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  • Renzi: 'Allegri cocciuto livornese. In bocca al lupo, ma non andrò alla finale'

    Renzi: 'Allegri cocciuto livornese. In bocca al lupo, ma non andrò alla finale'

    "Ora basta". Matteo Renzi lancia un appello al mondo del calcio. Il premier ha dichiarato a Radio RTL: "Sono disgustato da quanto sta succedendo nel mondo del calcio, negli ultimi anni c'è sempre uno scandalo che ci lascia senza parole. Chiederò a tutte le forze parlamentari di sedersi attorno a un tavolo per trovare una soluzione. Questa cosa del calcioscommesse in Lega Pro è imbarazzante. Smettiamo di usare il calcio come una vetrina per personaggi in cerca d'autore, ora basta con il fatto che personaggi di discutibile approccio governino il calcio a tutti i livelli. Faccio un appello alla Federazione, alla Lega, al Coni e propongo un grande patto sul calcio". 

    BERLINO? NO, GRAZIE - Cambiando argomento, Renzi trova il modo di scherzare: "Forza Juventus per la finale di Champions League contro il Barcellona? In bocca al lupo, ma a rappresentare l'Italia ci andranno due juventini sfegatati come il ministro degli Esteri Gentiloni e il ministro dell'Interno Alfano. Allegri è un cocciuto livornese, il giorno prima della semifinale di ritorno con la Fiorentina mi inviò un messaggino scrivendomi 'tanto passiamo noi'. Io gli dico 'ma figurati'. Alla fine ha avuto ragione lui". 

    DIRTY SOCCER - Tornando al calcioscommesse, il procuratore capo di Catanzaro, Vincenzo Lombardo ha dichiarato a Radio RAI: "Il filone investigativo parte dall'indagine sulla cosca Iannazzo di Lamezia Terme, il cui capo è stato arrestato 5 giorni fa. Non potevamo uscire prima con questa inchiesta sul calcio perché avremmo svelato le indagini sulla cosca. Da settembre a oggi, partendo da Iannazzo, abbiamo intercettato i dirigenti del Neapolis che volevano vincere a ogni costo il campionato, poi abbiamo esteso l'inchiesta ad altri club. Si sono costituite due associazioni con l'obiettivo della frode sportiva, una faceva capo al Neapolis e l'altra alla Pro Patria, società attorno alle quali ruotava tutto il sistema con finanziamenti che venivano dall'estero, da serbi che girano per il mondo e che non riusciamo a fermare, ma si tratta di soggetti noti". 

    LUNGA ESTATE CALDISSIMA - L'avvocato Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, ha commentato: "Le conseguenze per il sistema sono devastanti, questa indagine rispetto alle altre è condotta dall'Antimafia e questo la dice lunga sulla portata dell'inchiesta. I campionati minori sono fortemente a rischio. Prepariamoci a un'estate di profondi stravolgimenti delle classifiche. I calciatori coinvolti rischiano squalifiche di tre anni, i club pesanti penalizzazioni e se c'è il coinvolgimento di dirigenti, anche retrocessioni e addirittura l'esclusione dai campionati". 

    GARANZIA TV - Il presidente dell'AssoCalciatori, Damiano Tommasi ha aggiunto: "Ci ritroviamo a commentare situazioni che abbiamo già vissuto. Le partite che non vengono trasmesse in tv hanno meno controllo, è difficile verificare quello che succede e ormai si scommette su tutto, sul fallo laterale, sul risultato in un determinato momento della partita, sull'ammonizione... Credo che sia anche nell'interesse dello scommettitore l'esigenza di avere certe garanzie". 

    IO NON CI STO - Negli spogliatoi della Pro Patria ci fu anche chi alle combine oppose un netto rifiuto e mosse "un atto d'accusa" nei confronti dei compagni di squadra: era il capitano Matteo Serafini (autore di una tripletta contro la Juve in serie B ai tempi del Brescia) oggetto di una conversazione intercettata tra Mauro Ulizio, gestore di fatto della squadra e il ds della Pro Patria, Fabio Tricarico. Tricarico rispose a Serafini di "sfidare a duello" i colleghi che stava accusando. 
     


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