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  • Fomula 1 e NBA, le stelle in campo con gli eSports: un successo anche di ascolti. Perché il calcio non ci pensa?
Fomula 1 e NBA, le stelle in campo con gli eSports: un successo anche di ascolti. Perché il calcio non ci pensa?

Fomula 1 e NBA, le stelle in campo con gli eSports: un successo anche di ascolti. Perché il calcio non ci pensa?

  • Federico Albrizio
Lo sport si è fermato, una scelta inevitabile per contrastare la diffusione del coronavirus che ha però lasciato un vuoto nella vita quotidiana degli appassionati. E nei palinsesti delle tv. Non a caso a tenere banco oggi è la gestione dei diritti tv tra emittenti e varie leghe sportive, considerando anche gli abbonati rimasti orfani di un servizio pagato. Un nodo di difficile risoluzione fino alla ripresa, ma i nuovi strumenti digitali sono arrivati ancora una volta in soccorso: soprattutto gli eSports, che hanno offerto un'efficace soluzione palliativa.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

of the @nba2k #NBA2KTourney concludes!

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GLI ESEMPI DI FORMULA 1 E NBA - Perché non sfruttare i videogames per far scendere comunque in campo le stelle? Da un pensiero ai fatti, c'è chi ha colto l'occasione per promuovere un modo nuovo di far vivere ai fan i propri beniamini: per una volta gamer amatoriali, come tanti di loro. E' così che ha fatto la MotoGP, con Marc Marquez e compagni a correre al Mugello e darsi sportellate come in un normale weekend di gara. NBA e Formula 1 poi, hanno portato il progetto a un livello addirittura superiore. La lega cestistica per eccellenza ha realizzato in pochi giorni un elaborato torneo a tabellone, l'NBA2KTourney, sul titolo NBA2K20, mettendo di fronte direttamente dalla loro cameretta alcuni dei campioni più acclamati: da Kevin Durant a Trae Young, da DeMarcus Cousins a Donovan Mitchell, via i palloni e joystick in mano per divertire e divertirsi, anche con qualche sfottò goliardico. Non da meno la Formula 1, che ha fatto correre alcuni dei propri protagonisti con special guest sul titolo Formula 1 2019: nel weekend che avrebbe dovuto ospitare il Gran Premio del Vietnam, gas aperto e sfida in Australia (il circuito di Hanoi non è presente nel titolo), con grande gioia della Ferrari che ha visto il "primo successo stagionale" di Charles Leclerc, come lui stesso lo ha definito. MotoGP, NBA e Formula 1 in versione digitale, un divertimento per gli atleti che hanno conosciuto un modo diverso di vivere il proprio sport e presentarsi ai tifosi, ma soprattutto un successo di ascolti. Le due ruote trasmesse sui canali ufficiali della MotoGP e in diretta tv (in Italia Sky Sport), ESPN si è accaparrata i diritti del torneo NBA e sta facendo registrare numeri importanti a livello televisivo e di streaming (il torneo è ancora in corso). Impressionanti anche i dati della Formula 1: basti pensare che il solo Leclerc, che venerdì ha creato il proprio profilo Twitch, in tre giorni sulla piattaforma ha raggiunto oltre 100mila followers e con lo streaming della gara di domenica ha superato le 500mila visualizzazioni, con una media spettatori di circa 55mila utenti. Un ritorno di immagine enorme per la Formula 1, se si considera che al solo canale del ferrarista vanno aggiunti i dati di tutti gli altri partecipanti all'evento.

 



E IL CALCIO CHE FA? - Numeri che parlano da soli e che confermano la bontà delle iniziative e l'efficacia delle stesse dal punto di vista di contenuti e di engagement. Eppure non tutto lo sport ha saputo cogliere l'occasione, certamente non lo ha fatto e non lo sta facendo il calcio. Dibattito su ripresa o meno di campionati e coppe, ricerca di accordi sul taglio degli stipendi dei giocatori e ridefinizione accordi diritti tv assorbono completamente le dirigenze di federazioni e singole leghe, ma proprio in un momento delicato e vuoto di contenuti come quello che sta vivendo il mondo ignorare un'opzione di questo genere appare miope. Specie in un ambiente come quello del pallone, in cui i calciatori stessi sono molto più legati alla versione digitale dello sport rispetto ad altri atleti: chi si rivela un campione anche con il joystick in mano nel proprio tempo libero come Balotelli o Aubameyang, che spesso e volentieri pubblicano sui social anche le proprie gesta virtuali; chi ancora ha capito le potenzialità del settore e ha investito creando un proprio team come Romagnoli o Griezmann. E allora perché non trasformare questa passione in una forma di intrattenimento concreta, in attesa del ritorno negli stadi? Un'occasione per avvicinare ancora di più i tifosi ai propri beniamini, visti non più come campioni intoccabili ma come persone reali che come tutti si danno 'battaglia' dalla propria stanza, magari regalando anche risultati a sorpresa: vi immaginate un Balotelli alla guida del Brescia trionfante a San Siro contro l'Inter guidata da Lukaku? Una chicca che farebbe comodo anche alle emittenti, già dimostratesi molto attente a questo tipo di soluzioni per poter garantire un servizio ai propri abbonati. Ma niente da fare. Non ci pensa la Uefa, che ha pure in PlayStation e Fifa 20 due sponsor importanti per la Champions League; non ci pensa neanche la Serie A che ha comunque avviato altre iniziative su Fifa 20 ed eFootball PES 2020, ma legate più al circuito competitivo dei gamer professionisti. Un'occasione persa, ancora una volta il mondo del calcio si dimostra meno flessibile e aperto alle novità di quanto non voglia manifestare a parole.

@Albri_Fede90

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