Calciomercato.com

  • Di Campli a CM: 'Il Napoli era su Orsolini, la Juve voleva Favilli. Rimpianti? Io non rubo giocatori...'

    Di Campli a CM: 'Il Napoli era su Orsolini, la Juve voleva Favilli. Rimpianti? Io non rubo giocatori...'

    • Francesco Guerrieri
    L'agente Donato Di Campli è intervenuto in diretta sulla nostra pagina Instagram per raccontare aspetti e retroscena del mercato: "Quando finirà questa emergenza penso che si allargherà ancora di più il gap tra società più e meno ricche, quelle di mezzo tenderanno a scomparire". Tra i suoi assistiti c'è l'esterno del Bologna Riccardo Orsolini: "E' un ragazzo semplice e ambizioso. E' chiaro che sperava di andare all'Europeo, ma prima stava pensando solo al Bologna. Come ha vissuto la malattia di Mihajlovic? E' una situazione delicata che ognuno affronta a modo suo. Riccardo deve tantissimo a Sinisa e soffre insieme a lui per la malattia che sta attraversando, ma da questa situazione difficile è uscito un gruppo molto unito". Ecco com'è nata la favola Orsolini: "Devo ringraziare il mio collaboratore Marino Camaioni che me l'ha segnalato quando giocava nella Beretti dell'Ascoli. La prima volta che l'ho visto segnò un gran gol contro il Milan al Torneo di Viareggio. In quel momento capii che eravamo di fronte a un campione. Quando aveva fatto 10/5 gol in Serie B con l'Ascoli aveva addosso gli occhi di tante squadre tra cui il Napoli, ma alla fine abbiamo scelto di andare alla Juventus. Oggi il cartellino di Orsolini è tutto del Bologna con il quale Riccardo ha un contratto di cinque anni che va rispettato".

    RETROSCENA DI MERCATO - Un altro giocatore nella scuderia di Di Campli è Andrea Favilli del Genoa: "Sono convinto che arriverà in Nazionale. Ultimamente gli è mancata un po' di fortuna: un paio d'anni fa si è operato al ginocchio e i tempi di recupero si sono allungati. Ora è recuperato e quando viene chiamato in campo è sempre tra i migliori. Nonostante abbia giocato poco, a gennaio il Genoa ha ricevuto tante offerte tra le quali anche una del Parma e della Juventus, che voleva farlo tornare a Torino come quinta punta. Ma alla fine è rimasto a Genova". Con il mercato in stand by, uno degli argomenti del momento è il taglio agli stipendi: "Io sono per la linea dura. La Juve come sempre si è dimostrata la società numero uno in Italia e in Europa, riunendo tutti e trovando una soluzione. Anche se è vero che si sono decurtati per 4 mesi gli stipendi, ma nessuno dice che hanno contratti pluriennali a svariate decine di milioni. Io vorrei sentire la risposta di un gicatore in scadenza di contratto, che non gioca, se la società gli chiedesse di ridursi lo stipendio. Credo che sia un argomento soggettivo, ognuno deve decidere per conto proprio se farlo o meno".

    LO SFOGO - L'agente si apre a cuore aperto e racconta cosa difficoltà e sacrifici del suo lavoro: "Ce ne sono tanti. A chi vuole fare il procuratore dico di non pensare solo ai soldi. Non ci sono guadagni facili, la vita di un agente è fatta di chilometri, porte in faccia, telefonate, delusioni ma anche gioie e un pizzico di fortuna". E anche qualche rimpianto: "Ce ne sono tanti. Ma la cosa che mi dà più noia è quando investi tanto su un giocatore non conosciuto, poi arriva qualcuno che te lo prende. E' la cosa più brutta. Io non ho mai rubato giocatori: tutti quelli che gestisco, o l'abbiamo pescati da giovani o sono stati loro a contattarci". Di Campli si riferisce alla scelta del centrocampista del Psg Marco Verratti, che nel 2017 è diventato un nuovo assistito di Mino Raiola: "Io ho iniziato intorno al 2006/2007 quando facevo il praticante avvocato, il primo giocatore che ho avuto era Francesco Di Gennaro, che aiutai a trasferirsi dal Lanciano alla Lucchese. Ma la svolta è arrivata nel 2009 quando feci il fallimento del Pescara Calcio traghettandolo in salvo. In quel periodo ho conosciuto Marco Verratti che ai tempi era nella Primavera del Pescara, con lui nacque un'amicizia e da lì iniziò la mia avventura. In quel periodo non avevo molti soldi, ringrazierò per sempre la via famiglia che mi ha permesso di fare questo lavoro grazie al loro aiuto". E proprio quello di Verratti dal Pescara al Psg è stato il trasferimento più importante di Di Campli: "Il 14 luglio del 2002 è stato firmato il contratto, ma la trattativa l'avevamo chiusa il giorno prima di sposarmi. Verratti è un giocatore nel quale in Italia non ha creduto nessuno pensando che fosse troppo acerbo fisicamente, poi si sono ricreduti tutti". Ricordi, emozioni rimpianti. Di Campli a cuore aperto.

    Altre Notizie