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  • Juve: Bernardeschi più pericoloso di CR7. Napoli: Hamsik è un'incognita

    Juve: Bernardeschi più pericoloso di CR7. Napoli: Hamsik è un'incognita

    • Giancarlo Padovan
    E’ vero che Juve-Napoli non è una partita decisiva. Ma non perché si colloca solo alla settima giornata, piuttosto perché di partite decisive non ne esistono nemmeno quando ne mancano poche alla fine del campionato.

    L’anno scorso il Napoli vinse a Torino (come ricorda l'infografica #ubibanca #tifareperbene, ndr), sembrava fatta (meno uno dalla Juve che sarebbe dovuta andare a Milano con l’Inter). Poi perse a Firenze e tutto sfumò.

    Questo scontro diretto può solo orientare fortemente il campionato: un più sei (dunque settimo successo consecutivo dei bianconeri) offrirebbe ad Allegri la possibilità di gestire il vantaggio, l’attività che gli riesce meglio anche in campo.

    L’aggancio in testa (vittoria del Napoli) fornirebbe agli azzurri il propellente per proseguire nella loro corsa regolare, avendo messo alle spalle un calendario insidioso. Di più: gli uomini di Ancelotti andrebbero in vantaggio nello scontro diretto pur giocando in trasferta. Insomma un primo posto reale, non solo virtuale.
     
    La gran parte dei tifosi, soprattutto napoletani, non disdegnerebbe il pareggio, magari con pochi rischi. Ancelotti, invece, non ne vuol sentir parlare. Primo, perché dice di non avere mai firmato per un punto. Secondo, perché una squadra che pensa al pareggio non è in grado di giocare come sa. E’ come se si adeguasse ad un risultato già prestabilito, sposando prudenza e paura.

    Anzi, proprio perché siamo solo alla settima, Ancelotti sa che è giusto rischiare: in caso di sconfitta ci sarebbe tutto il tempo per recuperare (più di un girone e mezzo), in caso di vittoria entusiasmo e consapevolezza farebbero un salto quantico.



    Secondo me, Allegri giocherà con il 4-3-3 e, a dispetto dei sette nomi annunciati, ha già deciso la formazione. Szczesny in porta, Cancelo e Alex Sandro sugli esterni, Bonucci e Chiellini centrali. In mezzo Pjanic con ai lati Emre Can e Matuidi. Davanti Bernardeschi, Mandzukic e Ronaldo.

    E’ la formazione che ha giocato di più, è quella che ha fatto meglio (per esempio a Valencia). Al Napoli può concedere il palleggio, ma gli sarebbe superiore in forza fisica. 

    Una bella analisi de La Gazzetta dello Sport dimostrava che la Juve ha un’altezza (185 contro 181) e un peso medi (80 a 74) superiori. Premesso e ribadito che il calcio non è la boxe o la lotta, tutti noi sappiamo quanto le caratteristiche fisiche contino e, a volte, spostino gli equilibri.

    Ancelotti, invece, non si discosterà dal 4-4-2 che gli ha dato solidità (un solo gol subìto e da calcio di rigore) e brillantezza. Davanti metterà Mertens e Insigne, due attaccanti atipici, capaci di arretrare tra le linee e di inserirsi. Il loro movimento, però, sarà più orizzontale che verticale. Insigne, finora ha segnato cinque gol, traendo beneficio (tocca più palloni e tutti davanti alla porta) dalla nuova posizione e dal gioco che vi converge. Mertens ha giocato meno, ma è un piccolo camaleonte: sa cambiare pelle, come cambia il compagno, senza risentirne.

    Certo, giocare con due calciatori bassi di statura (anche se a mezz’ora dalla fine prevedo Milik comunque), potrebbe inibire l’attività degli esterni di centrocampo (Callejon e Zielinski) e di difesa (Hysaj e Mario Rui), limitandone i cross. In realtà sarà molto più produttivo cercare il fondo per mettere palloni rasoterra all’indietro, proponendo difficoltà ai centrali juventini.

    Allegri deve cercare di non andare in inferiorità numerica a centrocampo. Per questo è fondamentale lo sdoppiamento di Bernardeschi. Sia che egli si abbassi a fare l’esterno, sia che si travesta da interno. L’ex fiorentino è in stato di grazia e, secondo me, più dai suoi piedi che da quelli di Ronaldo possono venire situazioni positive per la Juve.
     
    Nel Napoli c’è un’incognita: Hamsik che giocherà accanto ad Allan. E’ vero che nell’ultima gara (contro il Parma) ha riposato, ma dovrà lavorare tra Pjanic e Matuidi, cioé tecnica e podismo. Lo slovacco con Ancelotti non ha ancora convinto anche se nel 4-4-2 non deve sperimentare una nuova posizione (il centrale basso come nel 4-3-3). Il punto è se sarà lucido e continuo. In caso contrario Diawara sarebbe un sostituto all’altezza.

    Il Napoli, dalla notte di Genova, ha preso gol solo una volta e vinto quasi sempre, tranne a Belgrado. Non è forte sola la difesa (Albiol e Koulibaly si alterneranno su Mandzukic e Ronaldo), ma è proprio migliorata la fase difensiva.

    Checché se ne dica, il 4-4-2 è il sistema di gioco che meglio permette di occupare il campo, ideale per il controllo del gioco, straordinario per le sovrapposizioni estrerne. Prevedo molti uno contro uno. La Juve in attacco ha più qualità del Napoli. Ancelotti ha una squadra più coesa e più raccolta. Non mi scandalizzerebbe uno 0-0, ma non ci scommetterei.

    Vogliamo una grande partita, senza tentennamenti ed economie. 
     

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