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  • Champions o campionato, bisogna scegliere: impossibile fare triplete o doppietta, la Juve è avvisata

    Champions o campionato, bisogna scegliere: impossibile fare triplete o doppietta, la Juve è avvisata

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Colpita da improvvisa, anche se tardiva, ragionevolezza, l’Uefa ha spostato il campionato europeo per Nazioni al 2021, sgombrando campo e date per i campionati e le coppe nazionali, ma anche per Europa League e Champions League. Non che ci sia da scialare, ma il tempo per uscire dall’emergenza e riprendere il discorso con il calcio, interrotto ai primi di marzo, sembra esserci tutto. Certo, qualche sacrificio in termini di calendario va fatto, però l’alternativa era o mortificante, come dice il presidente della Figc, Gravina (cioè mancata assegnazione dei titoli sportivi), o avventurosa (play off e play out) mai fatti prima. La terza via, ovvero la cristallizzazione delle classifiche, sarebbe stata oggettivamente la meno giusta. Detto tutto questo, una domanda agonistico-sportiva su chi potrà vincere va fatta?

    Se, come è stato riferito, potranno esserci anche tre partite in sette giorni (una al martedì e una al giovedì di campionato, una di Coppe europee la domenica) saranno avvantaggiate sia le squadre che hanno un grande margine di punti nel torneo nazionale, sia quelle che hanno una grande rosa. Quasi impossibile che qualche club faccia il triplete o la doppietta. Uscito il Liverpool in Champions (avrebbe potuto vincere sia quella che la Premier, già quasi conquistata), al successo in combinata puntavano dichiaratamente il Paris Saint Germain, il Bayern di Monaco, il Barcellona e la Juventus. Ma mentre i parigini hanno messo praticamente in cassaforte l’ennesimo titolo nazionale e sono già approdati ai quarti di finale della massima competizione per club, le altre tre sono tutt’altro che sicure di qualcosa. E se è vero che il Bayern, vincendo 3-0 in casa del Chelsea, si è portato avanti nella qualificazione di Champions, Barcellona e Juventus hanno ancora molto da fare. Sia perchè sono tallonate in campionato rispettivamente da Real Madrid e Lazio, sia perchè le gare di ritorno degli ottavi non sono per nulla decise. Peggio di tutti sta la Juve che deve ribaltare lo scomodissimo 1-0 patito a Lione, mentre il Barcellona, se non altro, a Napoli ha strappato il pareggio per 1-1.

    Per vincere tutto, dunque, non bisognerebbe sbagliare mai tutta una serie di partite ravvicinatissime. Per vincere qualcosa, invece, sarà fondamentale non solo saper gestire la rosa, ma - arrivati ad un certo punto - anche scegliere. Due mesi di una serie di partite (potrebbero essere tredici per le italiane) concentrate in un periodo in cui, di solito, si pensa alle vacanze o al mercato, rappresentano un fardello oneroso, il turnover è necessario e qualche calo di tensione inevitabile. Per questo la squadra dei titolari va designata e preservata a seconda dell’obiettivo che le circostanze, più che la volontà, andranno ad indicare.

    Ripeto: nelle condizioni che si andranno a determinare da qui a due mesi, scegliere è saggio per non rischiare di buttare tutto all’aria. La Juve vuole fortissimamente la Champions e l’uscita del Liverpool è certamente una notizia gradita. Ma se gioca come a Lione, la squadra di Sarri fa la stessa fine, con l’aggravante di aver incontrato una delle avversarie più deboli (l’altra è il Valencia) delle sedici promosse dai gironi. Insomma prima di scegliere, magari di sposare un profilo meno votato al “costi quel che costi” in campionato, bisogna fare il minimo sindacale per arrivare ai quarti. Dopo si vedrà. Ma mai come in questo caso tutti saranno chiamati a navigare a vista e a farsi suggerire la rotta dai risultati.  

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