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  • Dal Pordenone al caso Kane: tutte le novità sulla comunicazione allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione

    Dal Pordenone al caso Kane: tutte le novità sulla comunicazione allo Sport Digital Marketing Festival di Riccione

    • Andrea Robertazzi e Luca Bedogni
    Dopo due giorni di interventi si chiude lo Sport Digital Marketing Festival di Riccione, alla sua edizione numero ‘zero’. Evento che ha riscosso una buonissima risposta di pubblico e capace di riunire in un solo Palacongressi i principali esponenti della comunicazione sportiva italiana ed europea; sul palco, infatti, si sono alternati diversi professionisti appartenenti alle più svariate discipline sportive, dal calcio alla pallavolo, dal basket alla scherma e alla ginnastica. Tutti insieme per ribadire l’importanza della comunicazione digitale nel mondo dello sport. Tra gli ospiti più importanti, sicuramente, Greg Newcombe, membro del team comunicativo della FA Cup, che grazie alla nuova impostazione social è riuscito a riscuotere grandissimo successo, svecchiando non poco il pubblico di utenti disposti ad interagire con le pagine social della competizione. E questo target di pubblico di giovanissimi è condiviso dai social media manager di quasi tutte le discipline, che da cercano di sfruttare in modo preciso i social network, nuova religione della generazione degli smartphone. E per raggiungere questo tipo di obiettivo, è evidente che sia necessaria una impostazione giovane e dinamica, attenta ai tormentoni e soprattutto spogliata dei caratteri di istituzionalità che nel recente passato hanno sempre caratterizzato la comunicazione formale di club e federazioni. 

    IRONIA E PROFESSIONALITÀ - Filo rosso della due giorni è stata, quindi, la comunicazione di stampo sportivo, ma non solo. Volendo scendere più nel dettaglio, infatti, si può dire che i consigli arrivati dai tanti professionisti sono andati in una direzione abbastanza chiara: l’ironia, indicata da molti come chiave di volta per conquistare il popolo dei social. Non solo però, perché non bastano idee frizzanti e slogan fantasiosi: la base del successo social e comunicativo sta tutto nella preparazione. I professionisti hanno più volte ribadito che lo studio dell’utenza è un dato dal quale non si può prescindere per impostare una campagna di successo; la targettizzazione dei contenuti, l’attenzione ai trend globali e un pizzico di ironia che permetta ai punti di riferimento istituzionali di entrare in contatto anche con la fetta più giovane del pubblico. E sono tanti i casi nei quali questo tipo di strategia ha pagato con un ritorno importante sia dal punto di vista mediatico che di marketing, dall’Eibar al Cesena, fino al caso della FA Cup e del Pordenone...

    EIBAR - “Augurare buon ritorno al Barça dopo una nostra sconfitta, o magari addirittura dopo un torto arbitrale subìto, conviene più che postare la foto di un marcatore dell’Eibar”. E’ l’amara saggezza di Unai Artexte, il direttore della comunicazione della piccola realtà basca che negli ultimi cinque anni milita nella massima serie spagnola. Un club che rappresenta un comune di circa 27000 abitanti, ha 5600 abbonati, il budget 'mas bajo de la Liga', ma che nel 2018 è arrivato persino nono, alla faccia dell’Athletic Bilbao sedicesimo. Purtroppo però, se sul campo Davide può abbattere Golia, la strategia comunicativa di una piccolissima – ha confessato nel suo intervento Unai Artexte - mira sempre e umilmente alla sopravvivenza. Magari appunto agganciando con un post simpatico o di cortesia il bacino certamente più ampio e reattivo dei tifosi di una big. Un altro esempio? Be’, l’addio del capitano dell’Eibar Dani Garcia immortalato guarda caso mentre abbraccia Fernando Torres nell’ultima giornata di campionato. Una coincidenza magica, un’ambiguità cercata e voluta per moltiplicare likes e visualizzazioni. 

    PORDENONE - Astuzie simili, ironiche e ‘giovani’, sono apparse d’altronde anche in Italia. Non poteva certo mancare all’edizione ‘zero’ di Sport Digital Marketing Festival Marco Michelin, il capo ufficio stampa e social media manager del Pordenone Calcio. Tutti ricorderete il tragicomico ottavo di finale di Coppa Italia tra Inter e Pordenone, giocato in dicembre a San Siro. Una squadra di C, i ramarri, che incontra una delle migliori difese della Serie A del momento. Una sfida tra l’epico e l’improbabile promossa dal duo Michelin-Orgnacco a colpi di meme spiazzanti, supereroi della Marvel e autoironia, in un countdown ipercreativo che rimarrà nella memoria, forse ancor più della storica eliminazione ai rigori maturata poi sul campo dai ragazzi di Colucci.   

    IL CASO KANE - Questo tono ‘leggero’, tuttavia, può presentare anche dei rischi. Lo stesso Greg Newcombe, brillantemente, ha voluto affrontare l’argomento all’interno della sua esposizione. Cosa succede quando il profilo istituzionale dell’FA si mette a prendere in giro un giocatore del calibro di Harry Kane? La stampa può riprendere e attaccare il tweet intemperante, biasimandolo e/o strumentalizzandolo. Quello che poteva sembrare un commento-miccia (Smalling che si mette in tasca Kane) indirizzato a un certo tipo di target scanzonato e irriverente, si è trasformato rapidamente in un polverone social e non solo. “Tutta pubblicità”, ha commentato con un sorriso Newcombe, forse consapevole stavolta di avere un attimino esagerato. 

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