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  • Spalmania: semplici certezze

    Spalmania: semplici certezze

    • Leonardo Valente

    Ritorno migliore nella massima serie non si poteva chiedere. La piccola Spal gioca a viso aperto contro i ragazzi di Inzaghi, che qualche giorno fa avevano piegato in Supercoppa i campioni d’Italia, e portano a casa un punto, fuori dalle mura amiche, che a maggio può fare la differenza. Una partita di sofferenza, impostata sulla concentrazione difensiva e sulla disposizione tattica che ha fatto emergere ancora una volta il vero punto di forza di questo gruppo: mister Leonardo Semplici.

    Il toscanaccio ha dimostrato che le sue idee funzionano e che se i ragazzi lo seguiranno, anche quest’anno la squadra ferrarese potrà togliersi delle grandi soddisfazioni. L’esempio lampante del lavoro di Semplici è racchiuso in tre ragazzi, al loro esordio in serie A, che hanno dimostrato, ancora una volta, il loro attaccamento a questi colori e la loro voglia di sacrificio per raggiungere grandi obiettivi. Partiamo da Francesco Vicari, già decisivo nella sfida di Coppa Italia. Questa volta non è andato in rete, ma ha saputo arginare le giocate di Immobile con grande serenità, dimostrando inoltre una grande tranquillità in fase di impostazione senza alcun timore reverenziale. Il numero 23, che ha rinunciato anche a importanti chiamate da campionati prestigiosi come quello inglese, si è presentato all’esordio con grande carattere confermando il suo ruolo di leader del reparto difensivo.


    Il secondo punto fisso del 3-5-2 spallino è il pendolino Manuel Lazzari. Sull’out di destra macina, come sempre, un’infinità di chilometri, soffre l’esperienza di Lulic in fase offensiva, ma non si risparmia mai. Anche lui, all’esordio nel massimo campionato, non si è fatto intimidire e ha giocato tutte le sue carte a disposizione. Sarà bello vederlo crescere in questa competizione, quando le lunghe praterie che si mostreranno ai suoi occhi potranno diventare un’arma letale di questa squadra. Il terzo cardine è il capitano. Insieme al mister è il simbolo, la testa e la dimostrazione del carattere di questo gruppo. L’emozione gli gioca qualche scherzo in fase di regia, eppure il capitano non tira mai indietro la gamba e affronta la partita da guerriero. Un gladiatore in quel di Roma, che sprona i compagni fino all’ultimo secondo e che al fischio del direttore di gara si proietta già alla sfida di domenica al “Paolo Mazza”. Un esempio per tutti, grandi e piccini, la dimostrazione che con il duro lavoro si può arrivare lontano, anche oltre i limiti.

    Tre certezze, che nonostante gli innesti estivi, restano la spina dorsale dello scheletro del chirurgo Semplici. Dopo l’amichevole persa, proprio contro i biancocelesti in quel di Auronzo, aveva chiesto di mettersi a lavoro per arrivare al meglio all’esordio. I ragazzi lo hanno ascoltato e all’Olimpico, dopo 50 anni, la Spal è tornata a guadagnare un punto in serie A. Ora si attende l’Udinese, i gol dei bomber Paloschi e Borriello sapendo che si può partire da semplici certezze.


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