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Berlusconi: 'Il Milan rischiava la D per Gazidis? Frasi da dire solo al cesso. Come riportarlo in alto? Ridarlo a me'

Berlusconi: 'Il Milan rischiava la D per Gazidis? Frasi da dire solo al cesso. Come riportarlo in alto? Ridarlo a me'

Intervistato da Telelombardia, l'ex presidente del Milan, Silvio Berlusconi, ha commentato gli ultimi fatti avvenuti in casa rsossonera, con l'esonero di Giampaolo e la scelta di Stefano Pioli al suo posto. L'ex Premier ha anche commentato soprattutto le parole di Ivan Gazidis che nel corso della conferenza di presentazione di Pioli come nuovo allenatore ha ribadito come Elliott abbia salvato il Milan dal fallimento. 

LE PAROLE DI GAZIDIS -
"Il Milan rischiava la Serie D? Chi l’ha detto? Gazidis? Ah... Sono frasi che non si dovrebbero dire, oppure se uno ha voglia di dirle va al cesso, chiude la porta e le dice!”

L'AMICHEVOLE - “L’amichevole col Milan? Sapete che ogni tanto scherzo. Avevo detto che lo batteremmo 3-0 ma sono cose che si dicono per avere il sorriso sempre pronto".

PIOLI - "Non conosco Pioli e non posso esprimere alcun giudizio. Neanche Giampaolo conosco di persona e quindi voglio rispondere solo su cose che conosco approfonditamente".

RIDATELO A ME - "Come può il Milan tornare ad essere il Milan? È semplice ma difficile da realizzare: ridarlo a Silvio Berlusconi".

NUOVO SAN SIRO - "Nuovo stadio? Sono bei progetti, avanza la tecnologia e la modernità, sarà sicuramente bello. Noi siamo legati a San Siro perché abbiamo vinto tutto lì, perché le partite si vedono benissimo e quindi spero si trovi una soluzione che non preveda l’abbattimenti. Altrimenti propongo di darlo al Monza”

SCUDETTO - “Juve e Inter? Hanno fatto partite altalenanti ma nel calcio succede di esprimere un bel gioco in una partita e meno in un’altra. Nel calcio il 50% dipende dalla bravura, l’altro 50 dalla fortuna nella quale sono compresi tanti fattori tra cui gli arbitraggi non sempre in linea con il gioco. La Juve ha una cittadinanza al primo posto in Italia quindi è difficile togliere di mezzo la squadra abituta a vincere. Loro entrano in campo con la convinzione di essere padroni del campo e del gioco e questo è fondamentale”
 

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