Atalantamania: la Dea a mezzo servizio prosegue la sua... Coppenaghen
ATTAK- La nota positiva è che l’Atalanta, in attacco, è più incollata che mai. Il turnoverista Djimsiti abbandona il muro, attirato come una calamita al polo opposto, il Papu Gomez entra in area piccola tante volte quante accede ai social, seguito a ruota da Pasalic che si abbona al dischetto di rigore. Per non parlare di Castagne, indiavolato: ha il telepass per la strada del gol e si getta su ogni sfera diretta a Setkus. Zapata lo vede ma non perde troppo tempo ad ammirarsi allo specchio, tranne che sul gol, più facile da sbagliare che da infilare. Infine Cornelius, il vichingo che porta la Dea nella sua città: la sua ex la conosce bene e ha una settimana per istruire gli altri su come incornarla.
DEA IN RIG…ONI- E intanto è arrivato il fatidico ultimo giorno di mercato, che se a Milano e Torino accolgono con trepidazione e festa, a Bergamo c’è tanta sorpresa. Non dettata da un acquisto dell’ultim’ora che ha scosso i cuori nerazzurri- Soriano ha scelto i granata- ma dalle esternazioni del loro mister preferito. Qualcuno parla di pre-tattica, qualcun altro di dimissioni, certo è che il Gasp quando deve dire qualcosa ci va giù duro: lo sa bene Pairetto e lo sanno ancora meglio i Percassi che, sarà un caso, ieri hanno portato avanti l’acquisto di Emiliano Rigoni. Un esterno alla Spinazzola, offensivo ovviamente: quanta sovrappopolazione in quei 30 metri sotto la Nord!
SUL SERIO- Lì, dove la Dea si è allenata, ha colmato le sue lacune, ha accolto i nuovi arrivati, ora deve ricominciare. Sul fiume Serio ha dato a Reca le prime lezioni di italiano, ora deve farlo parlare in campo: alcune scelte di gioco ricevono copiose lamentele dal Gasp, che deve ancora oliare la macchina da corsa nerazzurra. Ma, messe all’angolo le “amichevoli” con Sarajevo e Haifa, raccolti i cocci del mercato “triste ed esiguo”, ora la Dea deve fare sul Serio anche tra Bergamo e Reggio Emilia. Gasp a tutto gas a parte, la Dea ha le carte in regola per far fuori Frosinone, Cagliari e Spal alle prime giornate, conquistando in contemporanea il girone europeo. Poi, che la Roma dell’ex Cristante e il Milan di Caldara e Higuain possano fermarla, è da mettere in conto: la terza Europa di fila è un dono, non certo un diritto.