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  • La Roma dall'attesa al fallimento: tutti gli errori di una serata maledetta

    La Roma dall'attesa al fallimento: tutti gli errori di una serata maledetta

    • Francesca Schito
    "Non è la partita di domani che aspetta noi, siamo noi che vogliamo andare incontro a lei. Siamo noi che l’abbiamo desiderata per 8 mesi. E’ quello che volevamo, che desideravamo. E’ quella che ci può dare le chiavi per il palcoscenico più prestigioso di Europa". Luciano Spalletti l'aveva introdotta così. Non una partita, quella con il Porto, bensì LA partita. Quella attesa per otto mesi, dal giorno del suo ritorno alla Roma. La rimonta Champions, il sogno del secondo posto, la felicità comunque visibile per aver centrato l'obiettivo del preliminare. In meno di un tempo, il primo giocato all'Olimpico, i giallorossi hanno buttato tutto all'aria. Come è stato possibile?

    APPROCCIO SBAGLIATO - Dai primissimi minuti si è vista una Roma "strana". Un tiro di Nainggolan a dare la scossa, poi da subito errori banali, di paura e imprecisione. Non era la Roma vista nel primo tempo di Oporto, ben oltre il gol immediato dei Dragoni con Felipe. Eppure, dimenticato l'avvio, i giallorossi avevano ripreso gradualmente metri. La mazzata è arrivata con la follia di Daniele De Rossi, un intervento da rosso diretto che ha reso la rimonta romanista praticamente impossibile. "Per quello che abbiamo fatto vedere possiamo fare di più, dobbiamo trovare degli equilibri e questi vanno livellati verso l'alto, non verso il basso", aveva detto il tecnico alla vigilia. La Roma, per l'ennesima volta, ha mancato il salto di qualità. Non battere questo Porto, apparso formazione tutt'altro che imbattibile, vuol dire non meritare il principale palcoscenico europeo.

    EMERSON-FAZIO, PERCHE'? - Impossibile non interrogarsi su alcune scelte operate da Luciano Spalletti nella doppia sfida. Se a Oporto la decisione di inserire Emerson Palmieri e non Fazio dopo l'espulsione di Vermaelen poteva essere spiegata dai pochi allenamenti effettuati dall'argentino con il resto della squadra, la mossa della notte dell'Olimpico ha davvero pochi alibi. In primis, l'idea di arretrare De Rossi in difesa per dare spazio a Paredes: un doppio regista per trattare meglio il pallone. Peccato che il Porto, al Dragao come a Roma, non abbia affatto impressionato per qualità del pressing, anzi. Una prima bocciatura per Fazio, divenuta poi clamorosa al momento dell'inferiorità: ancora dentro Emerson Palmieri (all'andata aveva provocato il rigore del pareggio, il tutto dopo essere stato già graziato per un altro evidente mani in area) con conseguente spostamento di Juan Jesus, apparso non impeccabile in occasione del vantaggio di Felipe. Il risultato è noto, con l'entrataccia da rosso dell'ex Palermo nel giro di neanche dieci minuti dall'ingresso in campo. Esporre un ragazzo con un'esperienza internazionale praticamente nulla a una doppia sfida del genere si è rivelato un boomerang pesantissimo, che rischia anche di "deprimere" un elemento più esperto come Fazio. E' stata la notte dei perché, la notte del fallimento. Un fallimento che peserà non solo sulle casse della società, ma anche sul morale di una squadra che inizia la stagione in salita.

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