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  • Diario di una quarantena, Pagliari a CM: 'Le mie giornate tra cyclette, famiglia e Skype. Gabbiadini? Sta bene'

    Diario di una quarantena, Pagliari a CM: 'Le mie giornate tra cyclette, famiglia e Skype. Gabbiadini? Sta bene'

    • Francesco Guerrieri
    Il Coronavirus è entrato a gamba tesa anche sulla Serie A. E' un momento difficile per l'Italia intera, da vivere tutti insieme ma separati. "Diario di una quarantena" è la nuova rubrica di Calciomercato.com nella quale personaggi del mondo del calcio raccontano le loro giornate chiusi in casa. Il secondo caso nel nostro campionato è stato quello dell'attaccante della Sampdoria Manolo Gabbiadini: "Mi ha chiamato per dirmelo prima che uscisse il comunicato della società. Tranquilli, ora è sfebbrato e sta bene". A parlare è l'agente del giocatore Silvio Pagliari, che ha aperto le porte della sua casa a Calciomercato.com.

    MAI FERMARSI - Una risata per sdrammatizzare, quasi uno sfogo: "Siamo tutti rinchiusi". Ma le buone abitudini non si toccano: "La mattina ho la rassegna stampa dei nostri calciatori che ricevo dal nostro responsabile della comunicazione (Dott. Federico Bettucci, ndr), poi mi guardo tante partite di campionati italiani ed esteri. Ho un confronto continuo con i nostri scout. Spesso in questi giorni faccio un giro di telefonate tra i giocatori che assisto per sapere come stanno loro e i loro familiari". Benedetta tecnologia: "Pur sapendo che il rapporto diretto è un'altra cosa, sono un amante di Skype. La verità è che non voglio fermarmi mai, neanche in situazioni estreme come questa". Pedalare, sempre e comunque. In tutti i sensi: "In questi giorni ho rispolverato anche una vecchia cyclette che non tiravo fuori da tanto tempo". Non solo sport, però: "Avendo più tempo ne approfitto per stare un po' con mia moglie e i miei figli. In questo momento abbiamo la possibilità di riscoprire alcuni piaceri, cerchiamo di cogliere i lati positivi dello stare a casa. In più, mi piace leggere qualche buon libro in inglese per tenermi allenato". Tutto organizzato alla perfezione per Pagliari: "L'aspetto organizzativo è sicuramente fondamentale e per me è una priorità. E poi la situazione è questa e non ci si può fare nulla, bisogna accettarla per quello che è: solo rendendosene conto è più facile conviverci".

    L'ANALISI - Momento delicato per il Paese, preoccupa un po' tutti: "Sicuramente si poteva agire prima con fermezza, ma forse all'inizio c'è stata un po' di superficialità da parte di tutti nell'affrontare la cosa. Io sono dell'idea che bisogna dare delle regole certe, non dei consigli. Però penso anche che il popolo italiano nei momenti di difficoltà tira fuori sempre il meglio, magari da questo periodo ne usciamo tutti arricchiti interiormente". Vedere il lato positivo delle cose, nonostante: "Il calcio avrà senza dubbio delle ripercussioni. Ora è giusto pensare alla salute delle persone, poi bisognerà analizzare l'aspetto economico del Paese. Il calcio in Italia è una delle maggiori aziende che contribuisce tanto al lavoro dello stato, quando usciremo da questo caos servirà che quest'ultimo tenda una mano al mondo del pallone". Sport, libri, famiglia, riflessioni. E lavoro, senza mai fermarsi. La quarantena di Silvio Pagliari.

    @francGuerrieri

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