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  • Rivoluzione Fiorentina: via Pioli, ma se restano Cognigni e Corvino non serve
Rivoluzione Fiorentina: via Pioli, ma se restano Cognigni e Corvino non serve

Rivoluzione Fiorentina: via Pioli, ma se restano Cognigni e Corvino non serve

  • Giacomo Brunetti
La sensazione è che, nei prossimi mesi, ci sarà un nuovo cambio al timone. Il biennio guidato da Stefano Pioli non ha portato i suoi frutti e la Fiorentina potrebbe essere costretta ad attuare un avvicendamento. Non solo alla guida tecnica, ma anche a quella sportiva. E se il dg Pantaleo Corvino sembra destinato alla permanenza, si vocifera che il ds Carlos Freitas abbia già iniziato a lavorare sottotraccia per il prossimo club, verosimilmente il Monaco. Un'altra, estenuante rivoluzione è preponderante nell'orizzonte viola. Coppa Italia permettendo? Non per forza.

LA SITUAZIONE - Pioli, dopo la gara contro la Lazio, aveva squarciato le certezze sulla propria permanenza. Nessuno lo aveva ancora contattato per l'attivazione dell'opzione di rinnovo annuale, ma la situazione tra l'allenatore e la società sembrava idilliaca. Invece no. Al termine della sfida di Cagliari, il tecnico ha specificato: «Ho detto di aver già deciso, ma non di andare via, bensì cosa mettere sul piatto quando avrò un confronto con la dirigenza». Dunque, l'allenatore si vede in un limbo dal quale vuole uscire alle proprie condizioni. I risultati, però, non accompagnano questa presunta forza contrattuale. E la Fiorentina si sta guardando attorno.

LE STRATEGIE - I prossimi mesi saranno incandescenti. Ci sono una semifinale di Coppa Italia da rimontare e una stagione da chiudere senza affondare tutta la nave. Sul taccuino per la panchina del futuro sono appuntati diversi nomi, con situazioni diverse. Eusebio Di Francesco, esonerato una settimana fa dalla Roma, è sempre stato il sogno di Corvino, che lo aveva contattato prima di virare su Pioli; Roberto De Zerbi, che era partito bene in campionato con il Sassuolo; il sogno Marco Giampaolo della Sampdoria, se i blucerchiati non dovessero arrivare in Europa League; Rolando Maran del Cagliari, che ha glissato sul proprio futuro; Leonardo Semplici, fiorentino doc e già allenatore della Primavera gigliata. E naturalmente, attenzione alle sorprese, perché è ancora presto per poter delineare una lista concreta. L'unica certezza è che aumentano le probabilità di un saluto a fine stagione di Pioli.

DIRETTORE SPORTIVO - Insieme all'elenco già citato, nella mente dei dirigenti viola c'è anche il nome di Roberto D'Aversa del Parma. Una mossa che porterebbe con sé una valutazione più ampia. Al posto dell'uscente Freitas, infatti, potrebbe arrivare il ds parmense Daniele Faggiano Non mi ha ancora chiamato nessuno»), ricomponendo un'accoppiata già in vigore. Inoltre, dalla permanenza dell'attuale mister passerebbero alcuni riscatti dei cartellini. E Corvino potrebbe farsi progressivamente da parte, occupandosi della società a carattere generale con la lente d'ingrandimento puntata sul settore giovanile. Un restyling quasi completo, come ai tempi di Pradè-Montella. Servirà un binomio funzionale, ma non è tutto.

CONSIDERAZIONI - No, non è tutto. Perché quando nel 2012 i Della Valle decisero di rilanciare con la coppia "romana", esistevano ambizioni e c'era la volontà d'investire. Il presente pone condizioni di base radicalmente mutate. Gli errori, in questi anni, ci sono stati. E la sensazione, più di una volta, è che manchino uomini di calcio all'interno della società. Perché se il vicepresidente Gino Salica sta effettuando un ottimo lavoro, il club manager Giancarlo Antognoni ci mette la faccia nei momenti di difficoltà. Gli altri, Cognigni in testa oltre a essere invisi alla piazza, hanno lasciato a desiderare nel proprio operato, figlio delle intenzioni della proprietà. Dunque, che arrivi l'accoppiata D'Aversa-Faggiano più di un'altra, senza rinnovate e migliorate intenzioni ai piani alti tutto sarà più complicato e potenzialmente inutile. Tanti auspicano un cambio di rotta, in pochi riescono a crederci.

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