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Cesena, il Cavalluccio ha l'acqua alla gola ma 'scalcia' ancora

Cesena, il Cavalluccio ha l'acqua alla gola ma 'scalcia' ancora

  • Luca Bedogni
Oggi, se dico Cesena, penso a due stranezze. La prima è che il cavalluccio marino raffigurato nello stemma del club, io non lo sapevo ma fa parte dell’unica specie sulla Terra in cui è il maschio a partorire. La femmina arriva, depone le uova nell’accoppiamento, e ai maschi spetta fertilizzarle conservandole in una sorta di sacca, di “pancione”, da cui verranno espulsi in seguito gli avannotti (i cavalluccini) mediante contrazioni addominali in tutto simili al parto. L’altra stranezza che penso quando penso al Cesena, è decisamente più attuale e pertinente; è il passaggio ai quarti di finale di Coppa Italia, ai danni del Sassuolo, ottenuto da una squadra quintultima in Serie B, che ha soltanto due punti in più (22) della Ternana penultima (20). 

SOPRAVVIVENZA - Non solo; una squadra che ha appena venduto al Bristol City (bassa classifica della FLC, seconda divisione inglese) il suo attaccante più rappresentativo, il nazionale bosniaco Milan Djuric (classe 90), e che probabilmente si appresta a cedere altri pezzi pregiati della rosa prima della chiusura del mercato invernale. Motivo? Gravata dai debiti, la società di Giorgio Lugaresi è costretta a far cassa per finire il campionato, lo ha dichiarato il Direttore dell’Area tecnica Rino Foschi in un’intervista rilasciata a Il Resto del Carlino: “Per sopravvivere andranno via altri giocatori, servono 4 milioni”.

DJURIC - arrivò alla Primavera del Cesena nel 2006 dagli allievi del San Marino. Passato in prima squadra (debuttò diciassettenne contro il Mantova), dopo tre stagioni in bianconero caratterizzate da una retrocessione in Lega Pro (2007/2008), e dalle due, storiche, promozioni consecutive (2008/2009- 2009-2010) che riportarono il club in massima serie, il centravanti venne ceduto in comproprietà al Parma, per essere girato in prestito negli anni successivi  all’ Ascoli,  al Crotone, alla Cremonese, al Trapani e al Cittadella. Al Cesena neopromosso in Serie A, farà ritorno nel 2014. Da quella stagione in poi, fino al 4 gennaio di quest’anno, Djuric vedrà solo bianconero. Col Cavalluccio, parliamo di un totale di 23 reti in 146 presenze, più altre 3 in 8 partite di Coppa Italia.  Di quelle 23, considerate che il bosniaco ne ha segnate 6 nel girone d’andata appena terminato: un discreto riferimento per compagni e tifosi. Centravanti così performanti e appariscenti (è alto quasi 2 metri) si fa fatica a dimenticarli, a non vederli più in campo. Mi viene in mente il gol che ha fatto in casa contro il Carpi, nella terza giornata. Un cross dalla trequarti, sulla destra, e lui che partito dal limite dell’area, prima fa il contro-movimento verso il secondo palo, uno o due passi, non di più, poi cambia direzione bruscamente verso il dischetto, spostando il proprio marcatore con un braccio per guadagnarsi un metro: il tiro al volo imparabile che ne è conseguito è solo da vedere e rivedere.

CIANO - Ma Djuric non era il solo a buttarla dentro, agiva in coppia con Camillo Ciano, il numero dieci che ha freddato su rigore Consigli mercoledì scorso, intorno all’81’. Trasformazione di questo penalty a parte, l’ex attaccante del Crotone ha già realizzato la bellezza di 7 reti in campionato, che unite a quelle del compagno di reparto bosniaco davano e danno un bottino di 13 gol. Era uno dei tandem più prolifici della Serie B. Il problema di adesso, però, non è tanto o soltanto la partenza di Djuric, piuttosto il fatto che anche Ciano è sul mercato. Interessa allo Spezia, dal quale il Cesena però vorrebbe in cambio un po’ troppi soldi (per lo Spezia) e Catellani, attualmente in forza al Carpi.

IL RISCATTO DI COCCO - Nel frattempo tuttavia è arrivato in Romagna Andrea Cocco, attaccante di proprietà del Pescara e proveniente dal Frosinone, autore di un solo gol stagionale. Al suo debutto in Coppa Italia, sempre  nella gara di mercoledì contro il Sassuolo, appena subentrato si è procurato il rigore del pareggio, atterrato in area da Antei. Apparso molto volitivo, dice di essere affamato, in cerca di riscatto, visto che negli ultimi due anni è stato costretto a fare molta panchina a causa dell’esplosione di Lapadula prima e del rendimento di Ciofani e Dionisi poi.  Questo considerando anche la situazione delicata di un’altra punta del Cesena, naturalmente anch’essa sul mercato: lo spagnolo Alejandro Rodriguez.  Ma al di là degli ultimi due anni, bisogna pur ricordare che Cocco è stato capocannoniere della B quando giocava a Vicenza,  durante la stagione (2014/2015), segnando ben 19 reti al pari di Catellani e Granoche.

DRAGO VS CAMPLONE - In attesa di conoscere altri probabili movimenti di mercato, in entrata ma soprattutto in uscita (Garritano, ad esempio, che farà?), conviene riflettere un momento su un altro avvicendamento, quello avvenuto il 31 ottobre 2016 sulla panchina del Cesena. Dopo la sconfitta al Matusa di Frosinone (12esima giornata), Massimo Drago, in bianconero dal 2015, viene esonerato. Al suo posto arriva Andrea Camplone, che l’anno scorso ha condotto il Bari al 5° posto, conquistando i play-off. Il confronto tra i due allenatori, guardando meramente ai risultati, oggi pende già a favore di Camplone. Mentre Drago ha ottenuto soltanto 10 punti in 12 partite (1 sola vittoria), il neoallenatore del Cesena può vantare 12 punti in 9 partite (4 vittorie), a cui vanno aggiunti i due colpacci in Coppa Italia, contro l’Empoli (1-2) e contro il Sassuolo (1-2). Per ironia della sorte, entrambi gli exploit di Coppa sono avvenuti in trasferta, cosa che fa sorridere pensando alle difficoltà che i bianconeri hanno incontrato fuori dalle mura amiche in campionato: su 11 partite giocate lontano dal Manuzzi, i romagnoli hanno portato a casa solo 3 punti (3 pareggi, nessuna vittoria, 8 sconfitte). Fa ancora più sorridere pensare che questi 3 punti non li ha conquistati Camplone, bensì Drago nelle prime giornate. Ora, però, staremo a vedere se già al Renato Curi, lunedì sera contro il Perugia, il Cavalluccio saprà partorire la prima vittoria in trasferta della stagione. 
 

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