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  • CR7 robot, Ronaldo 'cartone animato': è il Fenomeno quello che fa sognare
CR7 robot, Ronaldo 'cartone animato': è il Fenomeno quello che fa sognare

CR7 robot, Ronaldo 'cartone animato': è il Fenomeno quello che fa sognare

  • Angelo Taglieri
"Un angolo per chi ha la visione del calcio di Nick Hornby, per chi vive la partita come un film, per chi reputa Babangida il miglior calciatore della storia. Un piccolo mondo per chi non ha scritto calcio con il pallone tra i piedi, ma con una penna tra le dita, una telecamera sulla spalla o un joystick in mano, per quelli cresciuti a pane, nutella e Holly e Benji . Il calcio visto con gli occhi, e gli occhiali, del Nerd".

Robocop non fa sognare. Mette paura, ti garantisce il risultato, fa quello per cui hai deciso di puntare su di lui. Ma i sogni sono altra cosa. Oliver Hutton fa sognare, lui sì: un pallone gli salva la vita, diventando il suo miglior amico, portando il Giappone sul tetto del mondo. Se non è un sogno questo! Ecco, Cristiano Ronaldo e Luis Nazario de Lima Ronaldo sono così, lo ha detto Christian Vieri a la Gazzetta dello Sport: "Uno è un robot, l'altro un cartone animato". 

DIVERSI - Serio, fisicamente perfetto, vincente, professionista fino in fondo, quando entra in campo sembra aver già studiato tutti nel minimo dettaglio, difficilmente "cade": questo è CR7, la stella della Juventus. Sorridente, fisicamente imperfetto, vincente a fasi alterne, tendente all'ingrasso, quando entrava in campo improvvisava (se lo poteva permettere), è caduto tante volte: questo è Ronaldo il Fenomeno.

RONALDO FA SOGNARE - Sempre Vieri: "Cristiano forse è più completo. Ma Ronaldo ti faceva sognare". Ed è così, è perfettamente così. Il portoghese ti fa esultare, ti fa esaltare, ti fa gridare insieme a lui "Siuuuuu", diventato marchio di fabbrica, e ti fa vincere. Una macchina. Il brasiliano, però... faceva cose che nessuno aveva mai visto, rendeva possibile l'impossibile, appariva vulnerabile nonostante fosse il più forte del pianeta. Umano fisicamente, disumano calcisticamente: era troppo. Anche per il suo corpo, un'esplosione di talento che non è riuscito a trattenere. Quel sorriso irregolare, quella paura ogni volta che cadeva per terra e si teneva il ginocchio con le mani, quella sua tecnica abbinata a una velocità supersonica: un videogame, un cartone animato, a cui affidavi il tuo svago quando dovevi evadere dalla realtà. E provare a sognare. 

"Seguitemi tranquilli o avrete... Problemi", diceva Robocop.
"Il pallone è il nostro migliore amico. Non bisogna averne paura" diceva Holly.
Uno mette paura, l'altro sogna. E fa sognare.

 

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