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  • Bastoni: 'Ibra o Ronaldo? No, Higuain il più duro da marcare. Cresciuto in oratorio, ora non ci va nessuno'

    Bastoni: 'Ibra o Ronaldo? No, Higuain il più duro da marcare. Cresciuto in oratorio, ora non ci va nessuno'

    Alessandro Bastoni, difensore dell'Inter, parla al canale Twitch de Gli Autogol: "Ho finito l'allenamento dieci minuti fa, non mi sono neanche lavato (ride ndr). Se ho sempre voluto fare il calciatore? L'ho sempre voluto fare, a casa mia sono cresciuto a pane e calcio. Era il mio obiettivo e quello della mia famiglia. L'obiettivo è sempre stato quello, ma ci sono stati dei momenti difficili dove ho dovuto pensare a un piano B. Mi piacciono tanto gli sport, avrei intrapreso scienze motorie che chissà dove mi avrebbero portato. Per ora va bene così".

    L'ORATORIO - "Se ci sono tornato? Sì, sono tornato dopo l'Europeo. Ho sempre giocato lì, mi sono sbucciato le ginocchia sul cemento per tanti anni prima di andare all'Atalanta. Ultimamente ci va meno gente perché la tecnologia ha preso il sopravvento. Mi ha aiutato frequentare certi posti, sono cresciuto in tante cose". 

    L'ISPIRAZIONE - "Oltre ai vari Materazzi e Samuel, uno che prendo come esempio è Sergio Ramos. Ho avuto la fortuna di parlarci dopo Inter-Real, poi mi ha inviato la sua maglietta al compleanno. Mi piace come gioca, il suo atteggiamento dentro e fuori dal campo: cerco di seguirlo in ogni cosa che fa".

    IL RICORDO DI EURO2020 - "Senza ombra di dubbio, l'ultima parata di Gigio in semifinale. Siamo stati 50 giorni in bolla, è stato il culmine di un periodo bello e sofferto. Lì è scesa la tensione, la gioia non è ancora passata dopo tre mesi". 

    LA LA MAMMA ALLA FESTA SCUDETTO - "La mamma mi chiede tuttora scusa per questa immagine. La festa era finita da molto, non sono cosa ci facessero le telecamere allo stadio". 

    SU CONTE - "Lo ringrazio perché mi ha dato fiducia subito. Arrivavo da una buona stagione a Parma, poi sono stato bravo a ripagare la sua fiducia. Senza i suoi insegnamenti, non sarei qua ora". 

    BARELLA, BROZOVIC E SKRINIAR - "La cena a tutti e tre, vado d'accordo con tutti. Anzi con Barella non vado perché ordina un vino da 1800 euro. Barella lo faccio dormire con me in camera. Brozo è impegnativo portarlo fuori a cena, più che altro portarlo a casa: quindi la offro a Skriniar per tutti gli sforzi difensivi fatti". 

    SU ERIKSEN - "L'ho sentito dopo l'incidente perché eravamo tutti preoccupati La cosa bella è averlo visto, la cosa strana è che è stato lui a tranquillizzarci, ci ha detto che aveva dormito per 5'. Prenderà lui la decisione giusta, la saluta viene prima di tutto".

    IL FANTACALCIO - "No, perché mi dimenticavo di schierare la formazione. Poi rosicavo troppo per i 5 in pagella quando mi mettevo in formazione. Ora ricevo anche minacce (ride ndr)".

    IBRA O RONALDO? - "Non è una passeggiata con entrambi, stiamo parlando di top nella categoria. Chi mi ha messo più in difficoltà? Higuain della Juve l'ho sofferto veramente tanto, è quello che mi ha messo più in difficoltà". 

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