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  • Romamania: sconfitti, ma rispettati. Non succedeva dai tempi di Capello
Romamania: sconfitti, ma rispettati. Non succedeva dai tempi di Capello

Romamania: sconfitti, ma rispettati. Non succedeva dai tempi di Capello

  • Paolo Franci
Al di là della sconfitta contro i poco simpatici cholisti - la stucchevole enfasi sul cholismo, la 'garra' (ma chiamarla grinta no?) e “guarda Simeone che furia in panchina” mi dà profondamente ai nervi: se noi giochiamo cattivi e in difesa siamo italiani furbi e catenacciari, se lo fanno questi qui sono dei fighi che levati - mi è rimasta addosso una sensazione che credo di non aver provato solo io. Per la prima volta dopo moltissimo tempo, forse addirittura dai tempi della Roma di Liedholm e quella di Capello, ho vissuto la partita di Madrid più con il disappunto del tempo che passava senza che la Roma passasse in vantaggio, che con il timore di beccare gol.

E' successo anche a voi? Poi, sì, la Roma è calata bruscamente nel finale e l'Atletico è salito sull'onda grazie a quel fantastico gol del piccoletto francese che non segnava da settembre (e ti pareva...). E qui, sarà il caso di invitare il ds Monchi ad offrire una cena a Di Francesco, perché la Roma che vola lo sta facendo – portiere a parte - con la squadra dello scorso anno, più o meno, un Kolarov in più nel motore e Pellegrini che, in ogni caso, sarebbe stato cavallo di ritorno. Vero che Monchi ha l'enorme merito di averlo scelto, Di Francesco, e per questo merita già l'applauso, ma è anche vero che se la Roma non avesse raggiunto il livello attuale, si sarebbe aperto il dibattito aspro sulla campagna acquisti dell'ex Siviglia: Under è scomparso nelle gerarchie del tecnico. Karsdorp beh, lo sapete. Schick è ancora ai box. Defrel è stato strapagato (troppo) e mai, fin qui, è stato utilizzato per far riposare Dzeko, apparso, ieri, fin troppo provato dopo il derby. E non solo: più di qualcuno inizia a paragonare l'ex Sassuolo al tragico Iturbe. Parallelo affrettato e ingeneroso – sarà il caso di aspettare qualche mese almeno no? - ma indubbiamente plausibile, considerando costo, modo di giocare e rendimento.

Non mi dilungo sul fatto che la Roma avrà un agevole match point all'Olimpico col Qarabag. Semmai mi godo la velocità con la quale si è guadagnata il rispetto di allenatori importanti in Europa, da Conte a Simeone, che l'hanno affrontata come si affrontano le grandi squadre. Eppoi, chi l'avrebbe mai immaginato che quella di Madrid sarebbe stata la prima sconfitta in Europa? Soltanto pochi mesi fa, la Roma finiva sotto bagno contro il Lione, no dico, il Lione in Europa League, condotta da chi, qualche anno prima, ne aveva presi sette a Manchester, il ko più vergognoso assieme a quello con il Bayern firmato Garcia, dell'intera storia romanista. Ecco, sconfitta a parte, non si può non notare come il livello europeo si sia impennato in maniera assolutamente imprevedibile, soprattutto per quelli che si stracciavano le vesti per l'addio di Spalletti e dicevano, alle idi del campionato: «Ma ndo vai co' Di Francesco...».
 

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