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  • 1913, derby d'altri tempi: il Torino ricco degli ex soci bianconeri ne fa 8 alla Juve decadente e ultima

    1913, derby d'altri tempi: il Torino ricco degli ex soci bianconeri ne fa 8 alla Juve decadente e ultima

    • Alessandro Bassi
      Alessandro Bassi
    In oltre cento anni il derby della Mole ha visto il netto prevalere della Juventus sul Torino. Ci sono stati derby vinti in maniera perentoria da entrambe le squadre, altri finiti con rocamboleschi pareggi e altri ancora vissuti sull'altalena dei gol.  Altri ancora, poi, hanno rischiato di essere decisivi per la retrocessione. Come quelli del lontano 1912/13.

    IL CAMPIONATO 1912/13 - Il campionato che parte nell'ottobre del 1912 si caratterizza per due novità di rilievo: per la prima volta viene ammesso l'ingresso delle maggiori squadre del centro-sud e viene istituito il criterio delle retrocessioni. Quel campionato è stato però anche quello che sarebbe potuto passare alla storia come il campionato della prima retrocessione della Juventus, retrocessione che avrebbe potuto significare pure la fine e lo scioglimento del club. E di quel torneo e di come terminò ne abbiamo già parlato.

    IL TORINO DEI PIONIERI - Il Torino era nato da una diaspora dei soci più facoltosi della Juventus, lasciando la società bianconera in una grave crisi finanziaria e tecnica che avrebbe segnato gli anni a venire, sino alla “mancata” retrocessione del 1913; al contrario il Torino solido economicamente e irrobustito da una massiccia presenza di buoni giocatori stranieri, riuscì a scrivere pagine importanti nella storia del football dei pionieri: basti dire che nel campionato 1914/15 il Torino perderà una sola volta in 21 partite e, chissà, se quel torneo non fosse stato sospeso per la guerra, magari lo avrebbe anche potuto vincere. È il Torino di Vittorio Pozzo in panchina, della trionfale tournée in Sud America dell'estate 1914, degli elvetici Bollinger e Bachmann e del talento dei fratelli italo-argentini Mosso.

    LA JUVENTUS DECANDENTE - I bianconeri sono protagonisti di un campionato molto difficile, le sconfitte si susseguono in serie, addirittura umiliante lo 0-8 subito nel derby con il Torino. I problemi per la Juventus erano iniziati già con la stagione 1910/11 – ultima nel girone Piemonte-Liguria-Lombardia – e proseguiti nel 1911/12 – terzultima nel proprio girone. Eppure il fondo la Juventus doveva ancora toccarlo.
    Per illustrare lo stato della Juventus nel campionato 1912/13
    niente di meglio delle parole che il cronista de La Gazzetta dello Sport utilizza in apertura del suo articolo:
    “Pietosa in tutti i sensi è stata l'esibizione della squadra della Juventus che non riesce ad arrestarsi nella sua parabola discendente”.
    La Juventus arriva all'ultima giornata del campionato 1912/13 a pari punti con il Novara, ma mentre questi ultimi in casa riescono a conquistare un punticino con il già qualificato Casale, gli juventini perdono 3-0 a Vercelli. La Juventus chiude il campionato con soli 3 punti conquistati in 10 gare, all'ultimo posto in classifica. Una sola vittoria e un solo pareggio, entrambi con il Novara, per il resto solo sconfitte e 35 reti subite, di queste ben 16 nelle due partite giocate contro il Torino!

    UN GOL OGNI SEI MINUTI - Come detto, il derby di andata il Torino lo vince passeggiando e segnando 8 reti senza subirne neppure una. Per il derby di ritorno la Juventus per lo meno cerca di tirare fuori l'orgoglio e ne nasce una partita epica. L'inizio è però tutto di colore granata. Il Torino parte fortissimo e prende di sorpresa i bianconeri tanto che, complice anche le molte incertezze del portiere juventino Pennano, dopo appena 12 minuti è già avanti 4 a 0. La Juventus reagisce d'orgoglio e a differenza del derby di andata, nel giro di una decina di minuti dimezza lo svantaggio, ma non basta a far paura al Torino che nei minuti finali del primo tempo segna altri due gol, così che il Torino va all'intervallo in vantaggio 6 a 2, con uno strepitoso Debernardi I autore di una personale tripletta. Partita chiusa? Assolutamente no. La Juventus rientra in campo vogliosa e determinata, ma dopo sette minuti è ancora il Torino con Debernardi II a segnare la settima rete. Sul punteggio di 7 a 2 il Torino rallenta e tira il fiato, la Juventus continua invece a giocare e a credere di poter “fare” l'impresa. E ci va molto vicina, in un assalto dal sapore quasi “risorgimentale”. La tripletta di Poggi e il gol – contestato per un possibile fuorigioco di Ayers – per i bianconeri riaprono il match. Nel quarto d'ora centrale della ripresa la Juventus si porta sull'incredibile punteggio di 6 a 7, con la speranza concreta di arrivare ad un pareggio davvero difficile da immaginare all'intervallo. Speranza destinata a restare tale perchè ad una manciata di minuti dalla fine Debernardi II fisserà sul 6-8 in favore dei granata il risultato di questa pirotecnica partita. Come detto, al termine di quel campionato la Juventus chiuderà all'ultimo posto nel suo girone mentre il Torino mancherà la qualificazione al girone finale, piazzandosi terzo dietro a Pro Vercelli e il Casale. 

    (Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)

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