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  • Cittadella, Diaw: 'Il mio traguardo è l'Udinese'

    Cittadella, Diaw: 'Il mio traguardo è l'Udinese'

    L'attaccante del Cittadella, Davide Diaw ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Non dico che lottiamo per la Serie A, ma ci crediamo. A parte il Benevento, che è la squadra più forte, può succedere di tutto, con 10-12 squadre in ballo. Noi compresi, ma c’è anche il Pordenone". 

    "Ho fatto 6 gol: rispetto alle occasioni potevano essere di più, ma non esiste un giocatore che non sbaglia mai. Tra i big guardo Benzema e Cavani, che segnano e aiutano la squadra. In Serie B i numeri dicono Iemmello, mi piace Masucci del Pisa che non fa tanti gol ma lavora tanto". 

    "Giocare a Udine è il mio traguardo. Andavo al Friuli da bambino, ho visto l’Udinese in Champions contro il Barcellona. Capisco il friulano grazie a mia nonna, ma non lo so parlare: dico solo mandi...". 

    "Razzismo? Reagivo e sbagliavo. Il problema c’è, e mi spiace che i bambini vedano queste cose. Noi in campo dobbiamo dare il buon esempio, ma lo devono fare anche i tifosi. Da bambino mi era capitato di essere insultato da un altro bimbo, ma la colpa non era sua, ma dei grandi che aveva sentito. Lasciamo fuori dagli stadi chi fa quei cori come in Inghilterra, e vediamo". 

    "Se mi chiamasse la nazionale del Senegal? Non ho il passaporto, se mi chiamano lo faccio al volo! Però con Manè, Niang, Keita, Sarr e gli altri dubito che serva uno come me". 

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