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  • Fonseca uomo in più: la Roma può pensare allo scudetto, il Napoli può anche scordarselo

    Fonseca uomo in più: la Roma può pensare allo scudetto, il Napoli può anche scordarselo

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Il Napoli è fuori dalla lotta per lo scudetto, la Roma vi entra e non esattamente per caso. Nel giorno in cui Ancelotti padre è costretto a lasciare la panchina al figlio Davide, gli azzurri perdono una gara che avrebbero meritato di pareggiare, mentre gli uomini di Fonseca scavalcano, almeno momentaneamente, l’Atalanta al terzo posto, con il solito gol di Zaniolo e un rigore trasformato da Veretout, dopo quello sbagliato da Kolarov. Due rigori contro non renderanno felice il presidente De Laurentiis, accigliato in tribuna, ma né Rocchi (ottimo), né il Var (puntuale) hanno sbagliato qualcosa.

    Casomai il Napoli può recriminare per quanto non ha saputo concretizzare nel primo tempo. In un caso è stato bravissimo Smalling a salvare in spaccata su colpo di testa destinato al gol di Di Lorenzo (28’), nell’altro Milik ha colpito la traversa e Zielinski, da fuori, area ha centrato il palo (41’) nella stessa azione. Non segnare è stata più ingiustizia che imprecisione. A maggior ragione se a queste occasioni si aggiungono un tiro di Milik (32’) fuori di un niente, un altro di Insigne (35’) deviato da Pau Lopez, un terzo di Mertens (44’) alto.

    Tutto questo, come testimoniano i minuti, è avvenuto dopo il rigore sbagliato da Kolarov (24’, grande parata di Meret) e concesso per un fallo di mano di Callejon dentro l’area. Infrazione ingenua e perpetrata per antcipare Smalling in una situazione di gioco che non avrebbe portato a nulla. Rocchi ha avuto bisogno dell’aiuto del Var. Nessuno, infatti, all’infuori dello stesso Callejon che ha reclamato la sua innocenza, se ne era accorto.

    Fino a lì il Napoli aveva fatto poco. Sia perché colpito presto (18’) da un tiro appena dentro l’area di Zaniolo (debole l’opposizione di Manolas), sia perché Fabian Ruiz, al contrario di Veretout girava a vuoto. Ma dopo il rigore parato è cambiato tutto e il Napoli avrebbe meritato l’1-1 già alla fine del primo tempo.

    Come dimostrato dal gol di Milik (72’) c’era tutto il tempo per rimettere in piedi la gara, ma uno sciagurato intervento di braccio di Mario Rui, con l’arto largo e alto rispetto al corpo, ha finito per regalare un altro rigore alla Roma ad inizio di ripresa. Francamente non sono riuscito a capire che cosa, nelle interviste di fine gara, avesse da reclamare Davide Ancelotti. Quello è rigore sempre, sia con le nuove che con le vecchie interpretazioni, e giustamente Rocchi l’ha sancito senza bisogno di nessun altro ausilio. Veretout, al contrario di Kolarov, ha trasformato.

    Mentre Lozano ha preso il posto di Callejon, la Roma avrebbe potuto addirittura triplicare. Ma Kluivert, anziché allargare a Zaniolo che avrebbe chiuso una strepitosa azione di possesso dei giallorossi, avviata dal portiere Pau Lopez, ha preferito tirare colpendo la traversa.

    E’ stata una delle ultime azioni manovrate della Roma prima di affidarsi al contropiede. Ancelotti, dopo Lozano, ha provato con il doppio centravanti, ovvero affiancando Llorente (per Mertens) a Milik. Il gol del Napoli, che ha riaperto il confronto, è arrivato da un’iniziativa del messicano che, dopo un fuga, ha messo in mezzo un cross basso sul quale Cetin, davanti alla linea, ha mancato l’intervento: Milik ha spinto dentro con facilità.

    Fonseca, bravo ed elegante, ha inserito prima Perotti per Kluivert, poi Under per Zaniolo. L’unico cambio conservativo c’è stato all’89’, quando ha tolto Pastore per inserire Santon, facendolo tra l’altro giocare nello stresso ruolo dell’argentino. 

    Il finale è stato tutto del Napoli. Prima con un tiro a giro di Zielinski, poi con una punizione dal limite di Milik, deviata dalla barriera. Nel frattempo Cetin espulso (negata una chiara occasione da rete proprio a Milik) e all’80’ un minuto di stop di Rocchi per i soliti cori discriminatori. Una vergogna non solo italiana, ma qui più dura a morire che altrove.

    La Roma è quello che molte squadre non sanno essere. Infatti ha raggiunto il terzo il terzo posto e, comunque si è confermata in zona Champions, nel momento in cui le mancano Mkhitaryan, Diawara, Pellegrini, Kalinic, Cristante e Zappacosta, Fazio era squalificato e Florenzi è diventato ufficialmente una riserva. Il merito è di Fonseca. Gli allenatori italiani sono bravi, ma certi portoghesi lo sono di più.

    @gia_pad







    IL TABELLINO

    ROMA-NAPOLI 2-1 (primo tempo 1-0)

    Marcatori: 19′ Zaniolo, 10′st Veretout (rig.), 31′st Milik
    Assist: 19’ Spinazzola, 31’st Lozano

    Ammoniti: 76′ Kluivert, 76′ Di Lorenzo, 86′ Spinazzola, 88′ Milik, 93′ Under
    Espulsi: 96′ Cetin (doppia ammonizione

    Roma (4-2-3-1): Pau Lopez; Spinazzola, Cetin, Smalling, Kolarov; Mancini, Veretout; Zaniolo (36’st Under), Pastore (44′st Santon), Kluivert (32’ st Perotti); Dzeko. All: Fonseca.

    Napoli (4-4-2): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Callejon (13’st Lozano), Zielinski, Fabian Ruiz, Insigne (28′st Younes); Mertens (20’st Llorente), Milik. All.: Davide Ancelotti (Carlo Ancelotti fuori un turno per squalifica).

    Arbitro: Rocchi

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