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Verratti, elogio all'arte della felicità

Verratti, elogio all'arte della felicità

  • Federico Zanon
Tutti aspiriamo a essere felici. Ma come possiamo raggiungere la felicità? In tanti modi, uno di questi è veder giocare Marco Verratti. Un fabbricante di sorrisi, un artista che disegna calcio. Che usa il suo piede destro come matita. Un talento diventato grande, nella notte più difficile e stimolante. L'ha fatto sul palcoscenico migliore, quello della Champions League, contro gli avversari più difficili, il Barcellona e Sua Maestà Leo Messi, bocciati senza appello, arrivati al capolinea di un ciclo e da ieri consapevoli della necessità di un cambio generazionale. 59 palloni giocati, 90% passaggi riusciti, 2 occasioni create, un assist, quello per il 2-0 di Draxler, il nuovo Re Sole di Parigi ha illuminato e indicato la via, con una facilità disarmante. Una prova da standing ovation, vicina alla perfezione. 

LEADER - Il 'ragazzo che ci sa fare' è maturato, è finalmente cresciuto, si è preso la squadra sulle piccole spalle, accettando il ruolo di leader, quel leader che il Paris Saint-Germain cercava dopo la partenza di Ibrahimovic. Qualità e personalità, in una notte Verrattì ha messo a tacere una volta per tutte quei critici convinti che un ragazzo di 168 centimetri non possa essere titolare nel centrocampo di una big. Regista difensivo, mezzala o trequartista, il 10 azzurro ha dimostrato di saper fare tutto, non gli manca molto per arrivare ai livelli Pirlo, Xavi e Iniesta. Il Paris Saint-Germain, al quale è legato da un ricco contratto fino al 2021, lo considera intoccabile, l'impressione è che se il diretto interessato non chiederà apertamente la cessione, difficilmente, la prossima stagione, lo vedremo lontano dalla Tour Eiffel. 

'CE L'ABBIAMO (ANCHE) NOI' - Inutile riavvolgere il nastro, ripensare a quando Verratti è stato trattato dalla Juventus, a quando è stato vicino al Napoli, a quando Milan e Inter non ci hanno creduto fino in fondo. Lasciarlo partire è stato un errore imperdonabile e riportarlo in Italia al momento è utopico. Se lo gode Paris Saint-Germain, in attesa di vederlo protagonista con quella azzurra. In fondo 'ce l'abbiamo anche noi' e non possiamo fare a meno di lui per andare in Russia.

 

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