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  • Atalantamania: Josip Ilicic, quando il carattere oscura il talento

    Atalantamania: Josip Ilicic, quando il carattere oscura il talento

    • Marina Belotti
    La più grande incognita dei fantacalcisti, degli allenatori e dei tifosi del calcio italiano ha un nome e un cognome: Josip Ilicic, doppia nazionalità, due gambe magiche e un carattere che ti condanna. Perché quel talento che fece innamorare il Palermo da avversario, spingendolo addirittura a raddoppiare un contratto già scritto per Bacinovic per accalappiarsi anche il biondino, ti rapisce e ti frega. 
     
    IL PREZZO DEL TALENTO- Ti innamori di Ilicic, dei suoi dribbling, delle sue giocate, di come punta spazio, porta e nemici, e va a finire che gli perdoni tutto. E per tutto si intende proprio ‘tutto’: i primi segnali di stanchezza, qualche acciacco qua e là e, eccoci arrivati, anche il suo carattere.  Sì, perché se lo sguardo è di ghiaccio, la testa è caldissima, non filtra una virgola, e così via punti alla Dea per calci e calcetti di reazione. Sarà anche l’uomo chiave che sblocca tante combinazioni-gol, ma quando la serratura si blocca e costringe la squadra a rimanere intrappolata in una gara già decisa, non si è certi di perdonargli davvero tutto. Senza questa sua discontinuità-che lo accompagna da Palermo a Firenze, per tutta Italia e per tutta la vita-chissà dove sarebbe arrivato il talento di Josip Ilicic. Domenica rimarrà di certo a casa, in campo scenderà Malinovskyi: quello che forse, Fantacalcio a parte, i nerazzurri speravano accadesse fin dal 1’ di ieri. 
     
    RUSLAN ALLA RISCOSSA- Era già successo nella ripresa dell’esordio-shock a Zagabria, è ricapitato domenica 3. Malinovskyi che entra al 1’ del secondo tempo e l’Atalanta che inizia a pedalare, creare, stupire. A cambiare l’inerzia delle gare e a candidarsi come migliore in campo nonostante lo calchi solo per la metà del tempo è l’ucraino piombato a Bergamo in estate. Lui, tra rinnovi dal valore immenso, è stato l’acquisto più utile e lungimirante del calciomercato. E allora, si chiedono tutti-ma proprio tutti tutti, da tifosi ad addetti ai lavori, e forse se lo domanda persino lui-perché privarsene? Ieri, alle 12.30, lui era già affamato e reclamava un primo: probabilmente -un 18 al posto del 72- senza un uomo in meno ma con un jolly in più, almeno un punto la Dea l’avrebbe strappato. L’altro appartiene di diritto ai rossoblù, la rivelazione sarda che ieri ha fatto l’Atalanta.
      
    ONORE AL CAGLIARI, TESTA AL CITY- Intensità, gioco e contrasto 1 a 1: non c’è che dire, Maran ha imparato bene la lezione di Gasperini e il suo Cagliari rimarrà ancora a lungo un tarlo nelle ambizioni nerazzurre. Molti tifosi avvezzi alle scommesse, un po’ ironicamente ma forse nemmeno troppo, avevano detto: ‘preferirei perdere con il Cagliari ma vincere col City, perché almeno una gara Champions rimanga impressa nella storia’. Mercoledì sera la banda di Gasperini ha di nuovo l’opportunità di riscriverla, la Storia. In campo ancora lui, la ‘X’ più bella e maledetta della Dea: Josip Ilicic, capace di decidere una gara con le sue azioni, segnando il bello o il cattivo tempo. E se ieri diluviava, facile che sia sereno fronte Guardiola: con una sua magia contro gli invincibili, Bergamo gli perdonerebbe tutto. Ancora una volta.

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