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  • Agnelli: 'Felici di Sarri, ma è un'eresia non pensare a Guardiola. Con Conte l'Inter ha l'obbligo di vincere. Commisso...'
Agnelli: 'Felici di Sarri, ma è un'eresia non pensare a Guardiola. Con Conte l'Inter ha l'obbligo di vincere. Commisso...'

Agnelli: 'Felici di Sarri, ma è un'eresia non pensare a Guardiola. Con Conte l'Inter ha l'obbligo di vincere. Commisso...'

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli, ospite della trasmissione di Radio 24 "Tutti convocati", è intervenuto sulla questione Coronavirus e sui possibili sviluppi per la partita contro l'Inter di domenica 1° marzo: "In questo momento la priorità per il sistema Paese è la tutela della salute pubblica, a partire da questo c'è un dialogo con chi deve decidere, noi accetteremo le decisioni prese. Difficile sospendere campionato, abbiamo calendario fitto. Juve-Inter? Deve prevalere l'interesse pubblico, se decideranno per porte chiuse o rinvio accetteremo questa decisione". Il numero uno bianconero ha poi aggiunto: "Juve-Inter in un altro stadio? Complicato, senza spettatori ne risentirebbe il prodotto calcio italiano, gli addetti ai lavori, però, devono avere la priorità della salute pubblica. Ordinanza in Piemonte vige fino a sabato, ad oggi Juve-Inter avrebbe il pubblico. Qualora ci dicessero di giocare a porte chiuse lo faremo, con Lione inizia parte fondamentale della stagione".

Sulla stagione della Juve: "Voto al primo semestre? Ottimo, siamo primi in classifica e abbiamo superato da primi il girone di Champions. Io valuto la stagione alla fine, pensare di poter vincere a febbraio è sciocco, essere primi oggi è un buon punto di partenza. Noi siamo molto contenti di Sarri, al di là delle cene che facciamo. L'impostazione è per i tre anni, la forza di un'idea è nella prosecuzione del tempo, la priorità è proprio questa".


Su Allegri: "Resto suo amico, l'ho incontrato anche la scorsa settimana, stima e affetto intatti. Le valutazioni sono state diverse e ci hanno portato a fare un cambio di guida tecnica, con la scelta di un tecnico con le caratteristiche di Sarri. Conte? Noi pensiamo a chi vogliamo, non a chi non vogliamo. Conte è una bandiera juventina, con lui la Juventus ha vinto la Champions. Con Antonio il rapporto è cordiale e disteso, è un professionista e ha scelto di provare a vincere con l'Inter".

Su Guardiola: "Eresia dire che non si pensa a Guardiola, oggi però va valutato il momento che vive, come ogni professionista. Se uno è felice dove sta difficilmente si muove".

Sul confronto Allegri-Sarri: "​Chi vuol vincere non è allegriano, è juventino. Vincere è dogma juventino. Abbiamo vinto 8 scudetti, siamo in corsa per il 9 ma la statistica dice che non sarà sempre così, è la bontà delle idee da seguire".

Sulla corsa scudetto e il ruolo della Lazio: "Non ha obbligo di vincere, la spensieratezza è il suo vantaggio, ma può essere anche un nemico se rimanessero soddisfatti della qualificazione in Champions. Lazio e Inter hanno due filosofie diverse e due rose diverse: l'Inter non ha questa spensieratezza, con Conte si è caricata dell'obbligo di vincere​.

Simone Inzaghi? Lui e Filippo li conosco da 30 anni. Sono due ragazzi perbene, con la Lazio Simone ha fatto un grande lavoro, bisognerà vedere quando avrà l'obbligo di vincere".

Sulla crescita della Juve come azienda: "Percorso di crescita della società fuori dal campo è un percorso che soddisfa la storia recente. Resta un gap di 200 milioni di fatturato con i top club europei, è lo stesso di quando sono arrivato alla presidenza della Juve con la crescita costante del club. 450 milioni sono stati investiti dalla Juventus fuori dal campo negli ultimi anni".

Sul mercato: "Paratici sotto esame? No, è un grandissimo dirigente lo ha dimostrato e lo dimostra tutt'ora. L'unica differenza rispetto al passato è che ora è sotto i riflettori, prima no. Lukaku e Icardi? Ci accostano i migliori giocatori al mondo, se guardo le speculazioni dell'intero anno dovremmo comprare 50 giocatori. L'area sportiva ne sceglie 25 per la stagione".

Sulla prossima sfida di Champions League: "Grande rispetto per il Lione ma grande consapevolezza dei nostri mezzi"

Sul Var: "Mi piace, il tema è: ridurre al massimo la possibilità di errore. Commisso? Mi ha fatto piacere perché hanno fatto capire a Sarri cosa significa essere alla Juventus e come si può scatenare una campagna mediatica nei confronti della Juventus. Sono stato contento di sentire Sarri a Ferrara (dopo Spal-Juventius, ndr) parlare del rigore contro, e dire cosa sarebbe accaduto se - a parti inverse - fosse stata la Juventus ad averlo a favore​".

Sul legame della famiglia Agnelli con la Juve: "Motivo di orgoglio essere a capo della Juventus da 97 anni; spero che le prossime generazioni possano ripetere i successi bianconeri. Juve tra 5 anni? Abbiamo consapevolezza del piano presentato agli investitori sia da perseguire, abbiamo consapevolezza che sia il piano giusto per mantenere la Juve competitiva".
 
 
 

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