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  • Atalantamania: alla Dea piace tirarsi la Zapata sui piedi

    Atalantamania: alla Dea piace tirarsi la Zapata sui piedi

    • Marina Belotti
    Ilicic out finché svitol lubrificante spray non farà il suo effetto, Zapata tra Siviglia e Bergamo (qualcuno giura di averlo visto in città, e il mistero si infittisce…) ma di sicuro non in campo, Barrow che non controlla palla e si parla di cessione a gennaio, Muriel che….eh, Muriel. Che se gioca in attacco come ieri ha più probabilità di segnare l’intera difesa. E difatti…

    RIBALTONE DIFENSIVO- L’azione che ha orchestrato Palomino, con assist di Toloi e gol di Djimsiti, è da vero ribaltone, e non solo per il risultato. L’Hellas Verona ha dimostrato di essere una signora squadra, giocando meglio di una certa Signora che vorrebbe fregiarsi del titolo di Campionessa d’Italia. Almeno il punto lo meritava, diciamocelo chiaramente. Ma non aveva fatto i conti con il cuore matto di questa Atalanta che con l’aggettivo fa rima baciata: l’infinita voglia di riscatto. La stessa che in un afoso agosto ha scombinato le carte in tavola alla Spal, la stessa che ieri ha animato il trio della retroguardia, deciso a strapparsi un 6 in pagella. Detto fatto, dopo l’immobilità sulla rimessa pasticciata di Faraoni, Palomino si muove a tutto campo per inventarsi l’azione dell’extratime offrendo la possibilità di riscatto a Toloi dopo l’assist a Lazovic. Questa volta lo regala a Djismiti, che forse non copre Di Carmine, ma si riscopre bomber in zona Cesarini. Insomma, la Dea ancora una volta si era tirata la zappa sui piedi, ma ha saputo rimediarvi in corner. Questa zappa però pesa ancora.
     
     
    ZAPATA SUI PIEDI- Senza Zapata, i piedi di tutti i possibili tridenti nerazzurri, orfani della pantera, paiono amputati. Gosens, Pasalic, Djimsiti alcuni degli ultimi goleador di giornata che hanno sopperito all’attacco, e poi c’è lui, Malinovskyi. “Ha un gran piede, un sinistro importante ma gioca poco perché il suo ruolo è già coperto, non gioca con quella continuità perché c’è già il Papu che è straordinario”.Non lo mettiamo in dubbio, il capitano nerazzurro è all’apice della sua forma, eppure….mercoledì ci sarà lo Shakhtar e in questa gara avrebbe potuto riposare. Non solo, il numero 18 ha mostrato una capacità di battere gli angoli e le punizioni superiore a quella del folletto. Ed è dotato di un tiro in porta micidiale e senza pari. La finale di Champions si deciderà anche su episodi: diamogliela questa possibilità al talento, guarda caso, ucraino, che quei nemici li conosce bene. Non tiriamoci la zappa sui piedi.
     
    NON ELEVIAMO MURI…EL- E, a proposito, a quelli che dicono “Almeno Muriel è un bravo rigorista”, ricordiamo che anche Malinovskyi lo è e che può scendere in campo al posto di chiunque dei quattro davanti (Pasalic compreso) per svoltare una gara. Aperta e chiusa parentesi, quanti palloni sono arrivati invece ieri pomeriggio a un Muriel spesso solo, smarcato, e in ottima posizione? E dove sono finiti quei palloni? Sicuramente non in rete, che si è gonfiata con quelli di Di Carmine. Ma che pasticcio ancora una volta arbitri e Var. Da regolamento, con due sfere in campo, il gol era irregolare. Ma la cosa che fa più arrabbiare è che, nonostante il Var e, soprattutto, lo sguardo palese dei nerazzurri rivolto alla palla del giocatore sbagliato, il gol è stato ugualmente convalidato. Ieri in campo c’erano, palesemente, due palle…e l’Atalanta (è proprio il caso di dirlo) di queste situazioni ‘ne ha piene’. Non è la prima volta ed è lecito farsi sentire: subendo, è l’ennesima zappa sui piedi di cui la Dea non ha bisogno. A lei servono solo i piedi di Zapata.

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