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  • Empoli e Parma, gli opposti danno spettacolo: ma il pari va male a tutti

    Empoli e Parma, gli opposti danno spettacolo: ma il pari va male a tutti

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Venghino, venghino, siore e siori. Lo spettacolo è qui, al "Castellani" di Empoli. Sei gol, equamente ripartiti tra Empoli e Parma e alla fine un pareggio che scontenta entrambi i contendenti: il Parma avanti tre volte e tre volte riacchiappato, l'Empoli alla doverosa e alla fine vana rincorsa dei tre punti. E però una sfida che ha appassionato e divertito il pubblico, trascinato sul toboga di un match costantemente in bilico, giocato con armi dispari (toscani in pressing, emiliani in guardia) e perciò godibilissimo nella sua esasperata asimmetria tattica. Mettiamola così: a volte anche nel calcio gli opposti si attraggono e ne viene fuori una giostra da restare senza fiato. L'Empoli stavolta ha mancato il bersaglio grosso, la vittoria che in genere gli sorride tra le mura amiche. Il Parma ha sfiorato l'impresa e confermato la sua ispirazione in trasferta dove ha raccolto già cinque vittorie e due pareggi (con questo di Empoli), nonché sei sconfitte. La squadra di Iachini resta ben dentro la lotta per la salvezza, quella di D'Aversa non si affranca dalla sua aurea mediocrità di classifica.

    E' una partita un po' così tra due squadre un po' così. L'Empoli ha raccolto 17 dei 21 punti in classifica nello stadio di casa e ha vinto una sola gara nelle ultime dieci, contro il Sassuolo. Il Parma arriva da tre sconfitte filate (Inter, Cagliari e Napoli) e ha perso quattro delle ultime cinque sfide. Nessuna delle due attualmente scoppia di salute e se la squadra di D'Aversa veleggia serena a centro classifica e dunque non ha l'assillo del risultato, i ragazzi di Iachini hanno appena tre punti di margine sulla terz'ultima, il Bologna e non possono sbagliare. Partita numero 450 in serie A per la squadra del presidente Corsi.

    I toscani si schierano col consueto 3-5-2 (Oberlin e La Gumina sono in panca), sono indisponibili gli infortunati Antonelli e Mchedlidze. gli emiliani rispondono col canonico 4-3-3, Bastoni non ce l'ha fatta e quindi gioca ancora Gagliolo centrale accanto a Bruno Alves, con Gobbi sulla fascia sinistra. Siligardi va in campo, preferito a Biabiany come partner del duo Inglese-Gervinho. In infermeria sono rimasti Grassi, Ceravolo, Stulac e Scozzarella. Arbitra Di Bello, al Var Maresca.

    Pronti via e il canovaccio tattico è il solito imposto in trasferta dal Parma, che si schiera compatto con le tre linee molto vicine tra loro e abbandona la zona di centrocampo all'avversaria. L'Empoli non si fa pregare e parte a tutto gas, spingendo quasi a pieno organico, con gli esterni (Pasqual e Di Lorenzo) molto alti e i centrocampisti (Acquah, Bennacer e Krunic) che tentano a turno l'inserimento centrale, negli spazi liberati dal movimento delle punte, Farias e Caputo. E' il brasiliano a accendere il match con due conclusioni nel giro di altrettanti minuti tra il 9' e l'11': un destro radente che Sepe assorbe d'istinto sul primo palo e un'incursione sventata dopo una difettosa respinta del portiere del Parma.

    All'improvviso, mentre l'Empoli è padrone del gioco, il Parma passa in vantaggio. Siligardi calcia con astuzia una punizione in posizione decentrata a destra, poco oltre la linea di centrocampo e pesca il movimento perfetto di Gervinho oltre la linea della difesa empolese schierata; Il fuorigioco non scatta e l'ivoriano controlla il pallone, aggira comodo in dribbling Dragowski e scodella in gol: 1-0 per i crociati. Proteste dei giocatori azzurri per una presunta posizione irregolare di Gervinho che il silent check del Var esclude. Ci rimette Dragowski, ammonito per proteste. Subito dopo l'omaggio alla memoria di Davide Astori, applausi da tutto lo stadio.

    L'Empoli reagisce raddoppiando il forcing che tiene il Parma asserragliato negli ultimi 30 metri. La sforzo produce quasi subito il gol del pareggio: 18', Farias pesca lungo Dall'Orco sul secondo palo, per il terzino mancino è uno scherzo appoggiare il pallone in rete. 1-1. Il Var certifica che la posizione era regolare. Qualche lampo di Parma, qua e là, un sinistro schioccante di Siligardi dai trenta metri respinto dal portiere empolese, un colpo di testa di Inglese parato, ma il centravanti era in posizione irregolare. La partita continua a farla l'Empoli e tuttavia è di nuovo il Parma a bucare la rete, giusto una manciata di secondi prima dello scadere dell'unico minuto di recupero concesso da Di Bello. Il lungo cross da destra di Alves è perfetto per Rigoni appostato sul palo lungo: il tocco ravvicinato confeziona il 2-1 per la squadra ospite. E tutti negli spogliatoi.

    Ripresa. Si preparano i fuochi d'artificio, all'interno dello stesso copione del primo tempo: Empoli avanti tutta, Parma a montare la guardia alla porta di Sepe. Undici minuti e Di Lorenzo, un esterno destro che possiede un eccellente e variegato repertorio, imbuca il pallone su Caputo, Gagliolo rinviene da dietro e "sega" le gambe del bomber empolese. Calcio di rigore che non avrebbe bisogno del conforto del Var, ma tant'è: Il designatore Rizzoli ha raccomandato agli arbitri di ricorrere all'occhio elettronico e Maresca, che sta allo schermo, costringe Di Bello a soprassedere e attendere il vaglio della telecamera. Nessun dubbio neanche da Maresca, Caputo può calciare dal dischetto un rasoterra che non inganna Sepe ma lo perfora spedendo il pallone nell'angolino basso, 2-2 e tutto da rifare.

    Il preparatore dei portieri del Parma, Bartoli, si era appostato dietro la porta di Sepe e aveva provato a consigliarlo, anche per questa ragione era intervenuto il Var che, accertata la presenza irregolare di Bartoli, suggerisce a Di Bello di fare quel che comanda il regolamento: Ovvero, espellerlo. Il match sale di tono, via via più tirato e appassionante. In genere corretto, alla fine le ammonizioni saranno quattro (Dragowski, Gervinho, Kucka, Iacoponi), nessuno di loro era diffidato. Iachini, che in panchina si agita come avesse il fuoco di Sant’Antonio, al 18' cambia Acquah, alquanto impreciso nei tocchi, con Traoré, poco dopo (25') D'Aversa sostituisce Siligardi con Biabiany, dando la sensazione di voler provare a vincere il match.

    Krunic, sempre ben dentro il vivo del gioco, scuote due volte i nervi di Sepe, prima con un destro secco, poi gettandosi sul pallone malamente respinto dal portiere. Anche l'Empoli ci crede e nella fase centrale della ripresa è padrone del gioco, il Parma rimane passivo e aspetta la giocata buona per colpire in contropiede. Percussione di Di Lorenzo palla al piede al 33', Sepe salva in uscita bassa, due minuti dopo assist sontuoso di Gervinho, uscito dal letargo, per Barillà, Dragowski in fotocopia con Sepe gli ruba il pallone dai piedi.

    Il match nel finale si accende vieppiù in un tripudio di fuochi d'artificio, il contropiede del Parma non è più accademico e punge. Palla buona per Biabiany al 35' ma l'azione non quaglia. Due minuti e al 37' il Parma torna avanti. Sul tocco di Kucka diretto in porta Alves allunga il gambone e corregge nel sacco la traiettoria del pallone. L'assistente segnala un fuorigioco del portoghese che il Var, dopo un prolungato esame, non rileva. Gol regolare e ospiti per la terza volta avanti. Finita? Macché. "Partita finisce quando arbitro fischia", sermoneggiava Boskov. Difatti. Nelle more del Var, Iachini al buio aveva richiamato Fares per La Gumina e poco dopo aveva sostituito Pasqual con un altro attaccante, lo svizzero di origine camerunense Oberlin, arrivato dal mercato di gennaio.

    Squadre stanche e lunghe e spazi per gli uomini di forte gamba e buona volontà. Inglese (43') si libera finalmente di Silvestre a conclude un bel contropiede calciando addosso a Dragowski. D'Aversa tira via Barillà e si copre con Gazzola, il cronometro avanza inesorabile e quando il 90' è passato da un minuto, ecco il terzo exploit empolese: il pallone schizza via da una furiosa mischia nell'area dei ducali, Silvestre lo calcia di destro e lo spedisce nell'angolino lontano, 3-3. Di Bello evidentemente ha preso gusto a dirigere questo po' po' di tenzone e aveva concesso sette minuti di recupero. Scherzi a parte, ci stanno tutti, le interruzioni causa Var sono state prolungate e si contano cinque sostituzioni.

    Il pallone per il 4-3 capita sul piede di Kucka, la rovesciata è da manuale, il pallone fila via velocissimo ma trova il pugno proteso del portiere empolese, che ha tenuto in corsa la sua squadra fino all'ultimo. Giusto così, la vittoria del Parma, astuto e tatticamente saggio ma alquanto accidioso per un'ora abbondante di gioco, sarebbe stato un castigo eccessivo per l'adrenalinico e generosissimo Empoli di Iachini.

    IL TABELLINO

    Empoli-Parma 3-3 (primo tempo 1-2)

    Marcatori: 13’ p.t. Gervinho, 18’ p.t. Dell’Orco (P), 46’ p.t. Rigoni, 14’ s.t. Caputo (E) (rig.), 37’ s.t. Bruno Alves (P), 46’ s.t. Bruno Alves aut. (E)

    Assist: 13’ p.t. Siligardi (P), 18’ p.t. Farias (E), 46’ p.t. Bruno Alves (P)

    Empoli (3-5-2): Dragowski; Veseli, Silvestre, Dell’Orco; Di Lorenzo, Krunic, Bennacer, Acquah (19’ s.t. Traore), Pasqual (42’ s.t. Oberlin); Farias (40’ s.t. La Gumina), Caputo. All. Iachini.

    Parma (4-3-3): Sepe; Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo, Gobbi; Kucka, Rigoni, Barillà (45’ s.t. Gazzola); Siligardi (25’ s.t. Biabiany), Inglese, Gervinho. All. D’Aversa. 

    Arbitro: Di Bello di Brindisi

    Ammoniti: 13’ p.t. Dragowski (E), 16’ Kucka (P), 33’ s.t. Gervinho (P), 52’ s.t. Iacoponi (P)

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