato, ma soprattutto mancano poco più di 5 mesi allo spirare del contratto fra Éder e l'Academica Coimbra. I dirigenti della Briosa rischiano di perdere a zero euro uno dei loro calciatori più quotati. Dunque si affannano a cercare un club a cui cederlo entro il 31 gennaio. Incaricano un agente portoghese, Nelson Almeida, di sondare il mercato estero per trovare acquirenti, e ricevono due discrete proposte dall'Everton e dal Palermo. Ma poi si avvicinano al colpaccio trovando un club pronto a spendere una cifra non da saldi: il West Ham. Quel 28 gennaio, presso l'Hotel Sheraton di Porto, si presenta addirittura Sam Allardyce, allenatore degli Hammers. Giusto per far capire quanto il club londinese prenda sul serio la trattativa. E l'affare sembra ottimamente avviato. Ma poi succede qualcosa di grottesco.

    Col pretesto di una telefonata in entrata, Éder si allontana dalla sala della trattativa. E non vi fa più ritorno. Sparisce e non si fa rivedere per tre giorni. Come riferisce l'articolo di Fossurier, il giocatore va via talmente di fretta da lasciare gli effetti personali in hotel. Nelle ore successive i giornalisti di una radio riescono a rintracciarlo, e a loro Éder racconta di trovarsi presso parenti a Lisbona. Cioè a circa 300 chilometri da Oporto. Riferisce anche di avere mollato la compagnia perché non ha apprezzato la piega che stava prendendo la trattativa. E dopo tre giorni di latitanza si riprensenta presso il centro sportivo dell'Academica. È la mattina del 1° febbraio, cioè poche ore dopo la chiusura del calciomercato invernale. Com'è ovvio, il club lo mette fuori rosa e non lo farà più giocare fino al termine della stagione. Viene pure istruita una vertenza, che nei mesi successivi verrà risolta con una transazione.

    Resta il mistero sul motivo che spinge Éder a compiere un così pesante gesto di rottura, e su chi lo abbia spinto a fare ciò. In quei giorni i dirigenti dell'Academica hanno pochi dubbi. Dietro la ribellione dell'attaccante ci sarebbero i suoi agenti, Mohamed Afzal e Pedro Romão. Come riferisce l'articolo di Mediapart-Mediacité, Romão viene riconosciuto nelle immagini della videosorveglianza riprese all'esterno dello Sheraton di Porto. Sta lì a confabulare col calciatore mentre questi s'appresta a mollare tutto e andar via. Ma la figura strategica è quella di Afzal. Agente tanto discreto quanto influente. Classe 1963, nativo del Mozambico, viene dato molto vicino a uno fra i più potenti dirigenti del Porto durante l'éra di Pinto Da Costa: Antero Henrique, di cui Afzal è ex cognato.  Dirigente dei Dragões dal 1990, e dal 2005 direttore generale del club, Antero Henrique è stato per lungo tempo il numero 2 del club dopo il presidente. Ma forse sarebbe più corretto dire "il numero 1 bis".

    Antero Henrique ha lasciato il Porto lo scorso 1° settembre, giusto in coincidenza col deciso riavvicinamento fra i Dragões e Jorge Mendes. Ma non è detto che il motivo del suo improvviso addio sia questo. Nelle scorse settimane è circolata la voce di un suo rientro in grande stile come direttore sportivo del Paris Saint Germain. Staremo a vedere. Di sicuro c'è che in questa fase i suoi rapporti  con Pinto Da Costa siano molto tesi. Ma quando avviene la fuga di Éder, Antero Henrique è pienamente in sella. E i dirigenti dell'Academica sono sicuri che a spingere l'attaccante verso la fuga sia stato un accordo quadriennale già siglato a fine dicembre 2011, in vista del suo svincolo dall'Academica e con la prospettiva che Éder si leghi al Porto dalla stagione 2012-13. Indiscrezioni giornalistiche parlano di 300 mila euro e un SUV già elargiti all'attaccante, che per questo non può più tirarsi indietro. Impossibile accettare l'offerta del West Ham. Le parti interessate negano. E lo stesso Éder, nell'autobiografia pubblicata rapidamente dopo gli Europei, dà una versione vaga di quel passaggio. Racconta che i 300 mila euro gli sarebbero stati elargiti "da una società tedesca", che però rimane ignota. E aggiunge che quella cifra è stata in seguito restituita al mittente, perché l'accordo non si è compiuto. Bisogna però tornare a segure il filo della storia.

    Dopo essersi liberato dall'Academica, Éder non va al Porto. Si accasa allo Sporting Braga, che come racconto nel mio recente libro "M. L'orgia del potere. Controstoria di Jorge Mendes, il padrone del calcio globale", è uno dei club di più stretta osservanza mendesiana. E a quel punto si verifica un passaggio abnorme. Il Braga potrebbe prendere Éder a zero euro, perché il 30 giugno 2012 il calciatore si libera dal vincolo contrattuale con l'Academica. E invece, il 2 maggio 2012, il club arsenalista versa 750 mila euro per acquisire il 50% dei diritti economici del calciatore. A chi li versa? Come risulta dai documenti mostrati nell'articolo di Mediapart e Mediacité, quel denaro va a Idolasis, una società con sede a Oporto il cui direttore si chiama Mohamed Afzal. Dal documento si scopre pure che il restante 50% dei diritti economici è proprietà di Young Soccer Players Limited, società con sede legale a Malta. Quest'ultima appartiene a Harmony Limited, società con sede a Panama. E sia Young Soccer che Harmony sono gestite da una fiduciaria, Palton Limited, anch'essa con sede legale a Panama.

    Ricapitolando: lo Sporting Braga spende 750 mila euro per la metà di un giocatore che avrebbe dovuto prendere, tutto intero, a zero euro. E grazie a questo affare si scopre che lo stesso calciatore è proprietà di due società offshore. La Fifa? Se c'era, dormiva. Va aggiunto che, all'atto di vendere il proprio 50% al Braga via  Idolasis, Afzal si assicura una quota sulla futura vendita di Éder da parte dello Sporting Braga: il 10% sulla cifra eccedente gli 1,5 milioni di euro. Lo storia non finisce qui, perché nel 2013 entra in ballo Jorge Mendes. Nel frattempo il Braga ha comprato da Young Soccer Players l'altro 50% dell'attaccante, per una cifra che non è dato conoscere. E il 9 luglio di quell'anno, come mostra un altro documento pubblicato nell'articolo di Yann Fossurier, ne cede il 30% a Gestifute in cambio di 405 mila euro. Faccio notare che, quando un anno prima compra il 50% da Afzal per 750 mila euro, il club bracarense dà una valutazione complessiva del giocatore pari a 1,5 milioni. E dunque il 30% dovrebbe costare a Mendes 450 mila euro, non 405 mila. Balla uno sconticino da 45 mila euro per l'amico Jorge. Che dal canto suo s'impegna a cedere il giocatore a cifre molto vantaggiose e con un meccanismo altrettanto vantaggioso per lui.

    Nel documento si legge che, in caso di cessione per una cifra superiore a 21 milioni di euro, Gestifute ne intascherebbe il 50%. Ovviamente si tratta di cifre lunari, perché Éder vale circa un terzo di quella somma. E infatti, quando nell'estate del 2015 l'attaccante viene trasferito allo Swansea, la cifra di cessione è 6,7 milioni di euro. Le fanfaronate sugli "oltre 21 milioni" rimangono una clausola da contratto. Il Braga, titolare del 70% dei diritti economici, mette in cassa 4,69 milioni. Gestifute ne percepisce 1,7. Come viene sottolineato nell'articolo, rimane non chiarito se Afzal abbia incassato il suo 10% su quell'affare. Di sicuro c'è che, quando al Braga arriva l'offerta ufficiale dello Swansea, questa viene girata immediatamente a Idolasis per conoscenza. E che altrettanto immediatamente, dagli ufficidi Idolasis, essa venga inoltrata a Antero Henrique. Il motivo? Saperlo...
    Il passaggio di Éder allo Swansea è da dimenticare, e già a gennaio 2016 il calciatore viene girato in prestito al Lille, dove tuttora gioca. E intanto gli avvocati spagnoli di Gestifute vanno bollando i giornalisti che lavorano sui materiali di Football Leaks come "un'associazione a delinquere". Loro invece sono così orgogliosi, di lavorare per cotanti galantuomini.

    @pippoevai
     

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