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  • Braglia a CM: 'Radu non è pronto per l'Inter. Il Genoa? Se non viene smantellato a gennaio...'

    Braglia a CM: 'Radu non è pronto per l'Inter. Il Genoa? Se non viene smantellato a gennaio...'

    • Marco Tripodi
    Simone Braglia promuove il Genoa ma rimanda Ionut Radu

    L'eroe di Anfield Road, intervistato in esclusiva da Calciomercato.com, si dice convinto che il Grifone che sta nascendo potrà dare molte soddisfazioni ai suoi tifosi. Più perplesso è invece riguardo al reale valore dell'estremo difensore balcanico, ancora troppo inesperto per essere giudicato correttamente.

    Braglia le piace il nuovo Genoa targato Andreazzoli?
    "Siamo solo all'inizio della stagione ma penso che la squadra sia stata impostata molto bene. Al di là dei buoni risultati arrivati in questo avvio di campionato, ciò che più mi fa ben sperare è l'impronta di gioco già ben visibile data dal suo nuovo tecnico. Andreazzoli ha definito un buon assemblamento tattico e credo che sia l'allenatore giusto per far bene in una piazza molto viscerale come Genova".

    Oltre che in panchina la società rossoblù ha apportato molti cambi anche all'organico, inserendo pedine importanti ma senza cedere i suoi pezzi più pregiati. Come giudica il mercato di Preziosi e soci?
    "Altamente positivo. Credo che siano stati acquistati i giocatori giusti da mettere al posto giusto. E ciò ovviamente lascia ben sperare. Tuttavia il vero dubbio è capire se questa squadra rimarrà tale fino a giugno oppure se come al solito verrà smantellata strada facendo, durante il mercato di gennaio. Se questo per una volta non avverrà sono certo che i tifosi potranno finalmente godersi un'annata piena di soddisfazioni e più rilassante rispetto agli ultimi tempi".

    Braglia è dunque tra coloro che collocano il Genoa tra le possibili sorprese positive di questo torneo?
    "Sì. Ma attenzione. Mai come quest'anno la qualità media della Serie A si è alzata notevolmente, non solo in vetta ma anche nelle altre zone della classifica. Ragion per cui bisognerà tenere le antenne dritte al cospetto di qualunque avversario. Non a caso tutte e tre le neopromosse hanno già vinto almeno una partita, cosa che negli anni passati non accadeva per settimane. D'altronde Lecce, Brescia e Verona sono società con un grande blasone alle spalle e a differenza di molte matricole degli ultimi campionati non pagano dazi di inesperienza o emozione nell'affrontare il massimo torneo. Occhio, quindi, perché di risultati scontati quest'anno non ce ne saranno e i punti si dovranno sudare contro ogni avversario".

    Guardando dall'altra parte del Bisagno, cosa pensa dell'inizio disastroso della Sampdoria?
    "Che inevitabilmente le complicate vicende societarie si stanno ripercuotendo sulla squadra. Tutti ora additano come responsabile Di Francesco ma credo che ciò che sta avvenendo attorno a lui non è semplice da gestire. E bisogna riconoscerla come un'attenuante importante".

    Da ex portiere quale giudizio dà dell'estremo difensore rossoblù Ionut Radu? "Dico che è ancora presto per darne una valutazione definitiva. Sento che da più parti lo si considera come un giocatore del grande avvenire. Io ovviamente glielo auguro ma credo anche che sia prematuro dare un giudizio su un giocatore che ha alle spalle 20 presenze in Serie B e una sola stagione da titolare in A, e neanche giocata per intero. Prima di capire l'effettivo valore di un calciatore questo deve aver disputato diverse stagioni ad alti livelli, a maggior ragione in un ruolo delicato come il portiere. È un discorso generale, non riferito al solo Radu. Eppure sempre più spesso dopo una manciata di gare e un paio di prodezze ci si fa prendere dall'euforia credendo di essere di fronte ad un nuovo fenomeno. La verità è che a parte Donnarumma, che comunque è alla quarta stagione da titolare in un club come il Milan, tutti gli altri giovani portieri di A devono ancora dimostrare tutto. Radu compreso".

    Bene ha fatto quindi il romeno a restare un'altra stagione al Genoa invece di tornare alla casa madre interista?
    "Certamente. Anche perché al momento attuale il suo valore non è minimamente paragonabile a quello di Handanovic. La permanenza in rossoblù non può fargli altro che bene. A patto però che lavori molto sulle diverse lacune che ancora ha, anche a livello fisico".

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