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  • Atalantamania: Super mercato Dea, l’unico scontento è Gasperini
Atalantamania: Super mercato Dea, l’unico scontento è Gasperini

Atalantamania: Super mercato Dea, l’unico scontento è Gasperini

  • Marina Belotti
Per un soffio, la sfortuna del ‘venerdì 17’ non maturava l’ennesima gaffe da ultimo giorno di mercato. Dopo il caos Sportiello e il caso Spinazzola, a lasciarci l’amaro in bocca sarebbe stato D’Alessandro che, per una questione di minuti, non vedeva il suo contratto depositato a Udine: ma niente paura, il romano avrà la sua chance di essere titolare in bianconero e la Dea di volare con Ali (Adnan). L’unico a terra è mister Gasperini.

ACQUISTI E CONQUISTE- Se guardiamo ai numeri, le entrate nerazzurre, in effetti, sono praticamente pari alle uscite: 8-7. Ma se paragoniamo le schede degli ex a quelle dei new-entry, le uguaglianze finiscono qui. Offensivo l’attacco al mercato di Gasperini, super offensivo quello della sua Atalanta in campo: dalla coppia magra (solo di gol) Petagna- Cornelius, ai super canno-neri Zapata-Barrow. Un cambiamento notevole, senza contare i due fantasisti che, non era per nulla scontato, in nerazzurro sono rimasti: Josip Ilicic, 15 gol la scorsa stagione e un dente avvelenato in più a spingerlo in questa, e il Papu Gomez, autentica preda del Fanta. Insomma, con Tumminello in panca le punte non mancano, oltre al fatto che alla Dea segnano spesso i difensori. Già, anche la difesa va difesa…

MURETTO - Forse non è più una muraglia, ma il muretto finora ha retto: black-out col Sarajevo a parte, Toloi e Masiello aggiungono un anno nerazzurro alla loro già maturata esperienza e Palomino non fa rimpiangere troppo un Caldara che già da un anno si sapeva in partenza (ma non in quella direzione…). Anche Mancini e il colosso Djimsiti daranno il loro contributo, ma sarà soprattutto il neo acquisto Varnier a ricalcare le orme del bergamasco: se un crociato non si fosse messo di mezzo, forse il Gasp non si lamenterebbe a quest’ora, visto il forte interesse degli addetti ai lavori al profilo dell’ex Cittadella. E se l’allenatore rimpiange Bryan Cristante, non si è accorto che sulla trequarti è cambiato solo il nome della carta d’identità: Mario Pasalic, che vede bene porta e compagni smarcati, non deve imparare nulla dal giallorosso. Ma se a società e tifosi soddisfatti ‘triste ed esiguo’ appare solo il portafoglio di Percassi, a cosa si riferisce l’idolo dei bergamaschi?

SI FASCIA LA TESTA- Anche lui alla fine è rimasto: il mister dell’Europa, che fa sbocciare i Primavera, a cui si accende la lampadina, ha rinnovato luce e gas a Bergamo per un’altra stagione. Lui non parte, ma qualcos'altro non torna: “...per ripetere le annate precedenti forse ci vuole un allenatore più bravo”. Chi più abile di Gasperini, che già ci invidiano in tanti, nell’Atalanta dei giovani? A dargli il tormento, senz’altro, le fasce: quel Gosens del dopo-Spinazzola non lo convince, per non parlare di un Reca alle prime armi, e della conta che gli tocca fare per scegliere tra Hateboer e Castagne. Ma terzini a parte, comunque irriconoscibili rispetto a 12 mesi fa, oggi il mister può contare su ali di esperienza quali Rigoni (6 gol in Europa) e Ali Adnan. Non fasciamoci la testa quindi, Gasp, che se in porta puoi sorprendere gli avversari ora con un Gollini in rampa di lancio, ora con un Berisha in maturazione, in avanti hai davvero l’imbarazzo della scelta. Certo, per scudetto e Coppa dei Campioni, è stato un mercato triste ed esiguo. Ma quest’anno lasciamoli pure a CR7, noi ci penseremo l’anno prossimo…

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