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  • Udinesemania: l'unica gioia la regala Bizzarri
Udinesemania: l'unica gioia la regala Bizzarri

Udinesemania: l'unica gioia la regala Bizzarri

  • Kevin Locatelli
Buio pesto in quel di Udine, dopo la sconfitta casalinga contro il Cagliari, la sensazione è che nel marasma dei cambi e degli assetti di gioco il tecnico abbia perso completamente il gruppo che ora tende alla deriva. Certo si può dare la colpa alla sosta per le nazionali, ma forse si può fare parlando di una squadra che correva ad alti ritmi prima dello stop, non certo per una che si era a malapena risollevata con due soffertissime vittorie contro Atalanta e Sassuolo. Il rinvio contro la Lazio ha solo sospeso la pena che è arrivata inesorabile contro i sardi tra le mura che dovrebbero essere amiche dello Stadio Friuli.

Però un piccolo grande segnale è arrivato allo scadere, quando ormai tutto volgeva al termine si vede all'improvviso l'arbitro correre verso gli spogliatoi, si pensa a una fine senza fischio (o coperto dai fischi dello stadio), invece compare la VAR. L'ultimo intervento di Bizzarri è considerato fallo da ultimo uomo, con conseguente espulsione dell'estremo difensore. Apriti cielo, la partita è finita ma se c'è una nota lieta è sicuramente quella che contro il Napoli a difendere i pali bianconeri ci sarà Scuffet

Uno di quei segni del destino che il tecnico se ne ha voglia deve saper interpretare, il crollo di fiducia di questa squadra ha forse radici più profonde, ma la più evidente è sicuramente quella che ha portato il friulano Simone Scuffet a sedersi stabilmente in panchina. Questa squadra in estate aveva delle idee chiare su chi fosse il titolare, poi qualche sconfitta ha minato le certezze e si è andati a colpire nel punto debole (per età ed esperienza), non capendo che spesso l'errore del singolo nel calcio è un risultato di squadra e che una catena è forte quanto il suo anello più debole.

Bizzarri, a cui va la mia massima stima perché è un portiere di assoluta esperienza e abilità, si è reso protagonista di errori non meno gravi (l'ultimo l'uscita sul gol di Joao Pedro di ieri) di quelli che sono costati il posto a Simone, ma gode di quell'aurea che caratterizza i vecchi veterani di guerra. Un po' la stessa situazione che vive Danilo, nonostante lui si sia il peggiore in quanto a prestazioni di questa squadra, per Delneri sembra essere l'intoccabile tanto dall'aver messo in panchina quello buono la dietro: Nuytinck. Ora vediamo come verranno interpretati i vari segnali che arrivano dal campo e dall'alto, confidiamo che qualcuno inizi a vedere chiaro nelle cose, altrimenti gli insulti di ieri a Gino Pozzo piovuto dalla curva, potrebbero essere solo l'inizio..

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