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Champions in chiaro in tv, la Rai torna all'attacco contro l'accordo Sky-Mediaset

Champions in chiaro in tv, la Rai torna all'attacco contro l'accordo Sky-Mediaset

La Rai torna davanti al giudice di Milano per tentare di recuperare la Champions League. Repubblica fa il punto sulla situazione: un accordo con Sky Italia ha permesso alla Rai di trasmettere in chiaro  16 partite dell'edizione dell'anno scorso. Ma quando poi la televisione di Stato ha esercitato l'opzione per le partite di quest'anno e del prossimo, Sky le ha negato i diritti di messa in onda e, per di più, li ha venduti a Mediaset (sempre per le prossime due stagioni).
 
APPELLO - La Rai si è già rivolta al giudice di Milano, il 5 aprile 2019, aggrappandosi all'articolo 700 del Codice di procedura civile. L'articolo 700 permette a qualsiasi azienda  di denunciare un danno ("imminente e irreparabile") a causa del comportamento di un'altra azienda. Sotto accusa era Sky, che negava le partite delle nuove edizioni della Champions malgrado la tv pubblica avesse in mano una opzione per rivendicarle. Ma il giudice di Milano - che ha esaminato questo primo ricorso cautelare della Rai - lo ha respinto. Adesso la Rai ci riprova e presenta appello. Nel nuovo ricorso, il pool di legali della Rai punta l'indice sull'accordo tra Sky e Mediaset che assegna al gruppo Berlusconi le partite in chiaro della Champions per i prossimi due anni. Proprio questo accordo - concluso da tempo e annunciato a inizio luglio - sarebbe la prova di un danno imminente e irreparabile di Sky alla Rai.

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