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  • Juventus, Roma e Inter: le maglie di oggi che guardano alla tradizione

    Juventus, Roma e Inter: le maglie di oggi che guardano alla tradizione

    • Furio Zara
    Magliandising. L’estate è un laboratorio di idee. Il mondo del calcio si rifà il look. Il sole a picco, però, talvolta non facilita la lucidità. Le avete viste le nuove maglie uscite in questi ultimi anni, no? Vieni avanti, creativo. Ci si sbizzarrisce, vince (boh) chi osa di più, è una gara a stupire. Abbiamo visto l’Inter-Sprite e il Napoli in tenuta mimetica, maglie scarabocchiate, altre che sembrano pigiamini, divise inguardabili, casacche che fanno a botte con il buonsenso e offendono i colori sociali, come si diceva una volta. Quando in questi giorni vediamo che - dall’Inter al Milan, dal Bologna alla Fiorentina - c’è la corsa a cambiare la seconda-terza maglia, dobbiamo aver presente una sola cosa: la maglia si deve vendere e deve far vendere altri prodotti. Nient’altro. Mettiamocela via.

    Quest’anno pare esserci un ritorno alla tradizione. Inter e Roma - per la maglia da trasferta - sono andate sul classico, privilegiando lo sfondo bianco con inserti con i rispettivi colori sociali: giallorosso e nerazzurro. Occhio: le strisce delle prime maglie di Juventus e Milan sembrano più grosse rispetto al passato, piace la seconda maglia - gialla - della Juve, come quella utilizzata negli anni ’80 (in giallo la Juve vinse la Coppa delle Coppe nel 1985 contro il Porto). Però: che c’azzecca la terza maglia verde militare? Ci spiegano che è come quella indossata tra il ’40 e il ’50, sarà.

    Sui social impazzano le maglie sognate dai tifosi. E guardano tutte al passato. Nostalgia canaglia? Non solo. Quelle maglie erano pulite, raccontavano il senso di appartenenza, dicevano: tu sei uno di noi. La maglia era sempre quella, nei secoli dei secoli. Era il fine, non il mezzo. Era un simbolo, adesso è diventata uno strumento. Non scandalizziamoci. Va così. Perché alla fine, piaccia o non piaccia, l’unica cosa che conta è che se ne parli. Che si apra il dibattito. Che la maglia faccia discutere. Nel bene e nel male, una sola certezza: ne abbiamo viste di tutte i colori.

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