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Bernardeschi serve più all'Italia che alla Juve: poteva già essere un leader

Bernardeschi serve più all'Italia che alla Juve: poteva già essere un leader

  • Emanuele Tramacere
Federico Bernardeschi manda l'Italia all'Europeo, lui che non doveva neanche giocare o meglio, lui che era stato in un primo momento mandato in panchina da Roberto Mancini si è rivelato in realtà il jolly in grado di mettere la firma e controfirma sulla qualificazione della nostra nazionale agli Europei 2020. Non doveva giocare, eppure il fato ha voluto che il ko di Federico Chiesa a metà del primo tempo costringesse il ct al cambio mandandolo in campo per una chance che in principio non era sua. Colpa di un modulo che non prevede un giocatore con le sue caratteristiche? Oppure colpa di una crescita "azzoppata" nel corso degli ultimi due anni in un ruolo da jolly che lo sta frenando?

UN JOLLY SENZA RUOLO - Sì perché Federico Bernardeschi a 25 anni compiuti non sa ancora che tipo di giocatore è e che ruolo può ricoprire in questa Nazionale così come nella Juventus. È un jolly, o meglio lo è diventato, perché ha fisico, corsa, intelligenza tattica e tiro. Doti da trequartista, ma anche da mezzala e perfino da esterno d'attacco. Doti che hanno portato Allegri e Sarri in bianconero, ma anche Conte, Ventura e ora Mancini a schierarlo al momento del bisogno in tutti questi ruoli senza soluzione di continuità.

POTEVA GIA' ESSERE UN LEADER - Doti uniche abbinate a un talento puro perché di giocatori così, che potrebbero diventare quello che vogliono, ne nascono pochi di anno in anno, di generazione in generazione. Eppure da quando il 24 luglio 2017 è approdato alla Juventus per 40 milioni di euro, quella maturazione e quella consacrazione che tutti si aspettavano non si è mai concretizzata. Bernardeschi poteva essere già oggi il leader tecnico di questa Italia e invece, nella gara decisiva dell'anno, era partito in panchina venendo anche bacchettato da Mancini a fine gara: "Deve fare di più, il gol non basta".

SERVE PIU' ALL'ITALIA CHE ALLA JUVE - E Mancini ha ragione perché questo Bernardeschi serve molto di più all'Italia che non alla Juventus dove la concorrenza è tanta e dove ritagliarsi un ruolo ben definito in rosa non è semplice. Anzi, l'abbondanza lo ha finora costretto ad adattarsi ad ogni richiesta tattica quando, al contrario, tutti ripetono che per lui il futuro è roseo nel ruolo di mezzala. Il problema è che, qualunque sia il ruolo, per poter "dare di più" Bernardeschi ha bisogno di certezze e continuità di utilizzo che forse Sarri non può dargli. Sia chiaro, nella Juventus di oggi Bernardeschi ci può e ci deve stare, ma per la sua completa maturazione e per il bene anche dell'Italia quella bianconera potrebbe non essere la squadra adatta.

 

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