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  • Che Lazio, la Champions è alla portata! Questa Inter non ha grandi colpe...
Che Lazio, la Champions è alla portata! Questa Inter non ha grandi colpe...

Che Lazio, la Champions è alla portata! Questa Inter non ha grandi colpe...

  • Franco Recanatesi
    Franco Recanatesi
Bentornata Lazio nel club delle grandi. Non vinceva con una delle prime quattro in classifiche da una vita, stavolta c’è riuscita macinando l’Inter nel primo tempo e facendo muro nella ripresa senza correre pericoli seri. Il gol di Milinkovic dopo dodici minuti è stato accompagnato da tre limpide occasioni per il raddoppio, la palma di miglior nerazzurro al portiere Handanovic la dice lunga.

Ora la Lazio può puntare ad un biglietto per la Champions: gioca bene da più di un mese, la classifica può essere migliorata dal recupero con l’Udinese e comunque  ha già superato la Roma e recuperato tre punti alle milanesi. Per l’Inter non è finita e sappiamo che i cinesi l’esclusione dalla Champions non la prenderebbero bene, però, certo, l’affare si complica. A preoccupare non è tanto la classifica – sempre tera rimane – quanto il rendimento di alcuni giocatori in passato decisivi come Perisic, Vecino, Naiggolan, Brozovic. Con un centrocampo così in ambasce, la manovra risulta “disordinata”, come ha osservato Spalletti nel dopopartita; io aggiungerei che i giocatori sono un po’ frastornati dal caso-Icardi e forse anche dalla confusione società-allenatore-spogliatoio. Un segno di pace sarebbe opportuno da tutte le parti in causa.

La trama che ha portato alla rete decisiva è stata esemplare del primo tempo laziale, dominato dai piedi buoni di Inzaghi e dalla migliore disposizione tattica. Romulo dalla destra ha capovolto il gioco dalla parte opposto, Luis Alberto ha agganciato e alzato lo sguardo, poi ha calibrato al millimetro un tranciante per Milinkovic che sul palo sinistro di Handanovic ha incornato superando Brozovic. Già, perchè Brozovic che al serbo rende parecchi centimetri?

A seguire ho visto un ricamo tessuto dai giocatori di Inzaghi che a centrocampo hanno intrappolato nella tela Vecino, Brozovic  Borja Valero e sulle fasce annullato le iniziative di Politano da una parte e Perisic dall’altro raddoppiando le loro marcature con Bastos-Lulic e Luis Felipe-Romulo. Difesa a cinque della Lazio, contropiede non velocissimo ma pprtato con intelligente prudenza. Forse la partita avrebbe preso un altro corso se sullo 0-0 Skriniar non avesse alzato al cielo una corta respinta di Strakosha, però il vantaggio è stato legittimato da due strepitose parate di Handanovic su una zuccata di Bastos e un fendente di Luis Alberto sotto la traversa. Soltanto Keita, ex velenoso, ha impensierito – non di più – la difesa romana.

Ripresa interista all’arma bianca, Lazio sempre più contratta nella propria metà campo, anche perché Caicedo sta a Correa (uscito per mal di schiena dopo neanche mezz’ora) come un elefante sta ad un cerbiatto perfetto per ribaltare il gioco e creare scompiglio nella difesa avversaria. Nonostante ciò lo 0-2 è stato proprio alla portata del “Panterone” al quale Handanovic ha miracolosamente deviato lo “scavetto”. 

Dopo una decina di minuti di schema ordinato, la partita ha preso l’andazzo di un assalto al Forte Apache: difesa a cinque, inserimento di Parolo al posto di Luis Alberto grande ingegnere con il fiato corto, Milinkovic a strappare palloni con un fisico bestiale, Lucas Leiva scudo invalicabile. Marcature attentissime, Acerbi, Luis Felipe e Bastos  non hanno sbagliato niente. Tutti dietro, all’antica, ma alzi la mano chi ricorda un intervento difficile di Strakosha.

L’Inter, dunque, è colpevole fino a un certo punto, stavolta il merito dell’avversario supera il proprio demerito. Difficile liberarsi di marcature asfissianti e multiple. Spalletti era senza centravanti e si è visto. Keita non è né Icardi né Lautaro: vivacissimo, ma sempre spalle alla porta nella vana attesa degli inserimenti delle mezze ali. Sfinito, Spalletti lo ha sostituito nel finale con Joao Mario, Vecino (giustiziere dei laziali nelle ultime due partite) è andato a fare la punta centrale. Tutto dire.

Nell’ultima mezz’ora si è distinto un generosissimo Immobile: avrà pure le polveri bagnate, come dice Mancini, però quante castagne dal fuoco ha tolto in questa occasione alla propria squadra prendendo palla nella propria tre quarti e portandola a spasso fino a ottenere falli o calci d’angolo.

Erano sei anni che la Lazio non batteva l’Inter al Meazza, 49 mesi (lo ha ricordato il telecronista Compagnoni) che Lotito non seguiva la squadra in trasferta. In tribuna, stretto fra Tare e Peruzzi, giustamente se la rideva. Adesso, però, gli toccherà fare gli straordinari.

IL TABELLINO

Inter-Lazio 0-1

Marcatori: Milinkovic Savic.

Assist: Luis Alberto

Inter: Handanovic; D’Ambrosio (dal 34’ s.t. Candreva), Skriniar, Miranda, Asamoah; Vecino, Brozovic, Borja Valero (dal 29’ s.t. Nainggolan); Politano, Keita (dal 39’ s.t. Joao Mario), Perisic.

Lazio: Strakosha; Luiz Felipe, Acerbi, Bastos; Romulo, Milinkovic, Lucas Leiva, Luis Alberto (dal 21’ s.t. Parolo), Lulic (dal 42’ s.t. Durmisi); Correa (dal 27’ Caicedo), Immobile.

Ammoniti:

Espulsi:

Arbitro: Mazzoleni (della Sezione di Bergamo)
 

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