Calciomercato.com

  • Dal Pino: 'Trasformiamo Lega Serie A in media company. Orari partite, serve flessibilità. Su diritti tv e Anastasi...'
Dal Pino: 'Trasformiamo Lega Serie A in media company. Orari partite, serve flessibilità. Su diritti tv e Anastasi...'

Dal Pino: 'Trasformiamo Lega Serie A in media company. Orari partite, serve flessibilità. Su diritti tv e Anastasi...'

  • Federico Albrizio, inviato in Lega
Primo consiglio e prima assemblea di Lega Serie A per il neo eletto presidente Paolo Dal Pino, che ha presentato ai dirigenti dei venti club del massimo campionato i programmi di sviluppo per la Lega e gli ultimi aggiornamenti in tema diritti tv. Al termine dell'assemblea, alla quale erano presenti tutti e venti i club di A, Dal Pino ha parlato ai cronisti presenti: "Oggi abbiamo fatto primo Consiglio e Assemblea, i lavori sono andati bene in un clima disteso e coeso. Sono molto soddisfatto. Non ci sono temi particolari dalla riunione di oggi, in quanto l'agenda aveva soltanto alcuni aggiornamenti in tema diritti su cui non ci sono novità, perché sarà un percorso abbastanza lungo. Ho accettato la carica il 9 gennaio, in questa settimana ho incontrato alcune squadre e ho in programma di andare a visitarle tutte a casa loro per vedere strutture, stadi e capire le esigenze di ciascuna squadra. Ho accettato questo incarico perché penso ci siano una sfida bellissima per questa Serie A: la trasformazione attiva della Serie A, in una media company competitiva su scala internazionale. Non come qualcosa che significhi fare il proprio canale, ma è ragionare come produttore su multipiattaforme, penso che ci sia un mondo in una drammatica evoluzione positiva che è il veder crescere piattaforme alternative che vanno a soddisfare esigenze di fruizione in maniera alternativa. Penso a mio figlio che guarda partite sul telefonino on demand, chi fruisce contenuti diversi su piattaforme che non hanno più nulla a che fare con la normale televisione. Dobbiamo essere in grado di strutturarci per cogliere queste mutate esigenze di consumo dei clienti finali e organizzarci internamente per fare un prodotto più appetibile possibile da tutti i punti di vista. C'è il tema degli stadi, dell'internazionalizzazione, oggi con favore commentavo una grande attenzione rispetto alle società di calcio in Italia, abbiamo già squadre che sono capitale di investitori straniere, che vuol dire avere accesso a mercati diversi. Il nostro calcio deve tornare ad essere il calcio più bello e più visto al mondo. Oggi ci sono altre leghe che hanno corso più veloci di noi in passato, sono arrivate dove dovevano arrivare, sta a noi accelerare e portare i cambiamenti per consentire alla Serie A di tornare leader. Ci sono tanti club che hanno passione, dedicano risorse importanti a questa industria, sta a noi accompagnare questo movimento coniugando la trasformazione della Lega in una realtà che ragioni come media company, anche una Lega che sia di supporto nello spingere il messaggio culturale che il calcio rappresenta in questo Paese. Sia all'interno del Paese sia il messaggio che il calcio dà dell'Italia all'estero. Bisogna stringere tavoli molto stretti con il governo, sono partite già in corso e io mi inserisco. Rapporti con il governo, le istituzioni, la Figc con cui ho già fatto diverse riunioni. Vedo il sistema calcio come un punto molto importante all'interno del sistema Paese e all'economia del nostro Paese. Riunione positiva, l'unico tema oggi importante su cui abbiamo deliberato è quello di partire con una revisione dello statuto Lega, in quanto ci sono alcune cose che vanno corrette come il sistema elettivo, dei conflitti di interesse. Sono piccole cose che in un'altra realtà societaria non verrebbero menzionate, ma visto il rilievo recente abbiamo deciso insieme di lavorare e trovare un percorso nuovo su cui sono certo si troveranno tutti d'accordo.

Quanto manca come struttura e cultura generale dei club per fare il salto di qualità? La Lega era già in movimento, l'ad De Siervo viene dal mondo dei diritti tv e porta un bagaglio d'esperienze in questo settore. Sono entrate nuove figure nella Lega, siamo ancora in una fase di partenza. E' evidente che possano esserci modelli differenti che si coniugano in base alle decisioni e agli accordi che prenderemo sulla distribuzione dei contenuti. Per me è importante spostare il tema da nazionale a internazionale e quando si passa a parlare di broadcaster non solo tradizionali ma OTT si parla di contenuti diversi. Dovremo avere all'interno chi sa cosa vuol dire fare un progetto editoriale di successo.

Ripensare gli orari delle partite? E' uno dei temi sollevati da diversi presidenti e sarà oggetto di discussione. Io sono sensibile a questo tema perché dobbiamo pensare a chi guarda il nostro calcio non solo nel nostro Paese: abbiamo potenzialità gigantesche che non possiamo andare a sviluppare se non ragioniamo con questa flessibilità. E' un tema già oggi oggetto di discussione.

Diritti tv? Non voglio dare date, ora stiamo incontrando le parti, Sky, incontrerò anche Ibarra (presidente Sky Italia, ndr), Mediapro, Dazn... Ci sono due ipotesi di tempistica, su quelli nazionali entro il primo semestre se questi sono i termini in cui ci aspettiamo di chiudere qualcosa. Per quelli internazionali di vuole più tempo. Avrò incontri anche con Amazon e OTT che non hanno a che fare solo con l'Italia su potenziali diritti internazionali.

Quanto pensiamo di aumentare i ricavi? Sappiamo cosa prende la Liga da diritti internazionali, non so se e come saremo in grado di far crescere i ricavi internazionali ma stiamo già lavorando. Non c'è soluzione o ricetta, c'è più tempo su quelli internazionali, ci vuole più presenza della Lega di A, devi vendere e poi essere in giro per il mondo a portare leggende in campo, parlare con operatori. Sono tanti i potenziali partner con cui andare a parlare e sconvolgere il meccanismo attuale che è passivo, dove probabilmente si perdono delle opportunità. Se saremo in grado di raddoppiare, triplicare o meno dipenderà dalla nostra capacità di essere sul mercato, parlare con potenziali partner e far vivere la Serie A fuori dall'Italia. C'è già un percorso, dovremo implementarlo anche con passione, idee nuove e fatti.

Clima diverso rispetto alla Lega frammentata degli ultimi anni uno degli obiettivi del mandato? Lo è di sicuro. Per il mio modo di lavorare non penso neanche di lavorare in contesti che leggevo descritti. La ricerca del consenso e degli obiettivi comuni fa parte del mio modo di lavorare, non devo permettere che i lavori scivolino in territori in cui non devono.

Pronti a livello di infrastrutture? Ci sono società già avanti come infrastrutture, hanno già investito e altre che hanno progetti già avanti. Noi come Lega dovremo accompagnare virtuosamente questo percorso anche parlando con il Governo e le istituzioni finanziarie per progetti di ristrutturazione ove l'impresa privata non sia in grado di arrivare.

Pietro Anastasi? La Lega non può che unirsi al cordoglio e alle condoglianze alla famiglia di Anastasi. Per noi è un mito, ha contribuito come pochi al calcio italiano. Le polemiche per il mancato minuto di silenzio? Sono appena arrivato, non voglio soffermarmi su eventuali intoppi burocratici. In futuro su temi simili servirà un migliore coordinamento".

Altre Notizie