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  • Dal 1° maggio di Roma agli eventi negli stadi: il coronavirus ferma i concerti
Dal 1° maggio di Roma agli eventi negli stadi: il coronavirus ferma i concerti

Dal 1° maggio di Roma agli eventi negli stadi: il coronavirus ferma i concerti

  • Vanni Paleari
"Niente sarà più come prima, ma vedremo se qualcosa potrà diventare meglio di prima". Parola del sindaco di Milano, Beppe Sala in riferimento ai grandi eventi, sportivi e musicali. Ovviamente in questo momento di emergenza sanitaria ed economica la ripartenza di spettacoli su larga scala rappresenta un problema secondario ma, per gli amanti di sport e musica, partite e concerti sono una valvola di sfogo necessaria a prendersi qualche momento di condivisione di passione e gioia. Un modo come un altro, insomma, per sopperire alle crisi psicologiche legate alla solitudine e distanza sociale forzata. Eventi sportivi, grandi festival, concerti negli stadi o nelle arene sono però una cura alle nostre psicosi che sarà reinserita nella nostra società, con ogni probabilità, con tempistiche bibliche. Basti pensare a Euro 2020 e Tokyo 2020 che sono già stati rinviati al 2021. Oppure, nella musica, ai tanti concerti rischedulati nel lungo periodo. 

Tra gli eventi più importanti su scala mondiale sono già stati spostati il Coachella Festival a Indio (California), per ora rimandato a ottobre 2020, Glastonbury a Somerset (Inghilterra), che contava già 135 mila biglietti venduti e dove si sarebbero dovuti esibire, tra gli altri, Paul McCartney, Taylor Swift e Kendrick Lamar, spostato da giugno 2020 a giugno 2021. Senza considerare i Tour mondiali già spostati, tra i principali si annoverano quello di Eric Clapton, Elton John e dei Green Day (solo nella parte asiatica, per ora). 

In Italia la situazione è simile anche se, per ora, i festival estivi più importanti (su tutti gli I-Days a Milano, il Firenze Rocks e il Rock in Roma) sono confermati. Sono stati spostati o annullati, invece tutti gli avvenimenti previsti nel mese di aprile, ed è di questi giorni la notizia dell’annullamento del concertone del Primo Maggio in Piazza San Giovanni a Roma. Non è quindi da escludere un'estensione del periodo senza live anche ben oltre la conclusione dell'emergenza coronavirus. In questo senso sono a rischio rinvio i concerti a San Siro dei vari Tiziano Ferro (5, 6 e 8 giugno, poi in altri stadi: 11 giugno a Torino, 14 giugno a Padova, 17 giugno a Firenze, 20 giugno ad Ancona, 24 giugno a Napoli, 27 giugno a Messina, 3 luglio a Bari, 7 luglio a Modena, 15 e 16 luglio a Roma), Salmo (14 giugno), Ultimo (18 e 19 giugno e in altri stadi: 3 giugno a Torino, 6 e 7 giugno a Firenze, 13 e 14 giugno a Napoli, 26 giugno a Modena, 30 giugno ad Ancona, 4 luglio a Pescara, 11 luglio a Bari e 15 luglio a Messina), Cesare Cremonini (27 giugno e poi in altri stadi: 30 giugno a Padova, 4 luglio a Torino, 7 luglio a Firenze e 10 luglio a Roma) e Max Pezzali (10 e 11 luglio). 

Oltre che sugli animi rock della popolazione, questa situazione rappresenterà anche un serio problema per l'industria musicale, che già non stava attraversando un periodo fiorente prima del Covid-19, giustamente preoccupata dalle nuove misure che saranno previste per i live in futuro oltre che dal probabile calo di richiesta di biglietti per una comprensibile paura da parte del pubblico. Proprio il sindaco Sala ipotizza uno scenario futuro per gli spazi di grande concentrazione: "Non è solo il fatto di essere seduti uno di fianco all'altro, ma bisognerà pensare anche ai grandi assembramenti all'ingresso per i controlli". Sarà necessario, quindi, riconsiderare le priorità, in uno scenario nel quale il diritto alla salute prenderà necessariamente il sopravvento sulla sicurezza. Un ruolo fondamentale, in tutto questo, lo giocherà un fattore che, in generale nella ricostruzione, dovremo per forza ritrovare se vogliamo tornare a riprenderci almeno una parte delle nostre vite sociali: il senso della fiducia. 

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