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  • Florenzi al bivio tra futuro da bandiera giallorossa e divorzio con la Roma

    Florenzi al bivio tra futuro da bandiera giallorossa e divorzio con la Roma

    • Antonio Martines
    Se sei "romano de Roma" e giochi nella Roma non puoi che essere amato alla follia e trattato come una specie di semidio. Un destino bello e glorioso che è toccato a tante icone romaniste nel corso dei decenni, da Attilio Ferraris a De Rossi, passando per i vari Di Bartolomei, Giannini e Totti. Per il quale però bisognerebbe fare un discorso a parte, visto che stiamo parlando di colui che molto probabilmente sarà per sempre ricordato come il romanista più grande di tutti i tempi. Senza dimenticare i vari Andreoli e Bruno Conti, che anche se non erano dei romani doc, lo diventarono comunque, visto che furono adottati da quella grande madre che da sempre è la Città Eterna. Un destino comune a molti quindi, ma non a tutti forse. 

    Per Florenzi non si sono innescate le stesse dinamiche di amore incondizionato che si sono viste per i nomi citati sopra, e per certi aspetti è un vero e proprio mistero, dato che stiamo parlando di un ragazzo, romano al cento per cento e innamoratissimo della sacra maglia giallorossa. Un giocatore che sotto la gestione Garcia sembrava inevitabilmente destinato a ripercorrere il cammino dei suoi predecessori, anche grazie a episodi chiave, come quel gol di ispirazione maradoniana, da centrocampo contro il Barcellona in Champions League, oppure quell'esultanza quasi da film neorealista, in cui dopo aver realizzato il gol del 2-0 contro il Cagliari nel settembre del 2014, andò ad abbracciare la nonna ottantaduenne in una scena che colpi non poco l'immaginario collettivo calcistico della capitale e non solo. 

    Insomma, le premesse per diventare la nuova grande icona del romanismo c'erano tutte, soprattutto dopo l'addio di Totti e il tramonto di De Rossi, e invece le cose non sembrano più andare cosi per tanti motivi, almeno per il momento. Perché il Florenzi che prometteva sfracelli nella Roma di Garcia non si è più rivisto né in quella di Spalletti, né tantomeno in quella di Di Francesco. La causa è sicuramente da ricercarsi in quei due gravi infortuni subiti allo stesso ginocchio, due infortuni che evidentemente devono averlo segnato non poco soprattutto dal punto di vista psicologico, perché quel calciatore brillante e caratterizzato anche da quel pizzico di follia che lo portava a fare gol come quello contro il Barça sembra veramente essere scomparso. 

    E la cosa non è passata inosservata ai molti, neanche agli stessi tifosi romanisti, che in casi come questi hanno sempre saputo stringersi in un abbraccio di affetto intorno al giocatore amato, e di fatto lo hanno fatto anche con lo stesso Florenzi, solo che poi sono rimasti un po' delusi nell'accorgersi che la promessa di campioncino che avevano intravisto in lui sembrava essere svanita. I romanisti infatti sembrano veramente orfani del Florenzi pre-infortunio, e il loro iniziale innamoramento non sembra concretizzarsi nel matrimonio che in molti avevano sperato, di sicuro non si vede la stessa passione che ancora oggi per esempio c'è per De Rossi... Di Totti ovviamente neanche vale la pena parlarne per mille e passa motivi. 

    A tutto ciò poi si aggiungono anche le voci di mercato che proprio in questi giorni vedono protagonista Florenzi, visto che in seguito al suo alquanto complicato rinnovo di contratto si sono aggiunti anche l'interessamento dell'Inter del suo ex allenatore Spalletti, che con lui vorrebbe portare a San Siro un altro pezzo di Roma, e del Chelsea, che soprattutto in caso di arrivo di Sarri, vedrebbe benissimo un suo approdo alla corte di Abramovic. Ma al di là dei rumors di mercato, forse quello che infastidisce di più certa parte della tifoseria romanista, è quella sua mancanza di voglia nel rinnovare a occhi chiusi con la sua squadra del cuore, anche perché non c'è neanche tutta questa forbice tra la sua richiesta (4 milioni) e quelli offerti dalla Roma (3,2 comprensivi di bonus). Soprattutto infastidisce non poco il fatto che faccia leva in modo piuttosto implicito ma forte sul fatto che il suo contratto scada nel 2019. 

    La Roma di Monchi però, non è quella di qualche anno fa, e alle bandiere – o presunte tali – ci tiene sì, ma fino a un certo punto, tanto che il direttore sportivo della Roma nella conferenza di qualche giorno fa, ha detto chiaro e tondo che Florenzi è un figlio della Roma, che per lui è stata fatta un'offerta giusta e importante e che non c'è alcun ultimatum. Tuttavia ha anche aggiunto che, qualsiasi sarà la sua decisione, uscirebbe sempre dalla porta principale. Una frase che suona dolce e amara allo stesso tempo, perché poi adesso sta a Florenzi dimostrare di essere un figlio che non si allontanerà mai dalla casa madre, seguendo l'esempio dei suoi fratelli maggiori, rispetto ai quali però non ha ancora dimostrato lo stesso valore. 

    @Dragomironero

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